Il miniaturista Il miniaturista

Il miniaturista

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In un giorno d’autunno del 1686, la diciottenne Petronella Oortman bussa alla porta di una casa nel quartiere più benestante di Amsterdam. È arrivata dalla campagna con il suo pappagallo Peebo, per iniziare una nuova vita come moglie dell’illustre mercante Johannes Brandt. Ma invece del consorte trova la sua indisponente sorella, Marin Brandt; e anche quando Johannes torna da uno dei suoi viaggi, evita accuratamente di dormire con Nella, e anche solo di sfiorarla. L’unica attenzione che Johannes riserva a Nella è uno strano dono, la miniatura della loro casa e l’invito ad arredarla. Nella non si perde d’animo e si rivolge all’unico miniaturista che trova ad Amsterdam. Nella rimane affascinata da questa enigmatica figura con cui mantiene un dialogo sempre più fitto, senza parole, ma attraverso piccoli, straordinari manufatti che raccontano i misteri di casa Brandt.



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Il miniaturista 2021-08-10 07:54:07 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    10 Agosto, 2021
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Assurdo ma affascinante

Un libro dalle atmosfere cupe di una Amsterdam fredda, bigotta e crudele di fine 1.600. Nella, una diciottenne sempre vissuta in campagna arriva in città in una serata fredda, per iniziare al vita col marito, incontrato solo per poche nel giorno delle nozze. Entrando i quella casa finisce in un modo parallelo, dove tutti hanno segreti ben custoditi verso l'esterno ma anche nei confronti degli altri abitanti della casa. .Nella si trova con un marito assente, che nemmeno la sfiora, una cognata gelida e autoritaria un domestico di colore che la incuriosisce e la spaventa e una cameriera tanto efficiente nel fare il suo lavoro quanto nell'impicciarsi nei fatti degli atri. Quando il marito le fa un regalo che la offende e la umilia: una miniatura delle loro casa da riempire con bambole e minuscoli utensili la follia inizia a ballare la sua danza. Da quel momento e in effetti in modo piuttosto rapido, visto che la storia si svolge nel giro di pochi mesi tutto assume i contorni del mistero. Uno scherzo crudele, una spia che si è insediata a casa loro, magia, o soprannaturale. qualsiasi cosa sia sconvolge la vita di Nella e degli altri abitanti della casa. Questo libro, al di là della trama offre un affresco sconsolante della vita di Amsterdam: paura e controllo sono le parole d'ordine. La chiesa, le autorità costituite, ma anche le corporazioni si sentono in diritto di tenere sotto controllo la vita dei cittadini. Nessuno è immune dai controlli: e nessuno si sente esentato dal farli. Spiare diventa un dovere ed essere spiati diventa la peggiore delle paure. Libro gradevole da leggere, capace di incuriosire e anche con alcuni personaggi interessanti anche se in effetti abbastanza sopra le righe. Bella prosa, ricca ma capace di scorrere lieve.

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Il miniaturista 2018-11-02 18:30:59 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    02 Novembre, 2018
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Dialogo a distanza

La protagonista, Nella, diventa la moglie di un mercante d’alto rango in un’atmosfera tardo seicentesca: un rapido matrimonio vantaggioso con un ricco scapolo. Un uomo equivoco, che, con la sua indole, la inganna fino a farle provare un profondo senso di vergogna. L’unica attenzione che le riserva è il regalo di una casa in miniatura, che permette a lei di instaurare un dialogo a distanza con la miniaturista. Alcune recensioni spacciavano questo libro bello tanto quanto “La ragazza con l’orecchino di perla”, sarà forse per gli ambienti storici olandesi che li accomunano, ma non c’è davvero null’altro. Anzi, l’ho proprio trovato un libro da “non sense”, perché secondo me la trama, in sé, non ha né capo né coda, anzi di mano in mano che leggi, se poteva esserci una svolta rivelatrice, ti accorgi che lo sviluppo della trama peggiora di mano in mano. Forse l’unica cosa che salvo è il personaggio minore della sorella del marito. Almeno quello un suo senso lo ha.

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Il miniaturista 2017-04-02 14:04:22 Mane
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Mane Opinione inserita da Mane    02 Aprile, 2017
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Il gioco delle porte

“Il miniaturista” è un romanzo brillante, con una splendida copertina, assai appropriata per le atmosfere gelide e misteriose di una Amsterdam di fine Seicento.

Quella di Jessie Burton è un opera che si presta a molteplici esegesi: è un romanzo di formazione con una prospettiva spiccatamente femminile, è un romanzo storico ambientato in uno scorcio di passato poco praticato, è un thriller inconsueto e affascinante.
È una storia semplice eppure mirabilmente sviluppata.

