Tsugumi
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Il mare sta a guardare
Resoconto dell'estate di passaggio tra la vita adolescenziale e quella adulta nel paese dell'infanzia, semplicemente una cronistoria con sullo sfondo uno corridoio di terra, stretto tra le montagne e il mare, per narrare le vite di due cugine segnate dalla loro profonda amicizia. Maria, in prima persona, racconta le sue avventure con Tsugumi, da sempre malata, che per non essere compatita, ha schermato la malattia con la cattiveria e il cinismo.
Con una scrittura delicata ed elegante viene raccontata un storia di vita quotidiana, dando molto rilievo ai sentimenti e ai pensieri intimi dei personaggi. L'introspezione è accompagnata alla caratterizzazione del luogo e alle influenze che può avere sulle persone che ci vivono. Solitudine, tristezza, gioia, paura del futuro e necessità di cambiare sono i temi che la fanno da padrone, rappresentati senza eccessi, senza rivelazioni o principi di vita assiomatici.
Naturalezza e purezza i pregi di questo romanzo che può trovare un posto tra le letture da compiere.
Indicazioni utili
Tutte quelle cose che...
Un’estate, l’ultima trascorsa assieme, a rafforzare il legame, da sempre conflittuale ma profondo,
di due cugine diciannovenni molto diverse l’una dall’altra. Tsugumi e Maria.
Banana Yoshimoto, come sempre, attraverso una storia dalla trama molto semplice e lineare che non insegue suspance, costruzioni ad effetto o colpi di scena particolari, riesce a creare, con il suo linguaggio estremamente poetico e sognante, un mondo fatto di atmosfere intense, visibili, palpabili; di paesaggi interiori i cui contorni, luminosi od oscuri che siano, sono rifiniti con leggere pennellate sempre morbide e nitide, mai sbiadite o approssimate.
Se qualcosa sfuma, a fine lettura, può trattarsi soltanto di un tramonto che si scioglie caldo fra le pagine, o di tutte quelle cose che, confinate a lungo in un unico colore dentro il petto, sembrano infine non conoscere alcun margine.
A chi ama la poesia e le piccole cose, così piccole che non sembrano possedere luce alcuna. Ma solo a uno sguardo poco attento.
Indicazioni utili
Uno spicchio di mare giapponese
Una cartolina da un lembo della penisola di Izu e’ l’ambientazione onnipresente in questo breve romanzo della Yoshimoto.
Un piccolo paese, adagiato tra il profilo di una verde montagna ed il riflesso azzurro del mare che lambisce la lunga spiaggia.
Una minuscola pensione a gestione familiare.
Un’estate indimenticabile , di incontri e abbracci, di ricordi e cambiamenti, di lacrime e sorrisi.
Tra le passeggiate col cane in riva al mare e le chiacchiere alla luce della luna, il racconto dell’amicizia di due ragazze : Maria e Tsugumi.
Maria che lascia il piccolo paese per trasferirsi a Tokyo con la famiglia ed iscriversi all’universita’.
Tsugumi che non ha mai lasciato la sua casa a causa della sua precaria salute.
Molto malata fin da bambina, Tsugumi ha pero’un temperamento forte ed estremamente vitale che esplode in una repentina energia negativa verso le persone che la amano e da sempre temono per la sua salute.
Ma Tsugumi e’ cosi’ e nessuno potra’ cambiarla, se non il trascorrere del tempo.
Una creatura tanto bella – lunghe ciglia nere su pelle nivea – quanto fragile e detestabile.
La debolezza dell’involucro non sempre corrisponde alla debolezza del contenuto.
Tsugumi e’ argento vivo.
Un romanzo breve e molto semplice, ma gradevole e gentile, come del resto, nella sua estrema semplicita’ lo e’ la penna dell’autrice.
Ammetto di non amare il suo stile, non mi emoziona particolarmente, diciamo che pero’ scrive storie brevi e quando la trama e’ gradevole come in questo romanzo , non posso negare lo si legga volentieri.
Tra un libro e l’altro, un piacevole intermezzo al sapore di sale, con retrogusto orientale.
Buona lettura