Narrativa straniera Romanzi Il colore viola
 

Il colore viola Il colore viola

Il colore viola

Letteratura straniera

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Violentata dall'uomo che credeva essere suo padre, privata dei due figli, sposata a un uomo che odia, Celie, una giovane donna di colore, viene separata anche dall'amata sorella Nattie, che finirà missionaria in Africa. Per trent'anni Nettie scriverà a Celie lettere che questa non riceverà mai, mentre Celie, oppressa dalla vergogna della sua condizione, riesce a scrivere solo a Dio. Sarà l'amante del marito, una affascinante cantante di blues, a cambiare il colore della sua vita, insegnandole a ridere, giocare, amare.



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Il colore viola 2016-09-02 18:56:53 Kryssa
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Kryssa Opinione inserita da Kryssa    02 Settembre, 2016
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Dio è IL TUTTO

Un romanzo di formazione. La protagonista all'inizio è completamente in balia degli uominima crescendo, innamorandosi e "svegliandosi" impara a volersi bene, impara che non deve per forza andare cosi. Attravero l'amore per una cantante molto particolare riuscirà ad amare, amarsi e ad allontanarsi dalla casa del marito, imparerà a badare a se stessa, a dire cosa pensa e a reggersi sulle proprie gambe. E' un bel romanzo, con un inizio a dir poco cruento e un finale che io sinceramente non mi sarei aspettata, un ritorno al punto di partenza, allo stesso posto ma completamente stravolto e ripulito.
Mi hanno colpita molto i legami umani, cosi forti per la prepotenza maschile ma allo stesso tempo cosi liquidi... quando una donna se ne va di casa, aspetta un po' e poi semplicemente se ne cercano un'altra. C'è quel minimo di territorialità ma come se fosse giusto lasciare andar via le donne una volta che sono riuscite a scappare. Una sorta di accettazione. E' anche bello come questi uomini cosi brutali crescono anche loro e imparano a vivere in modo diverso.
La sorella parte per l'Africa come missionaria. Beh è stato divertente vedere come in alcuni punti gli africani rispondevano alle "pretese" dei missionari. Verso la fine la sorella scrive a Celie: loro sono grandi pensatori, non è che non siano intelligenti, ma pensano in tempi di milioni di anni ed è per quello che sono nei guai da un anno all'altro. Oh un'altra cosa fantastica è l'interpretazione della storia di Abramo che secondo loro è semplicemnte il primo uomo BIANCO, mentre prima erano solo neri, una volta uscito questo che era bianco, lo hanno cacciato via dal loro mondo. Wow. E ai missionari che gli dicono di vestirsi loro rispondono che essendo neri, loro sono GIA' vestiti, è l'uomo bianco che è nudo!!
Un'altra interpetazione della figura di dio è quella della cantante per cui dio non è l'uomo bianco propugnato dalla bibbia ma è in ogni cosa, in ognuno di noi. Non è un uomo ma IL TUTTO, risiede in tutte le cose semplici della natura, in tutti i pregi e difetti delle persone, ama tutti perchè è lui che ha creato tutto. Ed è un'interpretazione affascinante ed idilliaca che mi piace molto!!

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Il colore viola 2016-07-01 07:58:28 Roberclock
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Opinione inserita da Roberclock    01 Luglio, 2016

Una dolce storia afroamericana

Ho letto questo romanzo senza aver prima visto il film. Non sapevo cosa aspettarmi.
Mi era stato presentato come una storia molto cruda, invece mi sono ritrovato a leggere e ad emozionarmi per un racconto molto dolce e coinvolgente.

Due donne afroamericane, separate da giovani, si scrivono lettere senza avere la possibilità di ricevere le rispettive risposte.

Una storia con la quasi totalitá dei personaggi che sono di colore. I bianchi ci sono, ma rimangono sempre ai margini, senza possibilitá di riscattarsi dal razzismo che li accompagna perennemente. Una storia di lotta fra sessi, dove gli uomini ne escono malissimo e dove le donne lottano ogni giorno per sopperire alle mancanze dei maschi, riuscendoci completamente.
Un finale emozionante che non può non lasciare indifferenti.
Tanta sofferenza ma anche tanto amore in tutto il mondo che circonda la povera Celie.
Piacevole lo stile narrativo, con Celie che migliora il proprio linguaggio con la progressione delle proprie conoscenze.
Infine, un romanzo semplice, ma profondo e sensibile che rappresenta un piacevole punto di vista su molti temi di interesse comune. Consigliato.

