Adesso Adesso

Adesso

Letteratura italiana

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Arriva un momento, per ognuno di noi, dopo il quale niente sarà più uguale: quel momento è “adesso”. Arriva quando ci innamoriamo, come si innamorano Lidia e Pietro. Sempre in cerca di emozioni forti lei, introverso e prigioniero di un passato difficile lui: si incontrano. Si fermano. Lidia prova a svincolarsi da una vita piena ma frenetica e da Lorenzo, il suo primo grande amore. Pietro invece chiede a se stesso il permesso di essere, semplicemente, felice, ma scopre quanto l’accesso alla felicità preveda un contatto con il dolore... La storia finirebbe qui se non fosse che Chiara Gamberale stavolta lancia a se stessa la scommessa più alta: raccontare l’innamoramento dall’interno. Grazie a una voce narrante a tratti sognante a tratti chirurgica, ci troviamo a tu per tu con gli slanci, le resistenze, le paure dei due protagonisti.



Recensione della Redazione QLibri

 
Adesso 2016-02-20 15:35:51 lapis
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lapis Opinione inserita da lapis    20 Febbraio, 2016
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Rosso buffone

Adesso è un momento speciale in cui si condensano speranze e possibilità, un istante magico che un’infinità di anime ha vissuto, un’altra infinità sta sognando e un’altra ancora sta rifuggendo: è l’inafferrabile attimo in cui nasce un amore. Quello che Chiara Gamberale mette sotto i riflettori e viviseziona con il suo bisturi di parole non è però l’amore della giovinezza, pieno di aspettative e proiettato verso il futuro dalla forza propulsiva dell’ingenuità, ma un amore fragile, di uomini feriti e ammaccati, trincerati dietro i meccanismi di difesa che le delusioni passate hanno eretto, prigionieri ma anche protetti dalle proprie abitudini.

Chiara Gamberale scava nel mondo dei sentimenti e parla direttamente a una generazione di ragazzi cresciuti solo anagraficamente che si sentono fuori tempo massimo per l’innamoramento, ancora figli quando l’età li vorrebbe madri e padri, ancora alla ricerca di un terreno edificabile quando dovrebbero avere già costruito il proprio futuro sentimentale. Anzi, nemmeno più alla ricerca, ma ormai abituati a implodere i desideri più segreti in un regime di indifferenza alle emozioni, perché l’asettica impalcatura di alibi e schemi è in fondo una disperazione confortevole che non riserva sorprese. Ma proprio quando non ti chiedi nemmeno più se succederà qualcosa, in una giornata come tutte le altre che scorrono immancabilmente uguali a se stesse, ecco, quella cosa speciale, un giorno, succede proprio a te. Davvero? Quando? Adesso.

Il protagonista della storia è quindi il cuore, muscolo involontario, mollusco invertebrato, rosso buffone. Atrofizzato, morto, affetto da una malformazione congenita che lo rende incapace di ricevere ma forse, solo perché ricevere significherebbe anche dare. E aprirsi al rischio, al cambiamento. Ma come trovare allora la forza e il coraggio di mettersi in gioco? E’ una domanda commovente che parla al cuore di tutti noi e, infatti, risulta facile empatizzare con Pietro e Lidia (che abbiamo già conosciuto nel romanzo “Le luci nelle case degli altri”), sentirsi protagonista delle loro vite e riflettere così su un tema estremamente attuale quale la difficoltà di crescere, di amare davvero, di cambiare.

E’ un testo dallo stile non impegnativo, alleggerito anche dalla scelta di affidare parte della narrazione a forme briose come mail, sms, addirittura un curriculum sentimentale, e di vivacizzarla con curiosi e divertenti coprotagonisti, le cui vicende si intrecciano e si sfiorano, alternandosi alla storia principale. Ma attenzione, non è un romanzo d’amore quanto più un romanzo sull’amore. Le vicende sono poche se confrontate alle pagine dedicate a dissezionare il cuore con “accanimento sentimentale”, ad analizzare le dinamiche e le alchimie umane, a voler ostinatamente dare un nome a tutte le emozioni e le insicurezze che ci rendono così complessi. Una tendenza molto femminile che, in tutta onestà, produce anche una certa stanchezza di lettura.

Una piccola nota. Per chi avesse, come me, adorato il personaggio di Mandorla nel romanzo “Le luci nelle case degli altri”, imperdibile scoprire, a pagina 125, che fine ha fatto diversi anni dopo!

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Adesso 2021-05-22 09:28:14 AndCor
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AndCor Opinione inserita da AndCor    22 Mag, 2021
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L'amore tra Ippomene, Jung e Francesca Woodman

Lidia Frezzani, pescarese classe 1978, è una 'nevrotica presentatrice' del programma tv "Famiglie felici", nel quale si fa adottare settimanalmente da una famiglia diversa per scoprire il segreto dello stare insieme. Tra il disturbo borderline e l'adolescenza segnata da problematiche alimentari, si è lasciata alle spalle un matrimonio con Lorenzo, anche se l'ottimo rapporto mantenuto con l'ex marito è l'unico che pone freno al suo carattere particolarmente insicuro e paranoico.
Pietro Lucernari, preside di mezz'età, è un uomo di poche parole, emotivamente allampanato, con una figlia di nome Marianna di dieci anni e una ex moglie che ha abbandonato entrambi per una vita ritirata e spirituale. Il suo passato, che comprende anche 'masturbazione compulsiva e priapismo', è una zavorra con cui cerca invano di convivere convincendosi che 'il dolore è una cosa normale. E ci serve per andare avanti.'.
Lidia e Pietro sono due persone che ritengono di avere già avuto la propria occasione e di averla gettata al vento, finché, un giorno, si incontrano durante le registrazioni di una puntata della trasmissione: è qui che entrambi sentono muoversi 'una pallina sotto le costole, all'altezza della pancia'. Una pallina che potrebbe riservare qualcosa di bello.
Intanto, André, Valentina, Luca, Mina, Roberto e Kate sono in fuga perenne da quell'amore che tanto desiderano di trovare.
Per fermarsi.
Adesso.

