Il linguaggio segreto dei fiori Il linguaggio segreto dei fiori

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lapis Opinione inserita da lapis    31 Gennaio, 2016
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O ciclamino, mio ciclamino

Un terreno arido, secco e polveroso, su cui non cresce un filo d’erba e dove non potrà mai esserci gioia. Così si sente Victoria perché a diciotto anni non ha mai conosciuto l’affetto di una famiglia, il calore di una casa, la serenità del quotidiano.

Un terreno coltivato a diffidenza e odio. Una diffidenza che nasconde la fragilità e la paura di chi ha dovuto sopportare troppe delusioni e vede la solitudine come unica difesa dall’ennesimo fallimento emotivo. Un odio verso il mondo che si traduce implicitamente nella domanda “Perché io?” e nell’amara convinzione di essere sbagliati, di non meritare amore.

Eppure proprio su questo terreno, inaccessibile alle persone e ai sogni, c’è spazio per i fiori. Victoria li difende, li coltiva, li cura: sono amore. Li usa per tradurre emozioni o desideri secondo un antico codice vittoriano: sono comunicazione. Li tiene a sé come legame con l’unica persona che abbia provato a farle da madre e le abbia donato affetto sincero: sono speranza.

Vanessa Diffenbaugh è riuscita a delineare un personaggio complesso e profondo, pervaso di emozioni vivide, in cui immedesimarsi: la paura di amare e di lasciarsi amare, il senso di colpa e di inadeguatezza, la difficoltà di superare le proprie barriere emotive. Ed è stata in grado di farlo senza strumentalizzare i sentimenti, ma mantenendo una narrazione onesta e delicata. Davvero apprezzabile a mio avviso il non avere ecceduto tanto nei toni del dolore quanto nello zucchero del romanticismo, come se un principe azzurro potesse con la sua sola apparizione cancellare anni di sofferenze e far breccia nelle recinzioni protettive del cuore.

Invece la bellezza di questo romanzo sta proprio nell’autenticità dei sentimenti narrati, veri nella loro durezza e capaci per questo di entrarti dentro. E nei fiori, ovviamente, che non fanno solo da sfondo ma partecipano alla storia con il loro fascino, i loro profumi e i loro colori, e si fanno portatori di un messaggio di speranza, riconciliazione e perdono.

E oggi mi sembra di guardare con occhio diverso il ciclamino che sta sul davanzale della mia finestra: oggi non è più solo un bel fiore rosa ma è una “timida speranza”, anche per me.

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marika_pasqualini Opinione inserita da marika_pasqualini    15 Ottobre, 2015
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Il cardo e la rosa

Bellissimo libro, sul serio. Victoria, prima bambina, poi ragazza e infine donna e madre. A primo impatto questa ragazza può risultare antipatica, a me invece ha fatto solo molta pena. Mi ha fatto capire che i bambini non sempre riescono a dire ed esprimere ciò che hanno nel cuore; tante volte si tengono le loro impressioni e le loro emozioni dentro e non le esternano, finendo così per essere malfidenti negli adulti e creandosi una corazza e una forza che realmente non hanno. Credo assomigli alla sopravvivenza.
Questa Victoria, orfana, vive con un elenco molto lungo di famiglie inadatte a farla crescere, finchè arriva a casa di Elizabeth, con cui stringe un rapporto profondo, l'unico della sua vita.
Ma ancora si sente messa da parte, ancora soffre e rovina tutto in modo disastroso. altre famiglie, altre comunità, fino ai 18 anni, quando è libera e soprattutto sola al mondo. vive di espedienti, dorme in un parco, ed è innamorata dei fiori. Lo dimostrerà a Renata che la assume nel suo negozio, e qui troverà la propria identità, il proprio cammino, fatto di incontri con Grant, che la aiuta a crescere e condivide con lei la stessa passione dei fiori.
Bellissima storia, c'è logica, amore, sofferenza e coraggio. Il linguaggio dei fiori mi ha affascinato. L'autrice ha creato un libro fantastico approdato sui fiori e il loro significato; direi che ha fatto un ottimo lavoro!

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fraghi88 Opinione inserita da fraghi88    09 Luglio, 2015
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Un romanzo suggestivo

RECENSIONE

Un dolce e silenzioso passo verso l’anima dei lettori, che lascia il cuore in profonda riflessione sulla vita. Un linguaggio di comunicazione che ha stupito tutti coloro che hanno amato questo romanzo. E continueranno ad amarlo, perché non ci sono stili eguali per descrivere la complessa ma amabile personalità della protagonista.
Victoria ha una forte paura di non saper amare, di non riuscire a comunicare i propri sentimenti agli altri. Lei, una ragazza orfana di vita, che ha vissuto da una comunità all’altra in cerca delle sue radici. Sperando di trovare qualcuno che riuscisse ad amarla ‘per quello che è’. Già, sono queste le sagge parole di Elizabeth, la donna che finalmente un giorno le farà da madre. Sì, perché il comportamento ostile e rabbioso di Victoria in risposta ai gesti di timido ed accennato amore della donna, non sono altro che una scelta. La scelta timorosa di non lasciarsi andare, per la troppa paura di essere ancora una volta abbandonata alla vita. Proprio per questo, la protagonista si ritroverà ancora una volta a rovinare quel poco che l’incontro di una possibile madre le aveva regalato. Compirà un gesto squilibrato ed egoista nei confronti di Elizabeth. Ma tutti compiamo degli errori, e forse il destino ci riscatterà, dandoci ancora un’occasione. In seguito Victoria riuscirà a superare la paura del contatto fisico attraverso l’amore per Grant, un meraviglioso ragazzo,nonché nipote di Elizabeth, che l’aiuterà a ritrovare impercettibilmente la fiducia in se stessa a piccoli passi.
Una straordinaria storia tormentata dalle riflessioni incisive, che la paura di noi stessi può incutere alla nostra vita. Il lettore nel calarsi del romanzo conoscerà anche l’imperfetto lato materno della protagonista, che si ritroverà inaspettatamente ad essere madre. Forse sarà proprio questo fatto a rendere più fragile e inizialmente detestabile la ragazza, ma in seguito quella strana consapevolezza di aver dato luce ad una nuova creatura la renderà molto più sensibile e accorta.
Il grande timore di non poter riuscire a dare amore a suo figlio e il forte sentore che possa assomigliare troppo a se stessa, la allontaneranno dai suoi doveri e dalle sue responsabilità. Il tempo, però sa come curare le ferite. E Victoria, fin da piccola le ha curate con l’unico mezzo di comunicazione, che il suo cuore riteneva possibile: il linguaggio segreto dei fiori. Ma a un tipo, come lei, non erano bastate le tante e diverse versioni dei dizionari di botanica, perché si e’ creata un bellissimo e personale schedario fatto di curati disegni floreali e di minuziose ricerche sul loro significato.
I fiori sono la sua casa, come lo e’ quel giardino segreto nel parco pubblico di San Francisco. Lei tramite quei colori e quei petali riuscirà a dare senso alle parole, che il cuore non trova e proprio attraverso i loro nomi riuscirà a dare voce a se stessa. Infatti si sente diffidente come la lavanda,e riesce a rivelare la sua solitudine e la sua paura come la rosa bianca. I fiori riusciranno a farle conoscere la verità più importante e di cui lei non si era mai resa conto. Lei, come tante persone, rappresenta l’amore senza radici, come il muschio. Perché l’amore è autonomo, ed anche se non si è stati amati, si può ugualmente riuscire ad amare in modo completo e profondo indipendentemente da ciò che siamo stati e da ciò che siamo.