Particolarmente apprezzabili e soppesate risultano le scelte stilistiche riguardo la scrittura, ciascuna delle quali aggiunge un tocco vincente al lavoro finale, tra queste spiccano: l’ordinata organizzazione in parti e capitoli molto ben congegnata; un incipit lento ma sapientemente finalizzato a preparare il terreno per una trama ben tessuta ed avvincente; e non ultima la quasi costante coniugazione del tempo al presente che, ben calzando la narrazione in prima persona, produce una perfetta carica di suspense.

Petronella Oortman, narratrice e protagonista delle vicende, rappresenta il fulcro del romanzo. Personaggio animato da un dinamismo vivace, si esalta, nel contesto di caratteri sorprendentemente umani, disegnati con naturalezza scevra da caricature, evolvendo attraverso le pagine da fanciulla timida e sperduta in una dimensione sconosciuta ed ostile, fino a donna determinata e armata della curiosità degna di Ulisse pronta ad affrontare misteri, inganni e paure.

Le enigmatiche peripezie prendono il là da una ambientazione ricca di minuziosi dettagli, pazientemente descritti, in una duplice realtà abitata da avidi mercanti e ferventi predicatori, permeata da un puritanesimo dichiarato ed epicureismo recondito.

La contrapposizione tra facciate ed interni rappresenta un elemento caratterizzante del romanzo.

Ancor più interessante sotto questa luce, trova spazio l’ingegnoso espediente legato allo schiudersi delle porte. Grandi e vere protagoniste, nel loro ruotare di cardini, celando gli spazi più intimi, nel loro concedere spiragli agli sguardi rapaci di verità occultate, nel loro preludere alle rivelazioni, le porte, gli usci, gli atri, gli ingressi, hanno un ruolo fondamentale nell’ospitare le scene decisive per il volgere degli eventi, quasi a sottendere un’allegoria del labile confine attraverso cui si transita dalle apparenze ai fatti concreti.

Risulta quasi superfluo sottolineare come l’eroina di questi viaggi attraverso simbolici varchi sia spesso Petronella, accompagnata da un corteo di figure che contribuiscono a fare di questo romanzo un libro bellissimo da leggere.

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Il miniaturista 2017-01-13 13:33:25 Chiara
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Opinione inserita da Chiara    13 Gennaio, 2017

Inspiegabili stranezze

Purtroppo devo ammettere che questo libro mi ha fortemente delusa da un punto di vista dei contenuti. La prima parte del libro per decollare ci mette un po', in quanto, a mio parere, non riesce molto a catturare l'interesse del lettore. Quando si iniziano a scoprire i segreti di casa Brandt e quando la protagonista si rende conto che le miniature nascondono qualcosa di inspiegabile e profetico, invece, la storia ha una svolta di qualità, che inizia a prenderti e incuriosirti, ma soprattutto che crea nel lettore grandi aspettative per una risoluzione finale che dia un senso a tutta la storia, ma soprattutto che dia un senso alla figura della miniaturista.

SPOILER

E invece non accade proprio un bel niente. Certo ci sono dei colpi di scena che il lettore non si sarebbe mai aspettato (per lo meno non io) e che riescono a spiegare gli strani comportamenti di alcuni personaggi e questo, come ho già detto, é proprio ciò che rende la storia intrigante. Il problema, però, a mio parere, é che non c'é un vero finale, un momento in cui tutti i nodi vengano al pettine, in cui cioé si spieghi la profondità e ciò che spinga ogni singolo personaggio ad agire in un certo modo. Più che la storia in sé, ciò che davvero mi ha delusa sono stati i personaggi: durante tutto il libro ho come la sensazione che tutti si "lascino vivere", senza mai prendere in mano la situazione, senza mai andare oltre i silenzi e una, magari solo apparente, indifferenza a ciò che accade: mi sembrava come se la storia scorresse da sola e i personaggi la assecondassero semplicemente, dolendosi e arrabbiandosi, ma non facendo nulla di concreto, in sostanza, per cambiare le cose. In particolar modo ho trovato insopportabile il personaggio di Johannes, del tutto indifferente ai propri affari, al futuro della propria famiglia e persino indifferente durante il suo processo! Ma la più grande lacuna lasciata incolmata, a mio parere, é il segreto della miniaturista. Quest'ultima, infatti, pur essendo ritenuta uno dei personaggi più importanti, non ha alcun vero legame con i Brandt, né, come si scopre alla fine, con qualsiasi altra donna di Amsterdam a cui spedisca le miniature. Quindi qual é il suo segreto e soprattutto qual é il suo ruolo nel romanzo? Suo padre dice che "sa leggere nelle anime delle persone", tutto qui. Il punto, però, é che questo non spiegherebbe comunque i vari segni premonitori, che compaiono e scompaiono, trovati dalla protagonista sulle sue miniature, né la scomparsa di alcune di esse. Inoltre, ai fini dell'andamento della storia, sebbene la miniaturiasta lasci delle tracce sulle miniature, magari per portare aiuto alla protagonista, quest'ultima, Petronella, non riesce ad usufruirne in alcun modo, né a notarle per tempo, pertanto la storia procederebbe nello stesso e identico modo anche se il personaggio della miniaturista non ci fosse.

