L'esordiente L'esordiente

L'esordiente

Letteratura italiana

Editore


Livio Aragona è uno scrittore noir cinquantenne. Nudo davanti allo specchio, all'alba del 2009, si scatta una fotografia, come fa ogni primo di gennaio da quando era ragazzo. Ma non immagina quale terremoto sta per sconvolgere la sua vita. Preso fra l'ambizione di vincere il più prestigioso premio letterario italiano, l'amore per un'autrice esordiente della quale non ha nessuna stima come scrittrice e la trama pericolosa che un criminale tesse intorno a lui, Livio vedrà le sue certezze andare in frantumi, in un crescendo tragicomico e visionario punteggiato di colpi di scena, fino a un finale pirotecnico.



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L'esordiente 2013-02-20 11:33:02 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    20 Febbraio, 2013
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In due e' tattica

Noir, post noir, non noir come lo definiamo questo libro ?
Ma proprio dobbiamo definirlo ? Io dico che e' un romanzo, un bellissimo romanzo dove c'e' parecchio di tanto e qualcosina di niente, ma cio' che conta e' che e' un "ti prendo e ti porto via " e col Montanari via io ci vado molto volentieri.

Questa e' la storia di Livio Aragona, scrittore di successo alla soglia dei cinquanta, tanti libri alle spalle e un obiettivo, vincere finalmente il Premio.
Tra corsi di scrittura creativa, presentazioni , talk show televisivi, giornate dedicate alla scrittura, compromessi e leccapiedi, benvenuti nella vita tipo del nostro affascinante autore.
Ama le donne e le donne amano lui non e' un segreto ma una piacevole ostentazione di un eros ricorrente e sensuale, scritto come piace tanto a me, senza volgarita' ma con erotismo, un fremito dietro ad un paravento.

Personaggi ben approfonditi e di piacevole compagnia, eccellente la figura della mamma e crudele e spassosa quella del mr Hyde di turno, in un mix di narrativa, ironia , sarcasmo, curiosita' , sensualita' , accenni forse autobiografici, colpi di scena assopiti il Montanari conduce il lettore in una passeggiata a passo sostenuto nel mondo di un'infanzia traumatica, un presente letterario , amori di ieri e di oggi, e un futuro...
... Ma il morto c'e' o non c'e' ? Se e' Raul Montanari deve essere un noir, se e' un noir deve esserci il morto...Ma e' un noir ?

:-) Quanto mi piace come scrive quest'uomo, buona lettura.

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L'esordiente 2011-08-29 13:46:59 Bruno Elpis
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Bruno Elpis Opinione inserita da Bruno Elpis    29 Agosto, 2011
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Invito alla lettura di Bruno Elpis

In una precedente recensione ho commentato l’ultimo romanzo di Raul Montanari a partire dall’interesse che esso può avere per chi scrive. Perché gli squarci sul “… fantastico mondo” dell’editoria e le riflessioni sul “mestiere” dello scrittore che l’opera propone sono davvero interessanti, in quanto condotte con un’ironia sottile che può derivare soltanto da un’esperienza forte e autentica. L’ironia, in molti punti, rasenta la satira. Le rappresentazioni sono spesso grottesche, e quindi reali, perché la realtà di noi umani è spesso davvero grottesca.
Oggi, però, vorrei affrontare altri spunti che il libro offre, soprattutto dall’angolo di visuale del lettore. Questo romanzo, infatti, mostra una dimensione dell’autore che non ho conosciuto in precedenti opere.
Livio Aragona, docente di scrittura creativa e scrittore affermato in cerca della consacrazione definitiva, impegnato a sfuggire il cliché che gli viene immancabilmente attribuito (quello del giallista), muovendosi tra trasmissioni televisive e presentazioni letterarie, combatte la sua guerra personale: contro l’età (verrebbe da dire: la maturità) inesorabilmente scandita da un rito annuale (fotografarsi nudo, ogni capodanno, dinnanzi allo specchio) e contro le ipocrisie del suo ambiente di lavoro. E tutto si complica, perché il nostro eroe si innamora di una bella e talentuosa esordiente, sua diretta rivale al premio …. (innominabile!).
Nel finale della storia ho ritrovato la potenza del dramma: nelle riflessioni sulla morte, nelle colluttazioni durante le quali il dolore fisico e quello esistenziale si confondono.
Chiudo il mio intervento ponendo una domanda, forse assurda. Ma quanto è autobiografico “L’esordiente”? E dico che questo interrogativo forse non ha senso, perché un autore – ne sono convinto – mette sempre se stesso in ciò che scrive … E Raul Montanari, in questo libro, ritengo abbia lasciato una buona parte di sé. Mi sbaglio?

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Agli esordienti, ai veterani, ai lettori. A chi si chiede quali siano i meccanismi che regolano i premi letterari ...
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L'esordiente 2011-03-13 10:06:13 gracy
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gracy Opinione inserita da gracy    13 Marzo, 2011
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L'esordiente

Amo questo scrittore, mi piacciono i suoi romanzi anche quando mi fanno irretire ed arrabbiare. Raul Montanari è uno scrittore che ama rinnovarsi, ha iniziato con i noir e per il momento si è soffermato sul "post-noir", "L'esordiente" invece è un libro semplicemente divertente e sopratutto prevedibile e scontato dall'inizio alla fine, non è un poliziesco e nemmeno un thriller e per questo forse mi dovrei accanire malamente, ma non lo faccio.
Bellissima la citazione iniziale " La passione si nutre di inizi, la pornografia di ripetizioni, l'erotismo di sottrazioni".
Livio, il protagonista, si ritroverà con le spalle al muro come sedimentato, privo di slancio e di motivazioni, è anche lui un esordiente che ha bisogno di rinnovarsi sempre e di stupire con lo slancio degli inizi. E'un uomo che ama le donne, ha la consapevolezza di essere un numero uno come scrittore e molto ingenuamente cade nella trappola dei raggiri e delle mezze verità che alla fine gli si ritorceranno contro senza tanti tafferugli e senza finale pirotecnico come preannunciato nella trama.

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