Francesca Ghiribelli.

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Consigliato a chi conosce la vita attraverso il linguaggio dei fiori e a chi vorrebbe imparare a conoscere il mondo attraverso la natura.
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    30 Giugno, 2015
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Riconciliazione.

Come si può donare amore quando non solo non lo si è mai ricevuto ma non ci è stata nemmeno insegnata l’importanza di elargirlo a nostra volta? Victoria Jones è un po’ l’emblema di questo dilemma. Sballottata da una famiglia all’altra, 32 per la precisione, ognuna più inadeguata della precedente (basta pensare all’aneddoto della madre affidataria che dopo averla lasciata digiuna per tre giorni all’età di 7/8 anni ha applicato il dogma “se hai veramente appetito mangerai qualsiasi cosa” sfamandola con un piatto di piselli surgelati ed obbligandola a rimangiarli una volta che la piccola li aveva vomitati) e di poi relegata in una casa di accoglienza per minori e nuovamente spostata in un alloggio provvisorio all’età di diciotto anni con la clausola del “non paghi affitto per tre mesi ma se allo scadere di quest’ultimo non hai il denaro per far fronte alla retta sei fuori”, la sua vita è stata caratterizzata da una sola ed unica costante: la diffidenza. Perché affezionarsi a qualcuno se tanto poi questo ci abbandonerà o se comunque alla fine sarò io stessa, pensa la protagonista, a rovinare tutto?
Il romanzo è strutturato su due livelli, da un lato abbiamo Victoria ormai maggiorenne che si ritrova in mezzo alla strada e dall’altro la bambina sfiduciata dalla vita che deve varcare la soglia di quella che sa essere la sua ultima possibilità; se fallirà nuovamente non ci saranno più tentativi di trovare una famiglia per lei, dai 10 anni in poi si è depennati dalla lista di adozioni per essere inseriti in quella delle case accoglienza fino alla maggiore età.
La Victoria adulta dopo aver perso la sua provvisoria abitazione non ha un lavoro, non ha un titolo e non ha amici, il suo unico punto di riferimento e ragione per cui vivere sono i fiori, quando può dedicarsi a questi è lei la prima ad essere una donna diversa. Il suo iniziale rifugio infatti è nel parco di Portero Hill in San Francisco; dove dorme tra i petali del suo nuovo giardino. I giorni passano e la fame aumenta. Il suo stesso aspetto sta cambiando assumendo sempre più i tratti di una vagabonda, sa che non può andare avanti così. Decide allora di provare a cercare lavoro da una fiorista, Renata, che prima a chiamata poi con contratto fisso l’assume nel suo negozio. I matrimoni non mancano e la commerciante è particolarmente indaffarata in quel periodo, una aiutante non può che farle comodo. Le trova perfino una stanzetta – blu – che è poco più di uno sgabuzzino (non ha nemmeno il letto), ma per Victoria è il guscio più bello del mondo (finirà infatti per assumere tali caratteri). Renata la porta con sé a comprare il materiale per le composizioni in quello che è una sorta di ingrosso dei fiori ed un uomo (di circa 5/6 anni più grande) appena vede la nostra “selvatica” protagonista ne resta ammaliato. Inizia tra i due uno scambio di messaggi tramite quel linguaggio segreto che pochi conoscono e quando la ragazza è certa del fatto che il venditore non sta improvvisando ma che veramente conosce il significato dei loro scambi decide di acconsentire ad un appuntamento. In tale sede scoprirà che quel giovane non era affatto uno sconosciuto, Grant al contrario di lei aveva immediatamente capito chi era e non aveva perso tempo per rincontrarla ed instaurare un rapporto.
Non vi svelo altro sulla trama perché questo romanzo sa prenderti e condurti sino alla fine in un’unica grande morsa (considerate che io l’ho iniziato ieri nella pausa pranzo e ieri notte l’ho concluso), sa accarezzarti l’anima, farti sorridere, temere, riflettere, incitare, suggerire, supportare, tifare e molto altro ancora tutto in una volta sola.
Tante sono le tematiche trattate (l’adozione, il rapporto genitore-figlio, la difficoltà di crescere ed affrontare la vita, l’incapacità di amare, il lasciarsi andare, il cercare di piantare quelle radici che mai si sono avute, il rifiuto, il trovare se stessi e il proprio posto nel mondo, il non temere di intraprendere quella strada che condurrà alla felicità, ma anche le difficoltà di chi accoglie uno di questi bambini nel calore della sua casa e del suo cuore, il grande coraggio di questa scelta) e tutte sono affrontate e descritte con grande sensibilità.
Chi è alla fine Victoria se non una creatura bisognosa oltre misura di amore tanto da temerlo perché mai nessuno glie lo ha donato né gli ha insegnato ad accettarlo per quel che è e a sua volta ad offrirlo. I suoi comportamenti, le sue reazioni per quanto possano apparire atipiche, illogiche sono in realtà perfettamente coerenti e lineari. Quando la felicità bussa alla sua porta ha paura. Ed il suo è un timore di inidoneità, di incapacità, di non essere all’altezza delle aspettative, di deludere l’altro che potrebbe avere di più, perché – non riesce proprio ad ammettere – qualcuno dovrebbe accontentarsi di lei quando merita di meglio del pulcino ferito che ella è. La sua è una sofferenza intima ma dirompente, tutte le sue scelte sono indotte dal dolore che ha dentro, dal forte senso di inadeguatezza che mai nessuno è riuscito ad estirparle dal petto.
Grant dal canto suo è l’unico che può comprenderla e che riesce a far breccia nel suo scudo. Il suo passato non è poi così diverso da quello della orfana, è empatico verso di lei in modo irripetibile. E così come forte è il legame che li unisce, autentici sono i sentimenti che nutre verso la ragazza. L’ho particolarmente apprezzato per tutto il romanzo, sia per la delicatezza con cui è riuscito ad avvicinarsi a Victoria che per la grande maturità e la forza del perdono che è stato in grado di dimostrare nella sezione conclusiva dello scritto.
Tra la prima e la seconda parte del componimento ho riscontrato qualche discrepanza poiché a mio modesto giudizio potevano esserci anche altre ulteriori interpretazioni della storia, ed al tempo stesso ipotizzavo che la stessa prendesse un’altra piega, non mi aspettavo che avrebbe seguito quella linea. Comunque a mente fredda ne comprendo il perché, ok lo ammetto, ho patito mentre leggevo, mi immedesimavo simultaneamente in Grant, in Victoria e negli altri personaggi e non vedevo l’ora che lei affrontasse i fantasmi del suo passato decidendo di non buttare via un’altra occasione di gioia.
Bella anche la scelta di caratterizzare la copertina con un fiore diverso e dunque con un differente messaggio. Stilisticamente il testo è caratterizzato da una scrittura semplice ma non scontata ed è particolarmente fluente. Si fa divorare, vuoi per le tematiche trattate, vuoi per la capacità narrativa della Diffenbaugh, vuoi perché i protagonisti ti entrano dentro per non riuscirne più, vuoi per la delicatezza ricamata in ogni pagina, in poche ore.
Devo ringraziare le mie librarie di fiducia perché se non fosse stato per il loro consiglio probabilmente non avrei mai letto questo libro, in parte perché non proprio nei miei generi, in parte perché avrei sottovalutato la forza emotiva che è capace di trasmettere. Avrei sicuramente commesso un errore imperdonabile.

