Narrativa straniera Romanzi Finché non aprirai quel libro
 

Finché non aprirai quel libro Finché non aprirai quel libro

Finché non aprirai quel libro

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Giappone. Per prima cosa si entra in biblioteca. Poi bisogna trovare la signora Komachi, dalla pelle candida e con uno chignon fissato da uno spillone a fiori. Infine, aspettare che ci chieda: «Che cosa cerca?». Sembra una domanda banale, ma non lo è. Perché la signora Komachi non è come le altre bibliotecarie. Lei riesce a intuire quali siano i desideri, i rimorsi e i rimpianti della persona che le sta di fronte. Così, sa consigliare il libro capace di cambiarle la vita. Perché in fondo, come dice Borges, «il libro è una delle possibilità di felicità che abbiamo noi uomini». È così per Tomoka che, fagocitata dalla vita di città, ha smarrito la serenità; per Ryō, che ha un sogno, ma è in eterna attesa del momento giusto per realizzarlo. Poi ci sono Natsumi, che ha visto arenarsi la propria carriera dopo la gravidanza e non ha più la forza di lottare per riavere quello che ha perso; e Hiroya, troppo concentrato su sé stesso per cogliere nuove opportunità. Ognuno di loro esce dalla biblioteca stringendo tra le mani un libro inaspettato, e tra quelle pagine troverà il coraggio di cambiare prospettiva e non arrendersi. A volte è facile smarrire la strada e farsi domande sbagliate che non dissipano la nebbia che si ha davanti. Allora, bisogna guardare oltre e scorgere il raggio di sole che filtra dalle nuvole. La signora Komachi è lì per indicare la strada grazie al potere mai sopito dei libri.



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Finché non aprirai quel libro 2023-01-16 16:54:24 ALI77
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ALI77 Opinione inserita da ALI77    16 Gennaio, 2023
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UN LIBRO PUO' CAMBIARE LA VITA

In questo romanzo i protagonisti sono cinque, con età e vite diverse ma accomunati da una caratteristica in comune, sono entrati in biblioteca e hanno trovato la signora Komachi, che ha il "potere" di consigliarti un libro che ti cambierà la vita.
Cosi durante la lettura conosciamo Tomoka, Ry?, Natsumi, Hiroya e Masao e chi per un motivo, chi per un altro devono cambiare la propria prospettiva, trovare il coraggio di andare avanti o realizzare i propri sogni, dovranno impegnarsi in questo e la signora Komachi li aiuta solamente ad iniziare il loro nuovo percorso.
Le storie che mi hanno colpito di più sono quelle di Tomoka e Natsumi, la prima è una giovane ragazza che ha lasciato la provincia per vivere a Tokyo, per scappare da un paese che non le offriva nulla e sperava di trovare una sua strada nella grande città giapponese. Però è finita a fare la commessa in un negozio di abbigliamento di un supermercato senza una reale prospettiva.
Natsumi ha quarant'anni e una figlia che va all'asilo e si divide tra la voglia di fare carriera e le sue responsabilità di madre, una donna può essere realizzata nel lavoro ed essere una buona mamma? L'autrice si sofferma su questo tema importante e quanto mai attuale del difficile rapporto tra le donne che devono trovare il giusto equilibrio tra famiglia e professione. Non solo, ci sono ancora posti di lavoro che non accettano le lavoratrici madri e dove molte volte sono le donne che devono rinunciare al lavoro perché trovano difficoltà con i loro capi e colleghi.
In questo libro vengono trattati moltissimi altri argomenti importanti e attuali come la disoccupazione, la realizzazione di un lavoro ideale, la pensione e la depressione di non trovare più un posto nella società, il difficile rapporto casa- lavoro, il ruolo delle donne nella società.
Nei vari quartieri di Tokyo ci sono dei centri dove le persone che risiedono lì possono svolgere gratuitamente dei corsi, per esempio imparare a usare il pc, o un hobby creativo, oppure una lingua e accanto a questi ci sono delle biblioteche, che con una semplice tessera si possono prendere in prestito dei libri.
L'autrice dedica un capitolo ad ogni suo personaggio, li delinea in maniera credibile e autentica, con una prosa semplice ma efficace e il lettore riesce anche a ritrovarsi in alcune situazioni che sono alquanto veritiere.
In realtà non sono dei capitoli staccati l'uno dall'altro ma ritroviamo dei collegamenti con gli altri personaggi all'interno della storia, seguiamo con interesse il percorso di ognuno di loro che reagisce e segue la strada che li renderà più felice.
Un testo interessante e anche piacevole che mette ancora di più in evidenza il potere dei libri e di quanto un romanzo possa cambiarti la vita, oppure "chiamarti" per la lettura in un momento particolare, ti può insegnare molto un libro, ti può cambiare o migliorare la giornata o anche la tua vita.