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Il colore viola 2015-06-21 19:34:57 LaClo
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LaClo Opinione inserita da LaClo    21 Giugno, 2015
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Ogni cosa vuole essere amata

Il colore viola fin dalla prime pagine mostra la realtà sconvolgente dei personaggi, caratterizzata dall'abbrutimento delle persone che perdono ogni traccia di umanità. Fin dall'inizio l'impressione è quella di sbirciare in un diario segreto, di leggere lettere private. Non a caso la struttura del romanzo è basata su lettere che la protagonista indirizza in principio a Dio e in seguito a sua sorella, la quale come Celie stessa ammette è l'unica persona che la ama davvero.

Celie ci mostra tutta la durezza della vita di una donna nera negli Stati Uniti, senza amore e risorse economiche per poter essere indipendente e costretta a subire le violenze del presunto padre e del marito. La violenza più grave che il marito compie è quello di lasciarla senza l'amore: infatti, Allontana Celie dalla sorella Nettie, levandole ogni residua forza di reagire.

I personaggi positivi che Celie incontra sono donne, a partire da Sophie che grazie alla sua forza le permette di capire che non è obbligata a soffrire in silenzio ma può permettersi di reagire. Sophie ha il coraggio di lasciare il marito ma la sua forza verrà spezzata nel carcere dove la donna finisce per aver colpito il sindaco. L'episodio mette in luce anche la mancanza di giustizia nei confronti degli afroamericani che si trovano in prigione senza alcun processo.

Il personaggio che però sconvolge la vita di Celie è Shugar, la cantante che in passato era l'amante del marito di Celie e che viene accolta in casa da quest'ultimo. Shug stringe un forte rapporto con Celie e le permette di capire che lei ha il diritto di essere amato perché ogni cosa e ogni persona fa di tutto per ricevere amore e affetto. Grazie a Shug, Celie riesce a trovare tutte le lettere di Nettie che il marito le aveva privato e scopre che la sorella si trova in Africa.
Le lettere della sorella sono un vero e proprio metro di paragone tra la società americana e quella africana. In entrambe le donne occupano un ruolo infimo e i neri vengono sopraffatti a causa dell'assenza di istruzione.
Il finale è comunque uno spiraglio positivo che permette di riscattare la figura del marito in maniera positiva.

Lo stile è crudo e personale, il linguaggio è volutamente sgrammaticato, scorretto ma proprio per questo assume una forte valenza espressiva, mentre emerge dal linguaggio il rapporto semplice e quasi confidenziale che Celie ha con Dio e che è ben lontano dal dogmatismo. Infatti, uno dei passaggi migliori del romanzo è quello nel quale Shug e Celie immaginano Dio in ogni creatura, non per forza un uomo come barba bianca ma come spirito.

In conclusione il romanzo è molto forte ma realistico e non mancano di certo momenti toccanti, riflessioni che nella loro apparente semplicità rasentano un pensiero filosofico,

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Il colore viola 2014-05-02 15:27:32 Elisabetta.N
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Elisabetta.N Opinione inserita da Elisabetta.N    02 Mag, 2014
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Celie & Nettie

Quando inizi a leggere questo libro, inizi anche a conoscere Celie, una giovane ragazza e, in seguito, donna del profondo Sud degli Stati Uniti (precisamente Georgia).
Quando si inizia a leggere, non si può non rimanere colpiti dal trattamento che viene riservato alle donne: oggetti, solo semplici oggetti utili solamente a pulire e a cucinare o buone per essere barattate con altre merci al miglior offerente.
Celie, la protagonista, ne è un tipico esempio: violentata fin dalla più giovane età da colui che credeva suo padre e costretta alla sottomissione e al lavoro duro.
Celie non conosce nient’altro, solo questa realtà ed è convinta, pertanto, che sia l’unica vita possibile per lei e quindi anche l’unica che lei possa meritare.
Ma poi, ho assistito a una sua profonda evoluzione grazie alla presenza di altre donne, così diverse da lei…
Prima compare Sophie, capace da sola di tener testa ai capricci di suo marito Harpo (il figliastro di Celie) e poi Shugar, cantante di successo e donna indipendente. Loro le apriranno gli occhi su come dovrebbe essere la vita e finalmente Celie capirà cosa è più giusto per se stessa.

