Narrativa straniera Racconti di viaggio Fondamenta degli Incurabili
 

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Fondamenta degli Incurabili

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«Il pizzo verticale delle facciate veneziane è il più bel disegno che il tempo-alias-acqua abbia lasciato sulla terraferma, in qualsiasi parte del globo». Parlare di Venezia significa parlare di tutto – e in particolare della letteratura, del tempo, della forma, dell’occhio che la guarda. Così è per Brodskij in senso pienamente letterale. Questa divagazione su una città si spinge nelle profondità della memoria del pianeta, sino alla nascita della vita dalle acque, da una parte, e, dall’altra, nei meandri della memoria dello scrittore, intrecciando alla riflessione le apparizioni nel ricordo di certi momenti, di certi fatti che per lui avvennero a Venezia. C’è qui, come sempre in Brodskij, l’immediatezza della percezione e il gioco fulmineo che la traspone su un piano metafisico. E, per il lettore, quella percezione, quel contrappunto di immagini e pensieri intriderà d’ora in poi il nome stesso di Venezia. Fondamenta degli Incurabili, presentato a Venezia nel 1989 in edizione fuori commercio, è stato arricchito dall’autore per questa che è la prima edizione pubblica in tutto il mondo.



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Fondamenta degli Incurabili 2011-12-29 19:49:38 floria di tosca
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floria di tosca Opinione inserita da floria di tosca    29 Dicembre, 2011
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Ovvero, come innamorarsi di Venezia

Oh Brodskij ...ma quanto bravo sei!!!
Leggere questo piccolo libro è stato un incantesimo, scoccato nell'istante in cui gli occhi si sono posati sulla prima parola. La delicatezza, la dolcezza, lo stile nobile inconfondibile...Venezia è la protagonista di questo testo ma ancora di più lo sono gli occhi e i sensi." L'occhio è sempre in cerca di sicurezza. Questo spiega l'appetito dell'occhio per la bellezza, e l'esistenza stessa della bellezza è innocua, è sicura. Non minaccia di ucciderti, non ti fa soffrire. Una statua di Apollo non morde, né morderà un cagnolino del Carpaccio. Quando non riesce a trovare bellezza — alias sollievo — l'occhio ordina al corpo di crearla o, in alternativa, lo adatta a cogliere il lato buono della bruttezza... Perché la bellezza è là dove l'occhio riposa — nella bellezza l'occhio ha la sua pace — per parafrasare Dante. Il senso estetico è gemello dell'istinto di conservazione ed è più attendibile dell'etica. L'occhio — principale strumento dell'estetica — è assolutamente autonomo. Nella sua autonomia è inferiore soltanto a una lacrima» ... L'occhio che percepisce, registra e trasmette tutta una serie di immagini e sensazioni...e poi . che malinconia - il profumo della nebbiolina,le campane, l'odore del caffè ... Dice lo scrittore: “Spalanchi la finestra, e la camera è subito inondata da questa nebbiolina carica di rintocchi e composta in parte di ossigeno umido, in parte di caffè e di preghiere. Non importa la qualità e la quantità delle pillole che ti tocca inghiottire questa mattina: senti che per te non è ancora finita.”
Ecco, guardare Venezia con questo libro in mano è stata una esperienza indimenticabile: Iosif mi ha guidato, mostrato chiese e ponti, fatto incontrare turisti e belle donne, gondolieri e giapponesi sempre sorpresi e con il naso in sù.
Brodskij descrive una città orizzontale, orgogliosa di esserlo, una città insolita e misteriosa, ma talmente bella, Dio se è bella! Non perdetevi l'occasione di leggere Brodskij...è una sorpresa senza pari: vi coivolgerà lentamente, senza eccessi, e vi farà innamorare di Venezia,magari pur non avendola mai vista.

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