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Finché non aprirai quel libro 2022-11-14 07:51:05 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    14 Novembre, 2022
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Una bibliotecaria speciale


Michiko Aoyama, vive a Yokohama. Dopo la laurea ha lavorato come giornalista in Australia, prima di rientrare in Giappone ed intraprendere la carriera di editor e scrittrice. I suoi libri hanno ricevuto numerosi riconoscimenti in patria, tra cui il Miyazaki Book/Award e il Miraiya Shoten Grand Prize. Ora pubblica, con la casa editrice Garzanti, un libro intitolato Finchè non aprirai quel libro, incentrato sul potere salvifico dei libri.
Sulla scia del successo di Toshikazu Kawaguchi e del suo libro Finchè il caffè è caldo, dove le storie umane venivano raccontate in una caffetteria, qui le vicissitudini o meglio le ambizioni umane vivono il suo naturale exploit in una biblioteca di quartiere. Siamo a Tokhyo , e la biblioteca è nel quartiere Hatori, all’interno di una costruzione denominata Hatori Community House, in cui:
“era affiancata a una scuola elementare che si trovava a meno di dieci minuti di distanza. Si svolgevano vari corsi ed eventi: shogi, haiku, ritmica Dalcroze, hula dance, ginnastica per la salute. (…) c’era scritto che poteva partecipare chiunque, a patto che fosse del quartiere. “
Al bancone di questa biblioteca si trova la signora Komachi Sayuri, una donna:
“estremamente … sì, estremamente grossa. Più che grassa, era proprio grossa. Mento e collo erano tutt’uno, la pelle era bianca, e, sopra un grembiule beige, indossava un cardigan color avorio lavorato a maglia grossa. La sua figura mi ha fatto pensare a un orso bianco rintanato in una cavità per il letargo.”
Lei, per ogni visitatore, fornisce una risposta a quella che è una domanda di rito: “che cosa cerca?” la risposta , ovviamente, varia a seconda dell’interlocutore che la pone. Resta invariato il rito seguito dalla signora Komachi:
“Ho sentito come se il mio corpo venisse morbidamente avvolto. Era una voce strana la sua. Non era gentile, né allegra, e aveva un tono basso e piatto. Eppure quella singola frase faceva venir voglia di affidarle sia il mio corpo sia il mio animo e lasciava percepire la sua generosità.”
La bibliotecaria è dotata di intuito, e percepisce nell’intimo quelli che sono i desideri più reconditi delle persone che ha innanzi a sé. Così per Tomoka che ha perso la serenità; per Ryo che ha un sogno, quello di aprire un negozio di antiquariato; per Natsumi che dopo essere diventata mamma ha visto ridimensionarsi drasticamente le prospettive di carriera all’interno della redazione in cui lavora; e Hiroya, giovane che non trova identità e posto di lavoro. Ognuno di loro esce cambiato da questo incontro, e con un libro nuovo, capace, se seguito, di cambiare il loro corso di vita.
Finchè non aprirai quel libro racchiude in sé una prospettiva sempre aperta di rinnovamento e di cambiamento della propria identità nel mondo, e lo fa attraverso i libri. Perché, come affermava lo stesso Borges:
“Il libro è una delle possibilità di felicità che abbiamo noi uomini.”
Un romanzo sui libri, ma non solo: un dipinto fedele dell’universo Giappone, di alcuni suoi miti, usanze e tradizioni. Per chi ama questi argomenti inusuali, e una vera attrazione irresistibile.

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