Difficile non fare un paragone con ”The Help” (che, ammetto, mi è piaciuto di più), ma poiché l’ambientazione è completamente diversa (per non parlare dei personaggi), non si trovano molte similitudini tra i due romanzi.

Solitamente lo stile epistolare mi piace. Ed infatti le lettere che Celie indirizza prima a Dio e poi a sua sorella Nettie, pur mostrando una completa assenza di educazione, esprimono sentimenti forti e chiari.
Le lettere invece che Nettie invia alla sorella assumono tutta un’altra sfumatura. Sono fredde e impersonali ma, anche se in esse è evidente il livello di cultura che manca alla sorella (o forse proprio per questo?), assomigliavano solamente a pure e semplici lezioni sulla vita in Africa.

In conclusione ”Il Colore Viola” è una storia di emancipazione femminile, di maturazione, si può quasi definire di evoluzione, della donna, non solo di Celie, ma di tutte le donne presenti in questo romanzo che riescono a prendere, anche se con modi e scopi diversi, la propria vita in mano, orientandola verso la giusta direzione.

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Il colore viola 2013-01-14 10:29:31 Mario Inisi
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Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    14 Gennaio, 2013
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Toccante

E' la storia di una donna brutta, maltrattata da tutti, incapace quasi di parlare e di guardare in faccia la gente ma dall'animo buono. Proprio con le sue parole semplici , efficaci e penetranti,Celie racconta la sua storia dall'inferno delle violenze terribili che subisce fin da bambina fino alla metamorfosi fisica, intellettuale e morale. E' la storia di una farfalla che esce dal suo bozzolo, perchè già nella bambina che vuole difendere la sorella da tutto quello che sta toccando a lei si intuisce la sua grande forza e generosità. E' un romanzo sulla condizione della donna bellissimo proprio perché pieno di speranza e di forza. La capacità di amare di Celi è ancora più straordinaria proprio perché il punto di partenza è terribile, di persona che non è mai stata amata e ha imparato l'amore da sé attingendo alla sua indole buona e alle poche cose e persone buone che ha incontrato. Celie si trasforma da oggetto a anima della famiglia, presenza collante e indispensabile, fonte di amore e di energia per chi le sta intorno. E' un libro con una carica umana fortissima, ancora più intensa per la semplicità (apparente) e l'ingenuità (apparente) con cui la storia viene raccontata in un modo straordinariamente espressivo ed efficace.

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Il colore viola 2013-01-06 17:58:33 Pia Sgarbossa
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Pia Sgarbossa Opinione inserita da Pia Sgarbossa    06 Gennaio, 2013
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SI PUO' AMARE SE NON SI E' MAI STATI AMATI?

Può una madre non amare incondizionatamente i propri figli e tirar fuori tutta la forza e tutta la grinta che ogni donna ha in sé, in caso di necessità?
Se succede...ci sono dei buoni motivi....
Ceile, giovane e semplicissima donna di colore del sud d'America, si vergogna ...non riesce a parlare con nessuno, nemmeno con Dio...e allora non resta che scrivere.
Lo fa con tante lettere, intestandole: "Dio mio"...e per fortuna riesce a scrivere...sennò come sarebbe sopravvissuta?
L'abuso, l' incesto (???), la violenza, la mancanza di qualsiasi forma d'amore e d'affetto, la rendono arida.o terminato la lettura...
Lei è fisicamente fortissima e sopporta il dolore in silenzio, subisce , partorisce figli, che le vengono tolti, si sacrifica ....creando in questo modo un legame indissolubile con la sorella...che la sorte porterà in lontano, sino a giungere persino l'Africa.
Ed io lettrice, ascolto e vedo, provo una grandissima compassione ma non riesco a sentirmi coinvolta emotivamente...Il modo di scrivere di questo libro corrisponde allo stato d'animo di Celie...descrittivo , semplice e arido....e io non avverto nessun calore...
Ma il destino ha in serbo per Celie una "forma d'amore" e l'amore, si sa , aldilà della provenienza aiuta a cambiare...D'ora innanzi Celie intesta le sue lettere alla sorella...trova in se stessai una forza inaspettata.
E' da questo momento che comincio a sentirmi partecipe e a soffrire con lei...Anche Celie, la povera Celie, ha amore da dare....e anche lo scrivere diventa più appassionante e coinvolgente.
Dal libro emerge l'importanza dello scrivere a qualcuno; diventa un modo che aiuta a sopportare, a sperare, a credere, a desiderare con tutto se stessi un po' d'amore..."Tutti vogliono essere amati, persino Dio"
Ho trovato molto interessanti le discussioni su Dio, i racconti sull'Africa , sull'opera missionaria, sulla condizione dei neri, ma in particolare delle donne di colore.
Desidero concludere questa mia recensione con una frase tratta dal libro, che trovo meravigliosa e che vorrei dedicare a tutte quelle persone che provano affetto o amore, ma non si possono vedere mai.
"Ora abbiamo in comune solo il cielo sopra le nostre teste.Lo guardo spesso, come se, per miracolo, riflessa dall'immensità, potessi un giorno vedere la tua faccia, guardare nei tuoi occhi!".