Conclusione? Francamente non sono riuscita a capire, forse per mancanza di immaginazione, dove il romanzo vada a parare in fondo.

Per il resto, la scrittura é molto scorrevole e l'ambientazione, sia storica che geografica, ben descritta e molto piacevole.
Peccato solo per la storia dal grande potenziale, ma, a mio parere, rimasta "incompiuta".

Nonostante tutto, é un libro tutto sommato scorrevole e piacevole e, premesso che potrebbe in qualche modo lasciarvi con l'amaro in bocca, lo consiglierei lo stesso.

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Il miniaturista 2015-11-01 20:28:08 martaquick
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martaquick Opinione inserita da martaquick    01 Novembre, 2015
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Il miniaturista che non c'è

Non so bene come definire questo romanzo. Non è avvincente né emozionante ma adesso che l'ho finito non posso di certo dire che sia brutto, anzi è scorrevole e la storia in sé è bella anche se manca quella marcia in più che avrei voluto.
Nella si trasferisce nella casa di suo marito dopo un matrimonio di convenienza ma niente va come aveva sperato, il marito, Johannes, la ignora e la sorella di lui, Marin, non la accoglie con il migliore dei modi.
Da queste premesse si continua fino a metà del libro con la protagonista disperata che non sopporta la situazione in cui si trova e l'unica distrazione che ha è arredare uno stipetto che contiene la miniatura della casa, quindi si rivolge ad una miniaturista. Io ho trovato questa prima parte abbastanza noiosa.
Finalmente da metà libro si inizia a capire qualche mistero della casa e da qui in poi il romanzo mi è piaciuto molto, infatti la seconda metà l'ho letta molto velocemente perchè mi sentivo dentro la storia. Non voglio rivelare niente ma ci sono intrighi all'interno della casa, vecchie rivalità all'esterno. Il tutto è incorniciato da belle descrizioni dell'epoca e dettagli sui commerci e sull'economia sempre di quel tempo.
Ripeto che il libro è scritto bene e la storia è bella, ma mi è risultato molto antipatico il fatto che il ruolo della miniaturista non sia stato chiarito bene e continuo a pensare che c'entrasse ben poco, potevano benissimo levare questa figura e il romanzo sarebbe stato uguale. Proprio non mi spiego perchè usare questo personaggio che poteva essere davvero originale in questo modo. Non mi è piaciuto che sia rimasto tutto in sospeso.
Tutto sommato è un libro che si può leggere ma senza troppe pretese.

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Il miniaturista 2015-09-02 08:39:44 violetta89
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violetta89 Opinione inserita da violetta89    02 Settembre, 2015
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un salto nella Amsterdam del 1686

Ho letto questo libro su richiesta della mia bibliotecaria di fiducia, la quale dopo alcuni commenti negativi da parte di altri lettori, voleva sentire anche un altro parere. Così l'ho iniziato più per fare un piacere a lei che per altro, ma devo dire che si è rivelato una vera sorpresa!
Il libro racconta la storia di Petronella, una diciottenne di campagna, che dopo il declino della propria famiglia, si trova a dover sposare un mercante di Amsterdam. L'arrivo nella sua nuova casa non è dei più calorosi: il marito non c'è proprio, la cognata è fredda e austera, la cameriera sembra che si prenda gioco di lei e poi udite udite, in quella casa vive anche un uomo con la pelle color dell'ebano!
Col passare dei giorni però Nella inizia ad adattarsi, fa amicizia con la cameriera e con l'uomo, piano piano riesce anche ad andare d'accordo con la cognata, ed ha modo di conoscere anche il marito, un uomo affascinante che la tratta come una sua pari, coinvolgendola in conversazioni interessanti ma nulla più. Il marito poi le fa anche un dono molto particolare e prezioso: la miniatura della loro casa. Nella annoiata, contatta il miniaturista per avere altri pezzi da inserire nella casa, ed entra così in un vortice che la risucchierà totalmente: il miniaturista infatti le invia pezzi e personaggi che lei non ha richiesto, oltretutto questi personaggi presentano particolari e caratteristiche che solo chi vive la sua vita molto da vicino potrebbe conoscere, in alcuni casi sembra persino che riesca a predire il futuro. Chi è dunque costui? Come fa a sapere certe cose? Nella ne è assolutamente ossessionata, finché però la vita reale prende il sopravvento: ella verrà a conoscenza dei segreti del marito e della cognata, segreti che potrebbero distruggere la loro tranquilla vita in una città ed un'epoca così bacchettona.
Quando poi il marito sarà accusato ingiustamente e la cognata non potrà intervenire, spetterà a Nella farsi avanti e combattere per la sua famiglia, sostituirsi alle vesti del marito e cercare di risolvere i loro problemi.
Come ho detto, ho letto questo libro quasi controvoglia inizialmente, ma poi la vita di Nella e della sua famiglia mi ha totalmente assorbito e devo dire che lo consiglio assolutamente, perché secondo me vale la pena di leggerlo.
Ci si immerge in un'epoca diversa, un'epoca dove persino mangiare lo zucchero era considerato peccato, un'epoca in cui contano molto più le apparenze e il buon nome che altro. Nella è un personaggio molto realistico: la vediamo passare dalla ingenuità iniziale al tirare fuori le unghie quando le cose si mettono male, il marito è un uomo profondo, la cognata dopo i primi momenti, si impara a conoscerla e capirla, ma anche gli altri personaggi sono ben inseriti e realistici, insomma rendono molto l'idea di quella che doveva essere la vita a quei tempi.
Secondo me, i pareri negativi raccolti dalla mia bibliotecaria sono dovuti al fatto che ancora la mentalità su certi argomenti è molto ristretta, non sono stati capaci di guardare oltre e vedere che in realtà è un ottimo libro che racconta una storia amara ma molto sentita.
Se proprio devo trovargli un difetto: la scrittura al tempo presente, non amo molto leggere libri scritti così, però ecco passate le prime pagine ci si fa l'abitudine.