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Sordelli Opinione inserita da Sordelli    17 Aprile, 2015
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Delicato

Victoria ha attraversato un'infanzia ed un'adolescenza complicate, prima tra una famiglia adottiva ed un'altra, per poi finire in istituto. Ora, al raggiungimento della maggiore età, Victoria è libera di gestire la sua vita come meglio crede, libera dalle regole dell'istituto e da qualunque legame ad esso connesso.
Ma cosa significa la libertà per una ragazza chiusa, introversa, dall'indole un po' violenta e, di contro, estremamente sensibile e con un amore incondizionato per i fiori ed il loro linguaggio?
Superate, annaspando, le prime difficoltà, Victoria trova un lavoro appagante e che le concede un briciolo di indipendenza economica. Alla sua vita si affacciano anche i sentimenti...riuscirà a non affogare nella mareggiata?

Ho trovato questo romanzo esattamente come un fiore: bellissimo e delicato, incantevole e fragile.
Victoria è una ragazza orfana che nella sua vita è stata molte volte tradita dall'affetto provato e dalle speranze mal riposte; il suo caratteraccio (misto a punte di egoismo) le ha permesso di sopravvivere e arrangiarsi, ma alla fine è anche ciò che l'ha rinchiusa in istituto fino alla maggiore età. Questa giovane donna è un soggetto che ho trovato meraviglioso e che incarna perfettamente il percorso di crescita di un essere umano; tutto il libro, in verità, mi ha ricordato il percorso di crescita di una persona, le difficoltà che deve fronteggiare, l'annaspare di fronte a problemi più grandi dell'età che si ha. É un percorso comune a molti ed è per questo motivo che credo che moltissime persone apprezzerebbero questo romanzo.
Inoltre è ben scritto, la lettura è scorrevole anche grazie ad uno stile semplice, senza fronzoli. Durante la lettura si incontrano spesso i nomi originali dei fiori: ciò non disturba nemmeno il lettore che non possiede alcuna nozione in questo campo, anzi, penso che sia fonte di spunto per invogliare le persone ad approfondire argomenti di cui non si era a conoscenza.
Pur non essendo il mio genere, tempo fa decisi di prendere questo romanzo perchè incuriosita: sapevo che i fiori avessero un significato, per cui pensai che il romanzo potesse essere originale e gradevole, se ben sviluppato; di fatto, la Diffenbaugh è andato oltre ogni mia più rosea aspettativa! Il linguaggio dei fiori fa solo da sfondo ad una vicenda emozionante, che entra fin nel cuore del lettore e lì lascia un suo piccolo segno.
Ho apprezzato moltissimo l'alternarsi di capitoli "in tempo reale" a quelli in flashback, in cui viene raccontata una parentesi importante dell'infanzia di Victoria.
Non posso che consigliare la lettura di questo romanzo a chiunque abbia voglia di tuffarsi anima e corpo in un'avventura emotivamente coinvolgente, una storia bellissima e non priva di difficoltà; un romanzo che è poi una grande metafora (e nemmeno troppo) di quella storia che tutti ci accingiamo a leggere e che comunemente chiamiamo VITA.

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ELEONORA FRACCARO Opinione inserita da ELEONORA FRACCARO    10 Febbraio, 2015
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"Non sapevo cosa provavo, ma mi mancava il fiato"

La protagonista del romanzo è Victoria, una ragazza con forti problemi, che ha paura di tutto e, soprattutto, del contatto fisico.
Victoria è una ragazza giovane che, abbandonata alla nascita, passa tutta la sua infanzia da una famiglia affidataria all’altra, cambiando una comunità dopo l'altra fino al giorno del suo diciottesimo compleanno, giorno in cui è legalmente adulta e non più affidata ai servizi sociali.
E' una ragazza chiusa che non riesce ad amare e a lasciarsi amare e, alla compagnia della gente, preferisce la compagnia delle piante. Proprio attraverso la sua passione per i fiori, Victoria riesce ad aprirsi e a stabilire attraverso ognuno di essi un contatto col mondo perché ogni fiore ha un significato preciso, un linguaggio appunto.
Attraverso Elizabeth, che le farà da madre e che le trasmette questa passione per i fiori, riscopre la sua vita e inizia a lavorare come fioraia.
Tuttavia nemmeno i fiori riescono a salvarla dal peso che si porta dentro e sarà solo l’incontro con Grant ad avere un ruolo fondamentale nella sua nuova vita, un ragazzo apparentemente misterioso ma che sembra conoscere tutto di lei.
Un libro appassionante con uno stile lineare e molto piacevole.
Una frase dal libro: “Non importa quello che possediamo, ma il modo in cui sappiamo apprezzarlo”.

