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Resisti, cuore Resisti, cuore

Resisti, cuore

Letteratura italiana

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Odissea: è il titolo del poema epico forse più noto e amato della nostra civiltà ed è anche il termine a cui si ricorre per definire un'esperienza travagliata e, in taluni casi, la vita tout court. Perché soltanto al titolo di quest'opera concediamo di essere sinonimo di vita? Ulisse è un eroe nuovo: avrebbe la possibilità di diventare immortale rimanendo con la bellissima Calipso, ma vuole tornare a Itaca da Penelope e Telemaco, e compiere il proprio destino mortale, paradossale destino di gioia. Proprio perdendo tutto, persino la propria identità, da re a mendicante, rinasce grazie a chi lo sa riconoscere e amare. Se Achille è l'eroe che sovrasta il mondo, Ulisse ne è invece sovrastato. Il suo multiforme ingegno scaturisce dalla necessità di difendersi dai colpi della storia. La sua è una vicenda di resistenza, che culmina nei dieci anni necessari per tornare a casa, dopo i dieci trascorsi a combattere una guerra non sua: a quanti è accaduto qualcosa di simile? E quanto abbiamo sofferto, quanti compagni abbiamo perduto, quante volte abbiamo fatto naufragio, prima di capire che l'unica cura per l'invincibile nostalgia di futuro che ci affliggeva era tornare nella nostra Itaca, non quella del passato ma quella ancora da fare rimanendo fedeli al nostro destino? Alessandro D'Avenia ripercorre i ventiquattro canti del poema come un'arte di vivere, e lo fa risplendere di tutta la sua luce. Ci accompagna attraverso l'opera come studioso di Lettere classiche che l'ha eletta a suo principale ambito d'interesse, come insegnante che da anni ne promuove la lettura integrale ad alta voce, come intellettuale abilissimo nell'interpretare lo spirito del tempo. E nel raccontarci le peripezie di Ulisse vi ritrova la propria esperienza personale e il percorso di ogni uomo verso il proprio originale compimento esistenziale. Se abbiamo perso la gioia della nostra odissea, rileggere l'Odissea è il modo migliore per "fare ritorno". Allora resistere non è rimanere fermi, ma ri-esistere: nascere. Questa è l'arte di essere mortali.



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Resisti, cuore 2023-12-18 10:31:16 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    18 Dicembre, 2023
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Nel mare della vita

Sembra un saggio, ma di fatto è quasi un’autobiografia. L’autore è uno scrittore che sa usare, come pochi, la lingua italiana, conoscendone le origini ed andando alle radici e quindi al profondo significato di ogni parola. Un aspetto indubbiamente affascinante, sia dal punto di vista linguistico, che proprio come lettore, perché ogni sua frase è una scoperta di significati profondi. Questa forma di stile però, particolarmente in questo libro, mi ha reso la lettura un po' faticosa, non scorrevole, perché il continuo legame con la fonte delle parole, ha rallentato il mio flusso di lettura, a volte distogliendo la mia attenzione dal corpo principale. Nel libro è estremamente presente, direi palpitante, l’amore profondo, innato e spontaneo, per la letteratura ed in particolare per questo classico senza tempo, che sa e può parlare a tutte le generazioni e che l’autore ha sempre sentito particolarmente suo. Attraverso i canti dell’Odissea, l’autore ci narra la sua esperienza personale, le sue difficoltà di uomo, i suoi momenti bui, mettendosi a nudo con noi, il suo perdersi ed il suo ritrovarsi. E mi sono inchinata di fronte a questa sua umiltà di raccontarsi. Mi ha inoltre molto colpito quanto è stata sottolineata la necessità di uscire, dal proprio guscio, dalla propria zona di comfort, per fare esperienza di sé, perché non si può avere sentimento di sé se non si ha sentimento del mondo.

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