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Il miniaturista 2015-08-27 06:34:34 castagnola
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castagnola Opinione inserita da castagnola    27 Agosto, 2015
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I suggerimenti di quella "mano invisibile"

“Il miniaturista” è il romanzo d'esordio di Jessie Burton una giovane scrittrice britannica. L’ispirazione le nasce da "La casa delle bambole" di Petronella Oortman , opera presente al Rijksmuseum di Amsterdam. Il romanzo è scorrevole, intrigante, da leggere tutto d’un fiato; vi affezionerete alla protagonista nel giro di poche pagine.
Siamo nel 1686. Petronella Oortman incarna una qualsiasi ragazza diciottenne, un po’ banale forse, insicura, con in testa gli insegnamenti e le parole della madre “Il tuo corpo è la chiave, tesoro mio” in linea con un’epoca in cui il ruolo della donna si limitava con l’essere una “brava e bella moglie” . Contava scegliersi - o meglio - farsi scegliere da un buon marito.
Siamo nel secolo d’oro di Amsterdam, laddove superficialità, apparenza, ipocrisia e fama di denaro ruotano attorno ad una società di mentalità ancora acerba rispetto al dinamismo incessante e frenetico del mercato. Dove piangere ad un funerale rappresenta ancora un segno di inciviltà mentre la vita scorre con altrettanta frenesia nel tempo in cui qualcosa cambia nella testa di Petronella; si domanda chi sia Johannes Brandt, un marito che non ha scelto, un ricco mercante, e chi altro? Impara a conoscere bene la sorella, l’ostile ed enigmatica Marin. Due donne a confronto, due donne orgogliose, determinate ma con ambizioni diverse, con caratteri opposti ma aspetti altrettanto simili tanto da scontrarsi spesso.
Segreti, misteri, personaggi da sfumature complicate ruotano attorno a questo matrimonio. Improvvisamente il regalo bizzarro del marito: una miniatura della loro casa. Qui entra in scena la mano della miniaturista determinante nella storia. Petronella, dal nucleo più profondo della sua fragilità attraversa una lenta trasformazione, diventa ufficiale di rotta, pronta ad assumersi le proprie responsabilità, a portare avanti le redini di una casa – quella vera - prendendo il posto di quel marito che è dovuto scappare, per celarsi da una verità non concepita, diffamata dalla società di fine Seicento.
Una svolta nella vicenda: Petronella decide, combatte, cambia.
Quante donne, di ogni età, nazione ed appartenenza, si rispecchieranno nella protagonista?
Quante donne pronte a lottare? A sacrificare la propria esistenza per una vita nuova, vera, autentica?
Per una vita semplicemente, scelta.
Consiglio questo romanzo a chi è stato in grado di seguire le proprie intuizioni, a coloro che hanno saputo apprezzare gli insegnamenti e i suggerimenti di quella “mano invisibile” e a tutti coloro che nel quotidiano si impegnano per cambiare piccole e grandi situazioni.

Letizia Castagnola

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Il miniaturista 2015-08-05 10:30:12 RansieLaStrega
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RansieLaStrega Opinione inserita da RansieLaStrega    05 Agosto, 2015
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Un libro normale.

Bhè...sono ancora qui a pensare, dopo aver finito questo libro letto in tre giorni.
Sono un pò perplessa e mi dispiace per chi invece ha espresso pareri davvero forti su quest'opera, ma io non riesco a darle tutto questo grande elogio.