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Il sentiero dei profumi - Caboni Cristina
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paola melegari Opinione inserita da paola melegari    16 Giugno, 2014
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un amore imperfetto e senza radici

Ognuno ha il proprio percorso, la vita di ognuno di noi è conseguenza diretta dell'amore che abbiamo ricevuto.
La vita di Victoria non è facile, non lo è mai stata, è stata abbandonata alla nascita, affidata a varie famiglie. Dopo vari insuccessi, conosce Elisabeth, e fra loro si crea un rapporto speciale. La madre affidataria, le insegna il linguaggio dei fiori, e la giovane Victoria ne fa un vero metodo di comunicazione.
Nonostante il forte legame che le unisce le cose fra loro non vanno bene.
Victoria divenuta maggiorenne, inizierà a lavorare con i fiori diventando molto ricercata per la sua attitudine alle composizioni floreali, legate al simbolo dei fiori che le compongono.
La storia ovviamente non è così banale, ma legata fortemente ai sentimenti .
La giovane fioraia, ha un vissuto di abbandoni e di incomprensioni, e cova un gran bisogno d'affetto, che ovviamente non può manifestare per paura d'essere mal interpretata e delusa nuovamente.
Ma anche l'animo piu' maltrattato e incattivito nutre speranze di poter amare ed essere ricambiato.
Questa è il grande messaggio del romanzo , che ci avvicina ai grossi problemi dell'infanzia abbandonata. L'autrice, madre biologica ed affidataria, conosce bene le problematica e le sviluppa con il supporto floreale, che devo dire essere davvero piacevolissimo.
Io che amo moltissimo comporre fiori freschi ed essiccati, mi sono trovata davvero a mio agio in questo racconto, anche se non concepisco il fatto che un fiore bellissimo come l'ortensia significhi distacco, o la bocca di leone , presunzione; la peonia , rabbia.
per me un fiore è una cosa bellissima, e il suo colore o la sua forma possono essere più o meno graditi a seconda dei gusti.
Probabilmente in passato parlare con i fiori, era un modo non convenzionale per manifestare i propri sentimenti.
Comunque davvero consigliato questo romanzo, tristissimo ma piacevole, una grande speranza come messaggio!

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ALI77 Opinione inserita da ALI77    16 Aprile, 2014
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VICTORIA E IL SUO MONDO DEI FIORI

Questo libro ha catturato la mia attenzione già da quando era uscito nel 2011, ma per una ragione o per un’altra non l’avevo acquistato.
L’ho finalmente comprato poche settimane fa trovando in edizione economica, la copertina è molto carina e trovo originale anche l’idea che ogni libro abbia stampato un fiore diverso con il relativo significato, il mio per esempio è il Narciso nuovi inizi.
La storia gira attorno a Victoria Jones, una ragazza problematica e molto complicata, vorrei ben dire dopo quello che ha vissuto. Ha un’unica grande passione, i fiori e con quelli lei comunica con il mondo.
E’ stata abbandonata dopo il parto, nessuno sa chi erano i suoi veri genitori e non si conosce nemmeno con esattezza il luogo e il giorno di nascita.
Cambia ben 32 case, fino ad arrivare ad Elisabeth l’unica persona con cui abbia provato ad andare d’accordo, che si sia messa alla prova ma anche con lei non è andata a finire bene.
Con Elisabeth lei ha passato uno dei suoi periodi più felici è infatti stata lei ad insegnarle tutto quello che sa suoi fiori e sul loro significato.
Dopo aver vissuto per una decina d’anni in una comunità alloggio all’età di 18 anni, viene trasferita in una casa di accoglienza ma solamente i primi tre mesi sono gratuiti, se vuole rimanere lì dovrà lavorare e pagare l’affitto.
Questa ragazza si ritrova dopo 18 anni a vivere da sola, a dover sopravvivere in un mondo esterno che lei rifiuta totalmente, non vuole socializzare, non ha motivazione per farlo, ne nessun titolo di studio da poter proporre per fare un qualsiasi lavoro.
Dopo 3 mesi, si trova a vivere come senzatetto e dorme nel parco di Mckinley Square a San Francisco per parecchi mesi, fino a che si propone di andare a lavorare in una fioreria, la proprietaria Renata,all’inizio è titubante ad assumere la ragazza poi invece, si ricrederà sul suo conto.
Inizia a lavorare nel negozio soprattutto il fine settimana al sabato o la domenica e la aiuta a organizzare degli eventi per i suoi clienti.
Andando al mercato dei fiori è lì che Victoria incontra Grant, l’unico uomo che riuscirà ad entrare nel mondo della ragazza e a capirla….
Qui mi fermo con la trama per non svelare di più, ho ammirato molto Victoria con la sua forza ma anche con la sua profonda fragilità derivata soprattutto dal fatto che, a mio avviso, le manca il primo amore, quello dei genitori.
I fiori per Victoria, sono un rifugio un buon amico che sai che non ti tradirà, inoltre lei comunica con il mondo esterno grazie al significato che loro hanno, ma la maggior parte delle volte si trova davanti delle persone che non capiscono cosa simboleggia il fiore.
Nel libro si capisce che Victoria ha un bisogno d’amore immenso, le manca, non le è mai stato dato e di conseguenza quando sfiora la felicità invece di afferrarla la lascia andare via, per paura di poter rovinare tutto ma soprattutto di non essere degna di questo amore.
Victoria in un tratto del libro dice che non riesce a provare dei sentimenti delle emozioni, questo mi ha molto colpito perché credo che lei provi molto dolore e sofferenza in molte scelte che compie nel corso della storia.
Preferisce fuggire, cavarsela da sola invece di pesare sugli altri, non crede di essere adatta ad amare e rifiuta l’amore che le persone cercano di darle.
Non a caso il fiore che la descrive è il cardo campestre che ha il significato di misantropia.
Il libro mi è piaciuto molto, mi ha fatto capire quanto dolore ci sia dietro a questi bambini che vivono in una comunità o vengono affidati o adottati da una famiglia, ma anche per le stesse persone che decidono di adottare credo che serva molto coraggio e ci si debba mettere in gioco ad accogliere questi bimbi.
Mi è sicuramente piaciuto la copertina molto carina e azzeccata e alla fine che c’è un piccolo dizionario del significato dei fiori e mi sono andata a vedere anche il mio fiore preferito il tulipano.
Fino a 200 pagine sono stata veramente coinvolta nella lettura del romanzo, presa dalla storia di Victoria e dalle sue stranezze poi secondo me l’autrice ha dato una sua interpretazione alla storia a mio avviso un po’ diversa dalla prima parte.
Avrei voluto che la storia prendesse una piega differente, questo non significa che il libro non mi sia piaciuto, anzi credo che mi ricorderò ancora per molto tempo la forza e il coraggio della protagonista.
Il libro, secondo me va letto perché è una storia molto forte, nel romanzo ci sono vari temi che sono importanti e che fanno riflettere come l’adozione, il rifiuto, l’incapacità di amare e di trovare se stessi e la propria strada nel mondo.
L’autrice, per me, ha affrontare questi temi con grande sensibilità e toccando il cuore delle persone con una storia inventata ma che rispecchia le varie storie vere e tragiche dei bambini che vengono affidati se sono fortunati ad una famiglia, ma se nel caso questo non avvenga si trovano a dover affrontare una vita che non conoscono e un mondo che loro considerano distante.
La scrittrice, in prima persona ha vissuto l’esperienza di lavorare con dei bambini senza la famiglia o con genitori problematici.
Concludo con una frase che mi ha colpito molto e che secondo me rappresenta il libro, “con il tempo avremmo imparato a conoscerci e io avrei saputo darle……….” “………..un amore imperfetto e senza radici”.

