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Storia d'inverno Storia d'inverno

Storia d'inverno

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Peter Lake è un ladro nella Manhattan dei primi del Novecento. Peter lavora in proprio, e perciò non interessa più di tanto alle forze dell’ordine sguinzagliate contro il grande crimine. Sta particolarmente a cuore, invece, ai Coda Corta, una dozzina di sgherri guidati dal feroce Pearly Soames. Il campo di manovra è troppo ristretto perché Pearly Soames possa tollerare la presenza di Peter Lake a Manhattan. I suoi Coda Corta l’avrebbero eliminato da un pezzo, se il ladro non avesse un prezioso alleato: un cavallo che sembra una statua eroica. Si chiama Athansor e in un giorno d’inverno conduce Peter Lake incontro al suo destino: a West Side, nella lussuosa dimora dei Penn. Peter si intrufola nella casa con l’intenzione di uscirne con l’argenteria. Ne esce col cuore trafitto da una ragazza intenta a suonare al pianoforte una struggente melodi, Beverly Penn.



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Storia d'inverno 2014-05-05 11:12:35 annajo
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Opinione inserita da annajo    05 Mag, 2014

storia d inverno

Trovo che sia una storia confusa, non si capisce in che tempo si svolge. All'inizio del libro si capisce che siamo a New York a fine ottocento ma poi tutto diventa confuso e si perde la nozione del tempo. Siamo nel passato, presente, futuro? Alcune frasi ho l'impressione che non siano tradotte correttamente perché non si afferra il significato correlato al resto della storia. La storia all'inizio è interessante ma poi si perde in un turbinio di mille personaggi, di interpretazioni psicologiche e sociologiche. Si salva l'interpretazione della città: crudele, insensibile, maligna. Queste sono le mie impressioni a metà libro spero di ricredermi anche se fatico a finirlo.

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Storia d'inverno 2014-04-08 14:49:12 ClaudiaM
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ClaudiaM Opinione inserita da ClaudiaM    08 Aprile, 2014
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Storia d’inverno – Mark Helprin

Con questo acquisto ho imparato che se un libro non lo ha letto nessuno e non si trovano recensioni in giro, forse è meglio lasciarlo nello scaffale della libreria, risparmiando ben 18€ (cifra esorbitante considerata la bassa qualità dell’edizione: copertina flessibile di cartoncino sottile e bordi delle pagine mal tagliati…). Ma sorvolando l’edizione, che non dipende certo dall’autore, il contenuto di questo romanzo non è tra i migliori. Capitoli eccessivamente lunghi (particolare che, personalmente, non apprezzo), uno addirittura di 94 pagine, con un racconto scialbo. L’idea di partenza era buona, ma mal esposta. 850 pagine di libro e l’incontro, l’innamoramento e la consumazione di esso avvengono nell’arco di 2-3 pagine massimo. E questo dovrebbe essere l’evento che regge tutto il resto della storia! L’incipit è noioso e poco chiaro, il racconto dell’infanzia di Peter Lake è insensato (prima lo accolgono in un villaggio, poi lo cacciano via perché non è uno di loro…), così come anche il fatto che da ricercato per assassinio, nessuno lo calcola più; l’incontro con Beverly è spiccio e gran parte della storia troppo prolissa e a mano a mano fa perdere il filo. Insomma, se doveste trovarlo in libreria, salutatelo e passate oltre.

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