E' sicuramente difficile dare amore se non lo si è ricevuto, ma è possibile!

Ora che ho terminato la lettura...
... rimango a riflettere : ...il dolore fa cambiare, a volte compare in noi una forza che non avresti creduto d'avere, la cattiveria uccide....; l'importanza del dare amore , in particolare ai bambini, se vogliamo che a loro volta siano in grado di darlo.
L'AMORE E' UNA GRANDE FORZA...NOI NE POSSIAMO ESSERE DEI BUONI CONDUTTORI....
Buona lettura da Pia.

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Consigliato a chi ha letto...
A chi crede sempre nell'amore...nonostante tutto; a chi vuol approfondire le proprie conoscenze dell'Africa; a chi vuol avvicinarsi all'animo umano...che non ha colore!
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Il colore viola 2012-12-06 09:51:54 Lary
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Lary Opinione inserita da Lary    06 Dicembre, 2012
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il colore viola dell'amore, della vita.

Questo libro è di una dolcezza straziante.
Le prime due pagine sono crude e difficili da digerire.
E ho creduto che non sarei riuscita ad andare avanti con la lettura.
Eppure, come per tutte le cose, da tutta la vita, tutto prima o poi passa.
E così sono passati trenta anni di Celie, trenta anni di una vita che non si capisce perché le è stata concessa, quale è lo scopo di questa vita se non soffrire e piangere e lavorare come una schiava e sfornare bambini.
Quale è il bello della vita quando una persona si ritrova non solo nera ma anche donna?
Ecco il tema principale del libro: non è la questione razziale no, è la faccenda di essere una femmina.
Femmina tra i bianchi, femmina tra i neri, femmina in America e femmina in Africa, il risultato non cambia. Vali meno di niente.
Celie, la protagonista, è dolce, dolcissima.
Dolce quando viene stuprata dal patrigno, dolce quando si ritrova con la pancia grossa e dolce ancora di più quando si offre spontaneamente al patrigno per salvare dalle molestie la piccola sorellina, Nettie.
Celie è così debole, non ha una personalità, non ritiene di dover pretendere nulla, accetta di essere picchiata senza motivo,accetta un marito che non ama, che non conosce. Accetta di allevare i figli di un’altra, accetta di occuparsi dell’amante del marito. Accetta di non avere amore.
E in questa storia di solitudine e maltrattamenti si avvicendano altre storie, altre donne, altre personalità. Donne che si ribellano alla condizione di essere nere e femmine, donne che abbandonano i mariti, che non si lasciano picchiare , che scelgono di vivere una vita fuori dagli schemi maschili.
E Celie finalmente alza gli occhi, e lascia la casa, lascia il marito–padrone e inizia a vivere.
Capisce il senso della sua esistenza: la libertà, la possibilità di scegliere chi amare, per chi vivere, e per chi lavorare, fino a instaurare nuovamente un rapporto vero, non più fisico ma nell’anima, con il marito che per tanti anni l’aveva avuta sempre davanti, ma non l’aveva mai guardata davvero.
La dolcezza di questa donna nell’affrontare una vita così disperata e poi essere disposta ad amare chi l’ha fatta tanto soffrire è commovente.
Il finale, ovviamente è dolcissimo e scontato.
E’ un romanzo che io consiglio perché la lettura è scorrevole, è scritto in maniera molto semplice e chiara. Crudo all’inizio ma poi quasi ci si immedesima nella vita di Celie, quasi ci si rassegna insieme a lei e poi , insieme a lei si “risorge”, ci si riscopre.

Lo consiglio anche perché questo romanzo ha vinto il Pulitzer nell’83, eppure questa è la prima recensione in questo sito, mentre “50 sfumature di grigio” ne ha oltre 135, di recensioni.

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