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ChiaraLotus Opinione inserita da ChiaraLotus    05 Aprile, 2013
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Guarire le ferite

Essendo il New Adult un genere finalizzato a descrivere il delicatissimo passaggio di un individuo dall’adolescenza all’età adulta, con tutti i cambiamenti che questa fase della vita comporta, ritengo che questo romanzo possa rientrare nella categoria anche se si stacca dai cliché a cui siamo abituati.
Le coetanee di Victoria, in romanzi come “Easy” e “Uno splendido disastro” vanno al college e trovano l’amore facendo i conti con le proprie emozioni non più infantili ed in costante mutamento.
La New Adult protagonista de “Il linguaggio segreto dei fiori” porta con sé una profonda ferita da rifiuto che la rende fuggitiva. Si sente disprezzata dagli altri, ma a sua volta li disprezza e cerca l’isolamento. Si auto-esclude dalla società per paura di ricevere ulteriori delusioni, come quella che le è stata inferta da Elizabeth, l’unica madre affidataria a cui abbia mai voluto bene.
Fortemente convinta di non meritare l’amore, si chiude in un mondo proprio ed affronta la maggiore età con sgomento e paura. Non ha preso il diploma, infatti. Non c’è una compagna di stanza allegra ad aspettarla nel residence per studenti, non ci sono banchi ed esami. Una volta uscita dalla comunità per minori in cui ha vissuto gli ultimi anni, Victoria si trova ad abitare nel parco, in una piccola radura dietro i cespugli. Coltiva i fiori e li osserva crescere. Non decide e non sceglie, non progetta il proprio futuro. Aspetterà che la vita le ponga di fronte delle opportunità e deciderà di coglierle. Un lavoro in una serra. L’affitto di un appartamento. La storia d’amore con Grant. Tutte esperienze destinate a farla crescere e a formarle il carattere. Esperienze vissute come sempre in punta di piedi e con la paura di essere ferita ancora, di perdere tutto.
Victoria è una donna sofferente con il cuore coperto di ghiaccio. Ma non è stata lei a scegliere di congelarsi. Lei vuole soltanto proteggersi, anche se sa mettere una corazza significa rinunciare ad esprimere se stessi. Sceglie l’afasia, dunque. Sceglie di parlare il meno possibile. E trova un altro modo per trasmettere agli altri ciò che sente nel cuore. Sceglie di utilizzare i fiori, con i loro significati reconditi. Questo linguaggio, non certo facilmente comprensibile a tutti, la metterà in contatto con anime affine accompagnandola in un percorso finalizzato alla guarigione.
Questo romanzo descrive con un linguaggio anche troppo semplice la delicata maturazione di una giovane donna nel momento in cui è costretta a fare i conti con le proprie emozioni, con la limitante convinzione con cui ha sempre dovuto fare i conti: io non merito di amare, non merito di essere amata. Ma il muschio può crescere anche senza radici. Ci sono piante che non hanno bisogno di genitori. L’amore è come il muschio. L’amore non si impara. È un’energia che pervade l’essere umano indipendentemente dalla sua storia. Ed è ad esso che Victoria deve aprirsi.

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Speachless Opinione inserita da Speachless    23 Gennaio, 2013
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" i muschi crescono senza radici"

Victoria è un'outsider.
18enne appena uscita da una comunità, ha alle spalle un passato triste, fatto di rifiuti, umiliazioni e tanta frustrazione. è infatti un'orfana, non ha mai conosciuto i suoi genitori ed è passata in tantissimi famiglie adottive, che però mai le hanno dato la sensazione di sentirsi a casa. tutto questo avviene invece con Elizabeth, ultima di una lunga serie di madri. ma le cose non vanno come previsto.

Victoria dentro di sè ha tanta amarezza e rabbia (come biasimarla). evita come la peste rapporti con altri esseri umani, per paura di essere ferita ancora, perchè è più facile vivere perennemente arrabbiati che affrontare i propri demoni.

i fiori sono il mezzo con cui comunica, quello che non riesce a dire a parole, che ha paura di esternare.sentimenti,emozioni,paure. i suoi fiori parlano per lei.

si nasconde dietro il suo passato, la mancanza d'amore nella sua infanzia e si rifiuta di vedere quanto amore in realtà lei stessa abbia da dare nonostante l'immensa sofferenza provata. il suo passato è la risposta alla sua incapacità di instaurare rapporti duraturi con altre persone. o almeno lei è convinta che sia così.
deve imparare a dare e ricevere amore, a darsi ma non a eliminarsi, ad assumersi responsabilità non solo pratiche ma che investano anche la sua sfera emotiva.

libro piacevole; ho apprezzato lo stile lineare e per niente barocco. bella la storia, appassionante, e ricca di significati. consigliato

una frase degna di nota: "forse anche chi aveva vissuto isolato e senza affetti poteva imparare ad amare profondamente al pari di chiunque altro."

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Ross. Opinione inserita da Ross.    17 Gennaio, 2013
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Volere è potere.

La passione che Vanessa Diffenbaugh immette in questo romanzo si trasforma in un'attrazione per il lettore, o per lo meno per me.
Il suo modo di scrive, di raccontare una vita difficile e di dare un'ancora di salvezza a Victoria che consiste nel linguaggio dei fiori.
E' emozionante vedere questa ragazza che anche senza nessuno riesce a salvarsi, da qualcosa o da qualcuno, e andare avanti, adattarsi a tutto o a niente.
Romanzo che riesce a far incontrare vari sentimenti umani, l'amore, la gelosia, le paure, l'amicizia, l'amore materno.
Questo libro è una calamita, e ogni volta che lo si rilegge si scopre sempre qualche dettaglio, qualche paura, qualche speranza.
Compratelo, leggetelo e rileggetelo.

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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    06 Dicembre, 2012
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GIGLIO = REGALITA’

Victoria non ha nessuno, è sola al mondo; vive in una comunità che “raccoglie” dalla strada le ragazze come lei, abbandonate da piccolissime dai genitori, da madri snaturate, che dopo averle messe al mondo, se ne sono liberate, come ci si disfa dei vestiti che non stanno più o che ormai sono fuori moda.