S'intenda eh...il romanzo è piacevole, non risulta ne scialbo, ne scarno, ma manca qualcosa di forte, questo è da dire.
Sono molto oggettiva, lessico, racconto della storicità dell'epoca,interesse sulle vicende che ruotano intorno ai personaggi, esprimo un 8 pieno, ma sulla STORIA e il suo contenuto, mi fermo a 6.

***SPOILER***

Petronella, chiamata con il diminutivo "Nella", per ordine della madre vista la situazione economica che verte sulla sua famiglia, entrerà con punta di piedi, ingenuità e molta timidezza, nella maestosa e lussuosa casa dei Brandt come novella sposa del padrone di casa: Johannes Brandt.

Ad accoglierla alla porta c'è la sorella di Johannes, Marin, una donna dal carattere a primo impatto, molto spigoloso e dall'aria tutt'altro che incantata.
Marin si presenta una chiara figura alta e snella, con abiti sempre scuri; il ritratto di un film d'animazione di Tim Burton (che siano parenti con la scrittrice?!). Di poche parole e poco interessata a legare con la nuova cognata, Marin fa intuire chiaramente come quella casa, lei e chi la abita, siano pieni di segreti che non si vogliono condividere con nessuno.

La maestosità dell'abitazione è sempre contornata da un'aria cupa e priva di luce piena, dovuta anche al clima poco soleggiato di una Amsterdan di fine 600, sempre ricca di pioggie, vento e poco sole giornaliero.

Insieme a Marin, calcheranno le scene anche un servizievole,amorevole e taciturno Otto, soprannominato "Toot" che è un uomo di colore che lavora per la famiglia Brandt da diverso tempo, da quando il padrone lo tolse dalla schiavitù "acquistandone la proprietà" e una strampalata, sagace e abbastanza sfrontata Cornelia, donna di servizio della famiglia, orfana ed impiegata dall'età di dodici anni presso l'abitazione.
La casa è un turbinio di rumori...le pareti sembrano sussurrare alle orecchie di Nella, che in quell'edificio ci sono troppi segretri da tener nascosti.
Nella sogna il grande amore, ha diciotto anni e tanti sogni da ragazzetta, la madre l'ha preparata a quella che sarebbe dovuta essere una vita da DONNA MARITATA, l'incontro con il futuro marito nella prima notte di nozze, la certezza del suo ventre fecondo, il suo scopo di proliferare il numero dei famigliari ed essere sempre un brava moglie...la moglie di un ricchissimo mercante di Amsterdam che con molta astuzia e amicizie, farà il bene della Repubblica.

Ma il tempo passa e Nella aspetta sempre il marito tornare la sera, per condividere finalmente quel letto, ma quel momento sembra non arrivare mai.
Il marito cerca di compiacerla con discorsi da uomo di potere, facendola sentire una donna e non una ragazzina, ma vani sono i tentativi di dissuadere la sua curiosità.
Un giorno Johanness si presenta con un dono per Petronella, un dono che giustificherà con "regalo di Nozze"; davanti all'intera casa, il signor Brandt ha acquistato un mobile di reali dimensioni che riproduce l'intera sua abitazione.
"Questo è un dono di nozze...come diversivo!" commenta Johanness.
Nella è offesa, si sente una ragazzina e questo dono è il chiaro segnale che suo marito vede in lei solo una bambina che deve ancora giocare con le bambole.

Marin le procurerà un libro "Le pagine di SMith" dove all'interno potrà trovare il suo artigiano per riempire ed arredare la piccola casa.
Da quel momento inizia per Nella un piccolo viaggio all'insegna del suo obiettivo nella vita.
Petronella scrive ad una bottega dall'altra parte della città, chiedendo da subito delle piccolissime statuine per iniziare l'arredo. All'arrivo del prezioso pacchettino che Nella scarta accuratamente, la ragazza rimane scoccata vedendo che la "bottega con il simbolo del sole" continua ad inviarle miniature per la sua casa anche senza averle ordinate... i giorni passano e continuano ad arrivare oggettini per il piccolo-grande mobile.
Nella è curiosa, anche troppo e comincia a nutrire dubbi su tutto e tutti, così crede bene che deve sapere anche lei ciò che le accade intorno, d'altronde è anche lei ora la padrona di casa.
Questo "scatto di crescita" farà intraprendere a Nella una strada tortuosa, ricca di scandali e tristi verità.
Scoprirà che il marito è un sodomita, palesemente omosessuale che con la scusa del mercanteggiare e stringere conttati più saldi con altri mercanti, sparisce tutti i giorni e tutte le notti, finchè una delle tante volte, lei lo segue e vedrà con i suoi occhi un terribile scenario, troppo per gli occhi di una diciott'enne vissuta in campagna tra cinguettii di passerotti e normale routine senza malizia.
Marin la sorella, per proteggiere tutti questi anni il fratello, lo ha sempre guidato ed aiutato in tutto quello che riguardava lo stato economico della famiglia, ma ora anche Petronella è al corrente del segreto n° 1 .
Eh si, ce ne sono abbastanza direi.. :) Non ci si ferma ad uno solo.. ma chi lo leggerà è meglio che se li appunta in un taccuino.

