Il fiore delle illusioni
Letteratura italiana
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Identità frammentate
Giuseppe Catozzella è un autore sempre molto attento ai temi e alle problematiche attuali. Il suo occhio sa scrutare nel profondo, sa scavare, sa giungere nei confini più oscuri dell’anima. Non da meno è il suo operare in “Il fiore delle illusioni”, opera che si concentra sull’identità e sul ritrovare se stessi.
Protagonista di queste pagine è Francesco, giovane uomo i cui genitori sono originari di Monte Apro, Basilicata, ma che per lavoro si sono trasferiti a Milano. Per i milanesi egli è “il meridionale”, mentre nella terra natia del padre e della madre è “Il figlio dei milanesi” o ancora “il cugino dell’Affascìno, dello lettasangue”. È un paese dove tutti conoscono Luciano, il cugino, un uomo che per tante ragioni è stato bollato come iettatore ma che per Francesco è invece un riferimento, una costante, una persona che respira l’aria aperta, che vive nella natura, un compagno di giochi.
«Avevamo la sensazione di possedere tutto, che tutto fosse esposto, che non esistessero angoli nascosti, che il mondo fosse un nostro gioco.»
Le estati a Monte Aspro sono per Francesco un momento di quiete dopo un anno di fatiche e vergogne nel milanese. È come se tutto fosse immutato, come lascia le cose, come le ritrova. La tradizione stessa si perpetra senza cambiare di una sola virgola. Se a Monte Apro il giovane protagonista evade dalla routine vivendo senza porsi freni e godendo degli spazi aperti, al contempo riscopre la lettura e la scrittura. Non mancano le provocazioni che provengono dallo stesso Luciano. Ma come scoprire chi si è? Come coniugare la propria identità?
«[…] Io volevo dimenticarmi chi ero, non avevo mai chiesto altro a Monte Aspro e all'estate: Milano, la scuola, la vergogna di quelle origini, i finti e i veri amici, Ella l'australiana, tutto. Non era quella la felicità, mi dicevo: dimenticarsi? E non erano i libri, che scoprivo ogni giorno di più, un altro modo per dimenticarsi? E non lo erano, in fondo, anche le cose che provavo a scrivere? Aspiravo a sparire, a scordarmi il mio nome e il mio cognome, volevo solo fondermi con un'azione.»
Ed è con una penna fluida, rapida, magnetica e delicata che Giuseppe Catozzella ci prende per mano e ci conduce tra queste pagini fatte di sentimenti, emozioni, rinunce, passioni, domande e tentativi di trovare risposte.
Anche se talvolta queste risposte non esistono, anche se talvolta tradizione e ricerca di sé si coniugano e intrecciano in modo solidi tra loro ricomponendo un disegno più grande anche capace di sovvertire alle regole precostituite.
“Il fiore delle illusioni” è un testo che per chi queste domande vuole porsele ma anche per chi vuole osservare da una diversa e ricca prospettiva. Buona lettura!