E’ il primo di agosto quando Victoria lascia per sempre la casa di accoglienza: ha compiuto diciotto anni ed è giunto il momento di non dipendere più da nessuno, di essere l’unica vera responsabile di se stessa. Colma di poche speranze, e con ancor meno fiducia nelle persone, si avventura nel mondo esterno, un mondo che lei non conosce e che odia, avendolo visto solo da lontano o di sfuggita, nei brevi o medio-brevi periodi di durata delle sue prove di affidamento. C’è una cosa che ama particolarmente, con cui si sente assolutamente a proprio agio e alla cui presenza si trasforma completamente, assumendo una sicurezza e una decisione che non si direbbero proprie della sua persona: i fiori. Ha imparato a conoscerli, a curarli e ad amarli grazie ad Elizabeth, l’ultima persona cui era stata data in affidamento e che sarebbe dovuta diventare la sua mamma adottiva. Grazie a questa sua dedizione riesce a trovare lavoro da una fioraia, Renata, una donna non invadente, che le lascia i suoi spazi e che sa apprezzarla per quello che è in grado di fare.
Un giorno, al mercato dei fiori, incontrerà un ragazzo, Grant, un ricordo del suo passato… da questo incontro la sua vita cambierà inaspettatamente: scoprirà che i fiori possono avere diversi significati e che forse le sue azioni passate sono state dettate dall'ira del momento e tornando indietro non rifarebbe quegli stessi errori… ma Elizabeth sarà pronta a riabbracciarla? L’avrà perdonata per quello che ha fatto?

Un libro che narra alla perfezione le paure di una bambina che non si è mai sentita accettata nella sua vita e che porta su di sé i segni dell’abbandono e della mancanza di una figura materna alle spalle; a volte leggendo la sua storia verrebbe da prenderla, scrollarla e chiederle perché, poi la narrazione prosegue e si riesce a comprendere appieno la causa delle sue azioni, le sue paure, le sue insicurezze, il suo senso d’inadeguatezza.
E’ una storia inaspettata, che racchiude in sé varie sensazioni: la speranza, la forza, la tenacia, la gioia… come quando pianti un semino e aspetti con ansia che attecchisca e che prenda, lo annaffi con cura, fino a che dalla terra non fa capolino un filino verde e poi come per magia un giorno ti svegli e scopri che da quel semino è nato un fiore, colorato e profumato… magia della natura, pollice verde o amorevole cura?

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Opinione inserita da Ale    02 Settembre, 2012

Il linguaggio segreto dei fiori

Senz' altro Vanessa Diffenbaugh ha fatto un buon lavoro. Il libro è scorrevole, ben scritto, senza nomi complicati ( che si trovano spesso nei libri ), non è pesante in quasi nessuna parte. Certo, Victoria è una ragazza dal carattere difficile e scontroso, e sulle prime l'ho presa in antipatia, ma poi mi sono abitutata al tipo di personaggio e la storia è risultata bella, ben riuscita. Ve lo consiglio.

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Morrigan Opinione inserita da Morrigan    27 Agosto, 2012
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Essenziale come il fiore del deserto

Vanessa Diffenbaugh sa mescolare sapientemente esperienza personale e creazione letteraria, in questo romanzo che, unito dal filo conduttore di un codice comunicativo vittoriano ormai dimenticato, narra la crescita umana ed emotiva di una giovane adulta, un'orfana cresciuta attraverso i continui rimbalzi dei servizi sociali. La protagonista, che non a caso si chiama Victoria, si costruisce a strattoni una vita da adulta, convivendo con la propria emotività gaffiata e impaurita; il racconto si snoda alternando il presente di una vita ridotta all'essenziale - come la camera in cui Victoria dorme la notte, che non si cura mai di arredare, distendendosi a riposare sulla moquette - a un passato di ricordi su cui si proietta sin dalle prime pagine un'ombra oscura e misteriosa.
Sebbene i personaggi principali di questo romanzo siano tutti portatori di vicende tormentate, la storia narrata non perde il giusto velo di luminosità: la Diffenbaugh sta bene attenta a non cadere mai nel dolorismo esibito o nell'eccesso di melassa. La linea narrativa rimane semplice, pulita, e questo viene a tutto vantaggio del libro, che rimane fresco come una boccata d'aria e si fa leggere tutto d'un fiato, impedendo al lettore di rimandare al giorno dopo la lettura di altri capitoli.
Un romanzo gradevole, che lascia un'impronta positiva sul lettore.

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Opinione inserita da BARBARA    17 Agosto, 2012

semplice ma bello!

Libro scritto in modo molto semplice e scorrevole, storia non complicata ma bella e coinvolgente, ho trovato molto interessante il comunicare con i fiori! Sono stata felice di averlo letto e trovo fantastico a fine romanzo il piccolo dizionario con il significato dei fiori... perché no, anche noi potremmo regalare un fiore giusto al momento giusto e alla persona giusta! e non che questo possa fare miracoli ma sicuramente farebbe nascere un sorriso :-) C'è chi definisce banale il libro... mah sono pareri e in quanto tali vanno accettati, ma poi non bisogna scrivere delle banalità che non ci stanno proprio... che mostrano la pochezza che c'è.

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JadeKim Opinione inserita da JadeKim    13 Agosto, 2012
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Dolce e al tempo stesso interessante

Quando ho comprato il libro, ho pensato che fosse uno dei soliti romanzetti mooolto pubblicizzati (perché, ammettetelo, è così) e che poi alla fine non erano nulla di che. Ho continuato a pensarlo per qualche pagina, poi però ho conosciuto Victoria, che si sente abbandonata, che non ha nessuno al mondo cui volere bene, che cerca di arrancare nel quotidiano per costruirsi una vita, mattone dopo mattone, con i suoi amati fiori.
Io ho iniziato ad amare i fiori, grazie a questo libro: è una specie di graziosa cornice alla storia, i loro significati mi hanno fatto appassionare alle piante e a tutto ciò che le riguardava. Victoria riesce a regalare un po' di felicità con il fiore giusto.
E poi, la svolta: la sorpresa di ritrovare una persona che pensava non avrebbe più rivisto, una persona che la aiuta a crescere di nuovo.
E infine, la mia frase preferita "L'amore di una mamma è come il muschio, non ha radici".
Frase che va compresa man mano che si legge il libro ;D

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Opinione inserita da Chiara    06 Agosto, 2012

