Narrativa straniera Romanzi La dea delle piccole vittorie
 

La dea delle piccole vittorie La dea delle piccole vittorie

La dea delle piccole vittorie

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Ottobre 1980, Princeton: Anna Roth, giovane bibliotecaria spenta e priva di ambizioni, viene inviata a recuperare gli archivi di Kurt Godel, il celebre e tormentato matematico viennese morto da due anni. La vedova, Adèle, l'accoglie subito male e non intende concederle l'accesso agli scritti del marito. L'ostilità iniziale si trasforma però piano piano in affetto: Adèle racconta la propria vita difficile a fianco del genio, incontrato nel 1928 in una Vienna piena di vita e di stimoli intellettuali e poi seguito a Princeton. Le due donne, così diverse, si legano di un'amicizia che aiuterà Anna a capire che cosa vuole davvero dalla vita.



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La dea delle piccole vittorie 2014-10-19 19:23:00 GLICINE
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GLICINE Opinione inserita da GLICINE    19 Ottobre, 2014
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VITA DI GRANDI GENI DEL NOVECENTO

Sulla copertina: "Il destino di un uomo che amava solo i numeri e di una donna che amava solo lui."
Ancora prima di sapere che tipo di storia fosse, il libro era già mio.......

“ Viviamo in un mondo in cui il 99 per cento delle cose belle vengono distrutte quando sono in boccio. […] Sono all’opera forze dirette a soffocare il bene.” Kurt Godel

Kurt Godel. A quanti dice qualcosa questo nome? Personalmente non conoscevo questo grande matematico del novecento, pioniere dell’era informatica, amico intimo di Albert Einstein e di altri “professoroni” dell’epoca. Pubblica nel corso della sua attività – La completezza degli assiomi del calcolo funzionale logico – Il teorema di incompletezza.
Questo corposo romanzo di quasi quattrocento pagine, ne narra la storia romanzata. La voce narrante è quella della moglie Adele, deceduta tre anni dopo il marito, nel 1981.
Ho amato questo libro, lo stile di scrittura di questa autrice francese mi ha conquistata, la capacità di raccontare la vita di persone realmente esistite del calibro di Einstein e dello stesso Godel, di tracciarne i ragionamenti matematici, a me quasi incomprensibili, con leggerezza, di citarne battute e aneddoti di vita, di calibrare con genuinità e veridicità caratteristiche comportamentali e caratteriali, non è cosa da poco.
Questo esordio letterario è stato vincitore del prestigioso “ Prix des Libraires 2013”.
Il romanzo alterna due grandi spazi temporali. La nascita dell’amore e la vita della coppia Adele-Kurt dal 1929 al 1978,da un lato; ed il presente, dato dall’anziana donna Adele, ospite di una casa di riposo, che narra ad una giovane archivista Anna, la storia passata.
I riferimenti storici sono molteplici, inerenti all’ascesa del potere di Hitler in Europa, tanto che Godel ed altri come lui, sono dovuti necessariamente “emigrare” in America.
Ho provato una miriade di emozioni durante la lettura. Ho toccato con mano l’abnegazione ed il grande amore che Adele ha provato per Kurt, annullandosi totalmente per lui, accettando innumerevoli umiliazioni ( la donna, più grande anagraficamente, era una ballerina nei locali notturni di Vienna, mai accettata dalla famiglia del grande matematico).
Ho conosciuto un grande genio, e come tutti i grandi geni, ho dolorosamente vissuto insieme ad Adele, le problematiche psichiche che l’hanno progressivamente portato alla morte.
Ho percepito la tenerezza, l’amicizia, la protezione dimostrata da Einstein per questo giovane brillante.
“kurt era come un bambino. Tutto il mondo girava intorno a lui.”
“Kurt era un pessimo allievo in un solo tipo di logica: quella del buonsenso. Inoltre non sopportava di avere torto qualunque fosse l’argomento in questione.”
Incantevoli certi dialoghi citati tra Godel ed Einstein:
E: “ Godel più la conosco e meno la capisco.”
G: “ Io sono estremamente sensibile a tutti i tipi di stimoli. E, visto che la mia energia non è infinita, la riservo ai miei studi. In tutti gli altri campi evito di affaticarmi i sensi. Odio le commedie e i drammi mi sfiniscono.”

G: “ A me piace il senso pratico degli americani. Qui tutto è più facile.”
E: ” Per me gli Stati Uniti sono un paese che è passato direttamente dalla barbarie alla decadenza saltando la tappa della civiltà.”

Kurt Godel inoltre, nella seconda parte della sua vita, ha approfondito anche studi sulla filosofia e, prendendo spunto da opere di Leibniz, Cartesio, Anselmo d’Aosta, ha posto in essere la prova ontologica dell’esistenza di Dio, pubblicata postuma nel 1987. ( per questo lo ammiro ancora di più!)
Questo romanzo racchiude innumerevoli spunti, ottimi per palati fini. Ideale per chi ama storie basate su persone realmente vissute; la piacevolezza della storia romanzata diventa ideale anche per chi ama storie originali che si snodano in estesi spazi temporali; ottimi spunti anche per quelle menti analitiche che amano Godel ed Einstein con le loro scoperte e teorie; ottimo per chi non riesce a leggere veri e propri saggi, particolarmente pesanti e di difficile comprensione.
Insomma una vera perla, che ogni lettore dovrebbe conservare nella propria biblioteca.
Buona lettura!

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