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Adesso
 
Adesso 2016-04-23 07:09:04 68
Voto medio 
 
1.8
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
2.0
Piacevolezza 
 
1.0
68 Opinione inserita da 68    23 Aprile, 2016
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Adesso e mai piu'...

In " Adesso " si affronta un tema che da sempre la letteratura ha cercato di definire, approfondire, sviscerare, ovvero l' amore assoluto e totalizzante ed il mal d' amore.
Attorno vi si costruisce una storia a due, quella di Lidia e Pietro, una neo-coppia con retaggi di un passato irrisolto, relazioni pregresse accidentate, paure ataviche, traumi giovanili, fame d' amore contrastata da un impetuoso ed irrefrenabile desiderio di fuga oltre a figure ingombranti riemerse o mai scomparse dal proprio cammino e lotta con un subconscio che spinge all' auto-annientamento ed all' autocommiserazione.
La loro, in fondo, sarebbe una semplice storia d' amore, se non subentrassero a complicarla maledettamente quei fantasmi di un passato che ritorna e di un destino che appare segnato.
Lidia e Pietro sono profondamente diversi. Lei lavora nel mondo dello spettacolo, e' vulcanica, estrosa, estroversa, logorroica, vive intensamente ogni storia, non ha prole, ma un ex marito, tuttora presente ed incalzante, da cui è' stata più' volte tradita oltre ad una serie di vecchie amicizie che il tempo non ha scalfito.
Lui è' un preside, serio, compito, di poche parole, tende a sottrarsi agli affetti più' cari, ha una figlia adorabile ed una ex moglie con neo-vocazione monacale.
Entrambi hanno sofferto di perdite, assenze genitoriali, affetti negati e si incontrano, quasi per caso, come la maggior parte delle neo-coppie, iniziando una relazione specchio del proprio tormentato essere e di quella paura di amare e di perdersi che li trattiene da sempre.
Si innescheranno conflitti, pause, ricordi, riaffioreranno volti e percorsi sopiti, oltre che, in parallelo, una moltitudine di personaggi di contorno e di storie non storie a rappresentare le maschere della contemporaneità' in tutte le proprie estremizzazioni.
La salvezza e la risposta starà' in quel vivere adesso, nel sommare le proprie esperienze in una neo-definizione di coppia, nella maturita' del capire che ogni rapporto vive di addizione, di moltiplicazione ma anche di compromessi, di rinunce in nome di un amore più' grande.
Detto così' tutto sembrerebbe bello, lineare, interessante, profondo, una narrazione completa ed esauriente, toccante, unica nel trattare l' amore dall' interno, sviscerando l' essenza e la profondità' dei protagonisti.
In realtà' ho faticato ad arrivare all' epilogo, trascinandomi e cercando di districarmi in un percorso tortuoso, ondivago, melenso, condito da buonismo, sentimentalismo gratuito che poco ha da spartire con tematiche letterarie reali e profonde.
I protagonisti sembrano delle maschere di se stessi, stereotipati, adolescenziali, inconcludenti, patetici nel proprio immobilismo esistenziale ( Pietro ) e schizofrenismo del quotidiano ( Lidia ), alla continua ricerca di un senso negato, in uno psico-dramma dell' oggi non sufficientemente argomentato ( Freud avrebbe un duro lavoro ), alternando frasi fatte e scontati banalismi emozionali, generando una storia superficiale, spoglia di ogni profondità.
E che dire delle vicende e dei personaggi di contorno, banali e sconcertanti, privi di vero intimismo, anima, profondamente superficiali e sbiadite macchiette della contemporaneità' ?
Ne esce una trama confusa, passato, presente e persino il futuro sembrano fatti della stessa materia, impastati frettolosamente con un risultato colloso e scollato, un piatto immangiabile, insipido ed indigesto.
La sapienza dei classici letterari, e l' amore da loro così' bene descritto ma espresso con linearita' e profondita' narrativa, perché' interiorizzato, qui non si percepisce. Tutto è' confuso, astrattamente e grossolanamente assemblato.
L' autrice, in passato, aveva dato ben altre prove di se' e questo romanzo segna un deciso passo indietro, forse legato ad una scadenza editoriale.
Una volta giunto faticosamente all' epilogo, tramortito da un coro di voci indistinte, da futili motti fintamente esistenziali, da sentenze asfittiche, mi sono chiesto: "Del romanzo che cosa mi è' realmente rimasto?
Nulla, se non confusione, sconcerto, incredulita' ed una domanda insistente: perché'???

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no
Consigliato a chi ha letto...
Sconsigliato a chi, in passato, aveva letto l' autrice stessa.
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Commenti

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Molto chiaro!
La risposta è semplice: è una scrittrice senza talento.
In risposta ad un precedente commento

03 Mag, 2016
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Confermo...questo secondo suo libro e mai più. Due pizze, il costo appunto del libro, mi avrebbero dato un senso di soddisfazione superiore: il talento purtroppo a volte lo si crede di avere, solo perché si ha la fortuna di poter provare ad esercitarlo...solita figlia di. Saluti.
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