Libro dolce, piacevole e ricco di suggestioni

Personalmente ho trovato molto originale il fatto che la protagonista comunicasse attraverso un linguaggio così poco conosciuto ai giorni nostri: quello dei fiori. Da non appassionata in materia, devo dire che mi ha fatto piacere conoscere il loro significato, le tecniche e la cura con cui vengono coltivati. Devo ammettere che all'inizio ho fatto fatica a simpatizzare con il personaggio di Victoria, ma poi mi ci sono affezionata perché in lei ho visto la volontà di cambiare la sua situazione, a partire dal lavoro che si è praticamente "inventata", diventando imprenditrice non solo dell'attività che ha scelto di svolgere, ma anche di sè stessa: ha avuto il coraggio e la forza di trasformarsi e di aprirsi agli altri proprio come un fiore in primavera. L'altro personaggio che mi è piaciuto fin da subito è stato Grant: la sua dolcezza, le attenzioni e l'amorevole dedizione con cui si dedicava a Victoria l'hanno fatta sbocciare piano piano, proprio come un contadino che investe anima e corpo nella coltivazione della sua terra. In fondo credo che tutta la storia sia una grande metafora per esprimere una cosa sola: crescere si può e cambiare anche; si può aspirare ad una vita migliore pur senza avere solide radici, anzi forse queste a volte sono un ostacolo alla piena espressione di sè stessi. Bisogna avere il coraggio di reinventarsi, di mettere in discussione tutto quello che si è avuto finora o quello che è mancato nella nostra vita. Un messaggio positivo, pieno di speranza e di ottimismo per tutti.
Inoltre, nonostante la tematica dell'abbandono e dell'infanzia difficile sia piuttosto ricorrente in letteratura, in questo libro si affronta il problema degli innumerevoli ragazzi che al compimento dei 18 anni escono dalle case d'accoglienza e improvvisamente si trovano a dover sopravvivere in un mondo più grande di loro. I dati che ha riportato l'autrice sono sconcertanti: a 24 anni il 31% di loro è stato in carcere, il 25% ha vissuto come senzatetto, meno della metà ha un lavoro e solo il 3% ha una laurea. Ok, si sta parlando dell'Inghilterra, però credo che la realtà italiana non sia poi tanto diversa. Ogni tanto fa bene aprire gli occhi su queste tematiche.

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"Il suono di mille silenzi" (Emma La Spina): anche in questo libro si affronta la tematica dell'infanzia difficile senza l'affetto dei genitori e si riflette sui problemi degli orfanotrofi.
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Opinione inserita da Farma70    25 Luglio, 2012

Mi aspettavo qualcosa in più...

Libro acquistato e letto grazie al passaparola....che dire la storia tutto sommato non è male molto "americana", quindi a dir poco leggera e non approfondita; si legge tranquillamente basta non avere molte pretese....Interessante la parte dedicata al significato dei fiori e il breve manualetto posto a fine libro, utile se pensiamo di regalare dei fiori a qualcuno che ci sta simpatico oppure no, i messaggi risulterebbero ben definiti...sempre se chi li riceve ne capisca qualcosa (o abbia letto il libro). La storia a volte mi ha lasciata un po' perplessa, ci sono degli avvenimenti che poco incontrano la realtà e poi diciamocelo in sincerità a chi piacerebbe incontrare una ragazza così scontrosa come Victoria?
Comunque consiglio la lettura a chiunque ami i fiori al di là del loro significato.

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Cosmea Opinione inserita da Cosmea    10 Mag, 2012
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Coriandrum sativum

Un libro intenso e intriso di tenerezza e vita.
Difficile lasciarlo poggiato sulla scrivania per più di un'ora. Stile semplice e lineare.
Con un'infinita dolcezza riesce a raccontare come la vita spesso ritorni a sorriderci. La possibilità per una giovane donna di riscattarsi guardando al futuro con celata voglia di amare.
L'ho letto in meno di 24 ore. Difficile separarsi da questo mix di dolcezza,amore,dolore e ricordi.
Ho voluto bene a Victoria come ad un'amica,come se ne vuole ad una donna che è in grado di capire i tuoi sentimenti con pochissime parole.
Lo consiglio vivamente.

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MATIK Opinione inserita da MATIK    26 Aprile, 2012
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Il linguaggio segreto dei fiori

"I muschi nascono e crescano senza radici."
Un bellissimo libro che trasuda di sofferenza, la sofferenza dell'abbandono, del sentirsi sempre fuori posto e della paura di non sapere amare e del non essere amate a sua volta.
La scrittrice ci racconta in maniera diretta, senza fronzoli e con la giusta crudezza quanto soffrono i figli abbandonati in culla e che crescono passando da una famiglia affidataria all'altra, alla fine del tunnel però niente è perduto e chi è fortunato potrà costruirsi una vita felice anche senza avere radici.
In questo bellissimo libro conosceremo e capiremo "Il linguaggio dei fiori", i fiori hanno un loro linguaggio che la protagonista usa per comunicare con le persone intorno a lei, un linguaggio che veniva utilizzato nell'Ottocento per esprimere sensazioni e sentimenti proibiti, nelle pagine finali del libro troveremo un piccolo vademecum e sapremo ad ogni fiore il suo corrispondente significato.

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Un libro che ti fa emozionare e ti insegna anche il significato dei fiori....
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Giulia79 Opinione inserita da Giulia79    25 Aprile, 2012
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sorpresa inaspettata

alcune volte iniziare a leggere un libro prevenuti cela una piacevole sorpresa che amplifica una lettura gradevole e la rende uno speciale regalo inaspettato...
Questo libro scorre elegantemente, non una parola di troppo nella descrizione del dramma delle adozioni, della solitudine, equilibrato e delicato, non retorico, quasi sospeso...
La storia è forse un po' semplice, ma la delicata introspezione lascia un sapore dolce amaro  che va di pari passo con le parole della protagonista.

Consiglio questo libro, una volta tanto un libro facile da leggere, successo editoriale ma con un bello stile

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Amorelettronico Opinione inserita da Amorelettronico    22 Aprile, 2012
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Camomilla: forza nelle difficoltà

Lessi questo libro mesi fa, a settembre del 2011, e devo dire che lo scelsi proprio per le frasi riportate in copertina. Mi colpirono, capii che in quel libro avrei trovato una storia che probabilmente avrebbe suscitato il mio interesse e l'avrei apprezzato fino in fondo. Non mi sbagliai: "Il linguaggio segreto dei fiori" è scritto con una certa maestria che ti fa venir voglia di rileggere più e più punti della storia... riesco ad immaginare la sofferenza di Victoria, a capirla. La scrittrice è stata così brava nel raccontare la sua storia che mi è parso più volte di entrare dentro Victoria, nella sua anima, nella sua testa e di rivivere quello che lei aveva vissuto, come se i suoi ricordi fossero i miei... il finale è decisamente bello ma non posso svelarvelo. La Diffenbaugh ha fatto davvero un buon lavoro con questo libro, non so davvero cos'altro aggiungere! Lo consiglio spassionatamente, ma solo a chi è pronto a capire il prossimo, ad immedesimarsi in situazioni difficili e serie della vita. Non intendo dire che gli altri non possano capire o apprezzare ma credo che se non si hanno i requisiti che ho elencato sopra, non si potrà valutare pienamente il libro... ovviamente quest'ultima è una mia personalissima opinione. :)