La storia prende una piega quasi noiosa quando il lettore comincierà a chiedersi, ma chi è "il miniaturista"?? E' forse DIO?!
Petronella continua a ricevere miniature e scoprirà che ognuna di loro è legata ad un evento, bello o brutto che sia, saperne cogliere il messaggio diventa una missione per lei che purtroppo non riuscirà a concludere felicemente.
Ci sono personaggi poco piacevoli che incombono sulla famiglia, gente che, avida di denaro farà in modo che Johanness sia incriminato per sodomia, peccato punibile con la morte in un Olanda fermamente cattolica dove il prete era un giudice ed esprimeva sentenze nei sermoni domenicali ... guai a chi professasse il contrario!!

Incaponendosi fino alla fine, scoprirà che il miniaturista è una donna della quale non sentirà mai la voce, avrà di lei un'idea di un viso confuso tra la gente della città... si recherà alla bottega e scoprirà che un omino piccolissimo cerca la figlia e trova Nella che fruga nel suo negozio, ma non la sua Nella.
La miniaturista si chiama Petronella, il padre parla con la protagonista del romanzo tenendo incollati tutti i lettori per sapere finalmente CHI E' costei?!!
Petronella Windelbreke, questo è il suon nome, sono anni che manca da Amsterdam ed il padre non ha notizie di lei. L'Olanda dell'epoca con le sue regole cristiane, aveva proibito ogni sorta di lavoro ed istituzione alle donne, nonchè di riprodurre qualsiasi oggetto a forma di uomo, perchè rinetuto poco decoroso ed immorale...ed ecco quali sono le ragioni che legano Nella W. alla sua scomparsa.
La miniaturista ha un dono, spiega il padre minuto alla "nostra" Nella, lei sà vedere le anime dei viventi, sà quali sono le loro mancanze e cerca di aiutarli inviando agli indirizzi di ogni persona bisognosa di aiuto spirituale, una piccola miniatura che raffigura un personaggio o una cosa, con un indizio come a segnalare "Da qui devi iniziare" o a predirre una qualche profezia.

Nella congedandosi dal padre della sua profeta, ripenserà a ciò che avrà realizzato: La miniaturista è la profeta di tutta la città, i suoi nemici che hanno distrutto la sua nuova famiglia, sono loro stessi legati alle sue profezie, Nella W. vede tutti e sà di tutti! Per aiutarli, cerca di inviare dei segnali, sta poi alle persone saperli cogliere.


Petronella, partita come giovinetta scialba e stupidina, diventerà una donna forte, saprà gestire una casa, una situazione famigliare particolare ed affrontare tantissime torture psicologiche... ad aiutarla sempre vicino a lei, i fedeli servitori della famiglia.
Nella ha davanti a se un futuro, un futuro che, come le scrisse la miniaturista "può cambiare", perchè le cose possono cambiare.


E' un romanzo, un semplice romanzo, gradevole, ma che lascia un pò deluse per chi come me si aspettava chissà quale ENIGMA all'inerno delle pagine..
La scrittrice è stata molto abile e quasi prodigiosa, dalla copertina (che è davvero molto bella ed attira molto il lettore) all'idea della storia di una ragazzina di campagna che si sveglierà dal suo sogno ad occhi aperti di avere accanto a sè un principe azzurro bello e ricco...ad una realtà ben diversa, condita di cose della quale lei stessa ne ignorava l'esistenza.
Spesso la vita nasconde delle sorprese e chi meno di Petronella se le poteva immaginare? Credo sia proprio questo il succo del libro... TUTTO PUò CAMBIARE, nel bene e nel male però. :)

Misteri e segreti, questo sarebbe stato un titolo ideale per quest'opera, che una volta svelati rimangono lì, non destano poi molto stupore.

Credo che la stessa autrice cercasse qualcosa per ravvivare l'opera arrivata ad un certo punto, ma che non abbia poi trovato nulla di molto eccitante a parte qualche particolare piccante.