Un romanzo di psicologia e riflessioni sull’amore in tutte le sue declinazioni, tra ostacoli, (dis)illusioni, fragilità e obiettivi personali in cui ciascuno di noi può rispecchiarsi senza alcun tipo di filtro: c'è una trama principale, un po' discontinua, e poi ci sono tanti brevi racconti fotografici che confrontano le 'promesse di Vita Quella Vera' e le 'lusinghe della Vita Immaginata'.

Tra lessico semplice, soliloqui, discorsi indiretti liberi, la sinfonica di Bamberga e una magica descrizione dell'isola di Favignana, la lettura è rapida esattamente come il cambiamento provocato dall'amore nei due protagonisti: è un peccato che, nel tirare le somme, la generosa dose di banalità e di politicamente corretto già trito e ritrito influisca negativamente sul giudizio finale dell'opera.

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Adesso 2016-04-23 07:09:04 68
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68 Opinione inserita da 68    23 Aprile, 2016
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Adesso e mai piu'...

In " Adesso " si affronta un tema che da sempre la letteratura ha cercato di definire, approfondire, sviscerare, ovvero l' amore assoluto e totalizzante ed il mal d' amore.
Attorno vi si costruisce una storia a due, quella di Lidia e Pietro, una neo-coppia con retaggi di un passato irrisolto, relazioni pregresse accidentate, paure ataviche, traumi giovanili, fame d' amore contrastata da un impetuoso ed irrefrenabile desiderio di fuga oltre a figure ingombranti riemerse o mai scomparse dal proprio cammino e lotta con un subconscio che spinge all' auto-annientamento ed all' autocommiserazione.
La loro, in fondo, sarebbe una semplice storia d' amore, se non subentrassero a complicarla maledettamente quei fantasmi di un passato che ritorna e di un destino che appare segnato.
Lidia e Pietro sono profondamente diversi. Lei lavora nel mondo dello spettacolo, e' vulcanica, estrosa, estroversa, logorroica, vive intensamente ogni storia, non ha prole, ma un ex marito, tuttora presente ed incalzante, da cui è' stata più' volte tradita oltre ad una serie di vecchie amicizie che il tempo non ha scalfito.
Lui è' un preside, serio, compito, di poche parole, tende a sottrarsi agli affetti più' cari, ha una figlia adorabile ed una ex moglie con neo-vocazione monacale.
Entrambi hanno sofferto di perdite, assenze genitoriali, affetti negati e si incontrano, quasi per caso, come la maggior parte delle neo-coppie, iniziando una relazione specchio del proprio tormentato essere e di quella paura di amare e di perdersi che li trattiene da sempre.
Si innescheranno conflitti, pause, ricordi, riaffioreranno volti e percorsi sopiti, oltre che, in parallelo, una moltitudine di personaggi di contorno e di storie non storie a rappresentare le maschere della contemporaneità' in tutte le proprie estremizzazioni.
La salvezza e la risposta starà' in quel vivere adesso, nel sommare le proprie esperienze in una neo-definizione di coppia, nella maturita' del capire che ogni rapporto vive di addizione, di moltiplicazione ma anche di compromessi, di rinunce in nome di un amore più' grande.
Detto così' tutto sembrerebbe bello, lineare, interessante, profondo, una narrazione completa ed esauriente, toccante, unica nel trattare l' amore dall' interno, sviscerando l' essenza e la profondità' dei protagonisti.
In realtà' ho faticato ad arrivare all' epilogo, trascinandomi e cercando di districarmi in un percorso tortuoso, ondivago, melenso, condito da buonismo, sentimentalismo gratuito che poco ha da spartire con tematiche letterarie reali e profonde.
I protagonisti sembrano delle maschere di se stessi, stereotipati, adolescenziali, inconcludenti, patetici nel proprio immobilismo esistenziale ( Pietro ) e schizofrenismo del quotidiano ( Lidia ), alla continua ricerca di un senso negato, in uno psico-dramma dell' oggi non sufficientemente argomentato ( Freud avrebbe un duro lavoro ), alternando frasi fatte e scontati banalismi emozionali, generando una storia superficiale, spoglia di ogni profondità.
E che dire delle vicende e dei personaggi di contorno, banali e sconcertanti, privi di vero intimismo, anima, profondamente superficiali e sbiadite macchiette della contemporaneità' ?
Ne esce una trama confusa, passato, presente e persino il futuro sembrano fatti della stessa materia, impastati frettolosamente con un risultato colloso e scollato, un piatto immangiabile, insipido ed indigesto.
La sapienza dei classici letterari, e l' amore da loro così' bene descritto ma espresso con linearita' e profondita' narrativa, perché' interiorizzato, qui non si percepisce. Tutto è' confuso, astrattamente e grossolanamente assemblato.
L' autrice, in passato, aveva dato ben altre prove di se' e questo romanzo segna un deciso passo indietro, forse legato ad una scadenza editoriale.
Una volta giunto faticosamente all' epilogo, tramortito da un coro di voci indistinte, da futili motti fintamente esistenziali, da sentenze asfittiche, mi sono chiesto: "Del romanzo che cosa mi è' realmente rimasto?
Nulla, se non confusione, sconcerto, incredulita' ed una domanda insistente: perché'???

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Consigliato a chi ha letto...
Sconsigliato a chi, in passato, aveva letto l' autrice stessa.
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