Mi piace però dire che è stato davvero interessante il rapporto che la scrittrice ha con la figura di un Olanda ( o anche Europa se vogliamo) dell'epoca dove i cattolici esprimevano il massimo potere dello stato, dove la libertà non c'era e per renderla tale, un Johanness Brandt se la dovesse inventare dentro la sua abitazione, permettendo alla sorella Marin di fare il proprio lavoro dietro la scrivania, di gestire la casa e di essere un "uomo d'affari" nonostante la Sovraintendenza del paese vietasse ogni forma di autorità femminile, ponendo alla loro pari anche un Otto ed una Cornelia che erano considerati "schiavitù" e non per ultima Petronella che, se prima pregava per avere un cenno di considerazione dall'imponente marito, alla fine del libro lei stessa diventerà la sua colonna più forte.
Chiaro messaggio che Tutti possiamo essere liberi, ma a tutto c'è un prezzo da pagare a meno che non s'inganna il prossimo e ci si chiude in una morsa di segreti.

Ci sono delle belle metafore, anche per questo non mi sento di screditarlo totalmente, ma ripeto, non me ne vogliate, ma manca lo SLANCIO in più che non c'è stato.

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Il miniaturista 2015-04-14 18:05:17 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    14 Aprile, 2015
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Un grande esordio

"Il miniaturista" è un bellissimo romanzo ambientato in Olanda alla fine del XVII secolo.

Protagonista è la diciottenne Nella che si trasferisce dalla campagna in città per iniziare la sua nuova vita matrimoniale con il ricco mercante Brandt. Tutto sembra così eccitante ma quello che l'aspetta ad Amsterdam non è proprio il sogno che si era immaginata.

La sua vita diventa come sospesa finché il marito non le regala una piccola miniatura della sua casa; da lì, dopo "l'incontro" con il miniaturista, la sua vita non sarà più la stessa.

"Pensavi di essere una scatola chiusa in una scatola Nella. Ma il miniaturista ti vede, ci vede."

Un romanzo imprevedibile, in cui anticipare le mosse della scrittrice diventa praticamente impossibile; retroscena, scandali, tradimenti, rancori e solidarietà fanno da sfondo ad un'Amsterdam che non ti aspetti.

Travolgente fino all'ultima pagina, la giovane Burton inizio la sua carriera con il botto. Uno stile fluido, coinvolgente e intrigante, che lascia il lettore, almeno nel mio caso, incollato al libro.

Lo consiglio vivamente.

Buona lettura!!!!

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L'ombra del vento
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Il miniaturista 2015-03-15 12:59:45 Foschia75
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Foschia75 Opinione inserita da Foschia75    15 Marzo, 2015
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Uno dei romanzi più belli letti nell'ultimo anno

NON C'E' NIENTE DI NASCOSTO
CHE NON SARA' RIVELATO.

Come dico spesso, ogni libro è un viaggio, sta a noi lettori decidere la destinazione e l'intensità delle emozioni che vorremmo conservare nel nostro immaginario. Quanto più un libro è bello, tanto più è per me difficile riuscire a descriverne il contenuto. Non riesco a credere che questo sia un romanzo d'esordio, come è possibile continuo a chiedermi. Come si può rapire il lettore, riuscendo a fargli percepire la penombra di una stanza, l'olezzo delle aringhe, il freddo pungente delle strade spazzate dal vento invernale, con uno stile che non lascia spazio a distrazioni, che spinge il lettore a non smettere di leggere se non all'epilogo. Uscire da libri come questo ha delle conseguenze, perché trovare qualcosa di altrettanto intenso è difficile. Un colpo di scena dietro l'altro, non danno il tempo al lettore di riprendere fiato. Non c'è modo di prevedere ciò che succederà, come cambieranno gli eventi perché l'intreccio è talmente magistrale da non presentare la minima sbavatura. Sono vittima dell'intensità della vicenda, del profilo di ogni singolo personaggio, di ciò che l'epoca imponeva a uomini e donne. La forte presenza della legge, il timore di Dio, i pregiudizi e i tanti tabu del tempo, fanno di questa storia un quadro dai colori cupamente sanguigni, ma con una variabilità di sfumature che colpiscono senza riserve il lettore.
Petronella ha contratto un matrimonio di convenienza, deciso dalla madre e dal suo sposo (siamo nel 1686). Per sfuggire alla fame e alla miseria una donna era destinata ad andare incontro a qualsiasi destino, anche quello di scoprire che il proprio matrimonio altro non è che una gabbia nella quale, in tanti, si sta davvero troppo stretti. Molto presto si renderà conto che forse, la fame e la miseria, potrebbero essere compagnia migliore di quella che giorno dopo giorno, comincerà a profilarsi nel suo strettissimo orizzonte, come la sua nuova famiglia. I Brandt, facoltosa famiglia di mercanti, che hanno fatto fortuna con il commercio da e verso le Indie. Jhoannes, suo marito è un uomo taciturno e sfuggente che ha fatto del lavoro una delle sue ragioni di vita, ma che nasconde non pochi segreti. Marin, la cognata che non ha mai contratto matrimonio e vorrebbe esercitare il suo ruolo come padrona di casa nella dimora del fratello. Cornelia, la domestica orfana raccolta dalla strada e accolta in seno alla famiglia, una ragazza che ama inventare storie dopo una sana e innocente origliata. Otto, il nero importato dal padrone di casa durante un viaggio. Intorno agli abitanti della casa, ruoteranno le vite di personaggi secondari ma fondamentali nel complesso intreccio della vicenda.
L'iniziale smarrimento e sgomento della protagonista che tutti chiamano Nella, si riverbera sul lettore con una vividezza disarmante. Giovane e ignara, dovrà fare presto i conti con il mutevole e misterioso atteggiamento dei suoi nuovi parenti, all'inizio insicura e impacciata, per poi prendere in mano le redini della famiglia, quando questa comincerà a sgretolarsi senza pietà.
Segreti, avidità, invidia, morbosità, peccati e inquietudine sono gli ingredienti fondamentali di questo magistrale romanzo. Sullo sfondo, una Amsterdam pulsante e bigotta, abile nel barattare Dio con i fiorini.
Fino a dove può spingersi l'avidità e l'invidia di una persona, quanto tempo può ardere sotto la cenere, prima di riemergere più deleteria che mai? Anche decenni, direbbe Nella.
Il fulcro del romanzo è uno stipetto, la loro casa in miniatura, regalo di nozze di Jhoannes per Nella, per tenerla impegnata durante le sue assenze "per lavoro". Le consiglia di rivolgersi a un miniaturista per arredarla. Nella segue il consiglio del marito, più per cercare di non pensare a quello che succede in quella casa che per far contento il marito. Sarà l'arrivo dei vari pezzi in miniatura, che tassello dopo tassello, renderanno la vita di Petronella fin troppo affollata, di segreti e scandali. Quelle pregevoli miniature nascondono un'inquietante verità, in essi è contenuta l'essenza stessa della famiglia Brandt e di chi le vive accanto. Ogni singolo oggetto, o personaggio che troverà posto nella casa in miniatura, custodisce un segreto, e quando Nella si renderà conto di quanto quegli oggetti inanimati siano legati al presente e al futuro, sarà troppo tardi, il destino avrà iniziato a fare il suo inesorabile corso.
Quanti silenzi, quanti sussurri dietro le porte, quanti segreti inconfessabili e pericolosi, destinati a segnare la vita di tutti dentro la casa.
Petronella giunge ingenua ragazza di campagna, diventa abile padrona di casa per necessità. Quella moglie giovane e inesperta, si rivelerà la donna più forte e caparbia della famiglia. Quanti segreti può sopportare una persona senza pagarne il prezzo?
Le figure femminili di questo romanzo sono qualcosa di veramente unico, indelebile. Donne molto diverse tra loro, accomunate dalla disperata ricerca dell'amore, così effimero eppur così essenziale.
La figura della donna in quell'epoca, la scarsa considerazione a tutti i livelli, la relegano a padrona del solo focolare. Sarà proprio la cognata Marin ad abbattere certi tabu fino ad allora invalicabili, materialmente e moralmente. Tre donne, tre caratteri diversi, tre sogni diversi che l'autrice ha magistralmente svelato a poco a poco e mai fino a farcele conoscere totalmente. Ho adorato il suo modo di presentare i personaggi, quel velo di mistero posato sulle loro più intime insicurezze.
Ho vissuto dentro questo romanzo, come una bambola dentro lo stipetto di Nella, spostandomi da una stanza all'altra, assorbendo i colori, i rumori e gli odori delle routine quotidiana di questa famiglia che farà fatica a sbiadire, impressa nel mio immaginario come i più sanguigni colori di una antica e inesplicabile tela. Mi è rimasta quella piacevole e languida sensazione di non aver afferrato tutto, di aver fatto scivolare tra le maglie dell'immaginazione, qualcosa di fondamentale. Non me ne rammarico, perché sarà certamente motivo di rilettura di un libro che spero diventi un film, tanta è la sua vividezza!
Vi sarete resi conto che non ho parlato del Miniaturista, figura onnipresente eppur eterea della storia. L'ho fatto per rispetto verso chi leggerà il romanzo, perché questa figura è stata per me una metafora, e parlarne avrebbe svelato molte cose che vorrei tener celate, per non rovinare la curiosità.
Ho scelto di non parlare di altri personaggi chiave di questa intensa storia, per non svelare troppo, per lasciare la pruriginosa curiosità in chi deciderà di leggerlo. Io ho solo cercato di scalfirne la superficie...ma c'è molto, molto di più.
Un libro sublime che consiglio a chi veramente voglia perdersi tra le maglie dei sentimenti e delle sensazioni più forti, quelle che urlano dentro il cuore di ognuno di noi. Una storia che lascerà un riverbero difficile da attenuare.

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La ragazza con l'orecchino di perla
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