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Storie appassionanti ma non così tanto impegnative (dal punto di vista letterale), d'amore, un po' drammatiche con o senza lieto fine.
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Elisabetta.N Opinione inserita da Elisabetta.N    02 Aprile, 2012
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Camomilla

Non sapevo che esistessero tante copertine diverse per lo stesso libro e trovo che sia un'idea veramente originale!
A me è capitato per caso il libro con il fiore di camomilla che significa "forza nelle difficolta" e lo trovo molto incato per me.
Nelle altre copertine troviamo la rosa "grazia ed eleganza", la buganville "passione", la gerbera "Allegria" e in un ultima ristampa anche il tulipano "dichiarazione d'amore".
"il linguaggio segreto dei fiori" parla della vita di una ragazza, Victoria.
La narrazione si alterna tra capitoli ambientati nel presente, quando Victoria ha 18 anni e capitoli ambientati nel passato dove invece la protagonista ha 9 anni.
Ci troviamo quindi di fronte a due personaggi diversi. Victoria a 9 anni è una bambina piena di rabbia, senza genitori passa in continuazione da una famiglia all'altra fino ad incontrare Elizabeth che le insegnerà l'amore e la passione per la sua vigna e soprattutto per i fiori.
Victoria a 18 anni è una ragazza inizialmente indolente; tutto ciò che le interessa sono i fiori. Vive ancora in comunità e da subito quindi si capisce che qualcosa deve essere andato storto con Elizabeth.
Nonostante questo Victoria affronta la vita attraverso la sua passione, i fiori che la porteranno a (ri)conoscere Grant.
é una storia che parla di adozione, maternità, amore, passione, ma soprattutto fiori. Sono i fiori i veri protagonisti di questo romanzo: li ho conosciuti, scoperti ed amati.
La storia parla anche della vita e di quei momenti dove l'unica cosa che vorresti fare è scappare, nasconderti e non pensare più a nulla.
E in mezzo a questo intreccio di emozioni e sentimenti, quando non bastano le parole, ecco che i fiori con la loro semplicità riescono a trasmettere la magia del sentimento.
Ho trovato questo libro meraviglioso.
Lo stile semplice e la disposizione dei capitoli invogliano a continuare a leggere. Quando leggevo i capitoli ambiantati nel passato, ero curiosa di continuare la storia nel futuro, ma quando leggevo di Victoria a 18 anni, mi chiedevo di quella di 9.
La protagonista poi è così complessa nei sentimenti e nelle azioni, ma allo stesso momento così semplice da capire che diventa talmente reale da immedesimarsi nelle sue emozioni e nelle sue paure.
Un finale che mi ha piacevolmente colpito e per il quale speravo fin dalle prime pagine.
Infine mi sembre appropriato descrivere il libro con un fiore.
Ho scelto il gelsomino di notte. Il significato? Per saperlo bisogna leggere il linguaggio segreto dei fiori.

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Nadiezda Opinione inserita da Nadiezda    22 Marzo, 2012
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Sterlizia = Magnificenza

Fin da piccola ho sempre amato i fiori e non avrei mai pensato di poter trovare un libro simile.

Mentre lo leggi ti sembra di stare in un prato fiorito, in una serra piena di fiori. Riesci a percepire i vari profumi, a vedere le moltitudini di petali colorati.

Ho trovato molto carina l’idea di produrre diversi tipi di copertine in modo che il lettore possa scegliere quella che più gli aggrada.
Le copertine sono quattro, ognuna rappresenta un fiore diverso con un suo significato: la rosa, la camomilla, la gerbera ed i bouganville.
Io ho deciso di prendere la rosa rosa, simbolo di grazia ed eleganza.

Un’altra cosa che mi ha letteralmente fatta andare in brodo di giuggiole è stata quella di trovare alla fine del libro un piccolo dizionario del significato dei fiori.
Come ben specifica, l’autrice ha deciso di togliere alcuni fiori non più in uso e di inserirne altri di epoca più moderna.

Il titolo e la copertina sono molto dolci, ma racchiudono una storia amara, dura ed allo stesso tempo romantica.

Tutto inizia il giorno in cui Victoria, la protagonista, diventa maggiorenne.
Questa ragazza non ha avuto una vita facile, è stata abbandonata, ha cambiato molti genitori addottivi e case famiglia e quando finalmente era riuscita a trovare Elizabeth, una vera madre che le insegnerà il linguaggio dei fiori, verrà portata via da lei.
Proprio per questo Victoria ha paura del contatto fisico, delle sue parole, di amare e lasciarsi amare. L’unico posto in cui sta bene è tra i fiori, nel suo giardino segreto. Attraverso i fiori lei riesce ad esprimersi.
Riesce a trovare un lavoro che le calza a pennello ed incontra un giovane che la conosce più di quanto lei creda.
La protagonista però nasconde una triste verità sulla quale ha basato una vita piena di rimorso.

La narrazione è basata su due tempistiche: il passato ed il presente di Victoria, in questo modo il lettore ha la possibilità di conoscere perfettamente il personaggio ed il perché di questo suo comportamento.

Questo libro ci fa capire i sentimenti che prova questa ragazza sfortunata: solitudine e odio.

Che altro aggiungere, un bel romanzo , diverso dal solito, una storia dura e romantica allo stesso tempo.

Molto consigliato!

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ant Opinione inserita da ant    14 Marzo, 2012
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Sensazioni umane e linguaggio floreale

l linguaggio segreto dei fiori-Vanessa Diffenbaugh

Strutturato in maniera molto singolare, questo libro lo definerei: passional-floreale.
Di Victoria, la protagonista del testo, vengono narrate in particolar modo le vicissitudini emotive ed interiori, tutta una gamma infinita di sensazioni umane, dalle più piacevoli alle più tristi, sviscerate sia da un punto di vista comportamentale che soprattutto attraverso il significato di innumerevoli fiori.
La trama:l'adolescenza di Victoria descritta sicuramente come non proprio semplice ed agiata, fa sì che questa ragazza diventi come uno scrigno ,chiusa ed impermeabile e poco incline sia al dialogo che al rapportarsi con gli altri.
Dopo l'incontro con una persona speciale, Elisabeth che gl'insegna il significato dei fiori,Victoria comunica solo attraverso questi ultimi e ad ognuno di questi abbina un significato.
La gerbera=allegria; camomilla = forza nelle avversità etc.
Fino al fatidico colpo di fulmine x Grant, anche lui fiorista, verso cui Victoria proverà finalmente emozioni e sensazioni meno floreali e più corporee.
La cosa che mi è più piaciuta di questo testo è stata la capacità della narratrice di accompagnare con mano il lettore attraverso le varie fasi della vita di Victoria, in più la maestria nel saper miscelare storie umane con storie floreali, fan sì che il libro e la protagonista diventino agli occhi del lettore come un albero; da spoglio in autunno/inverno(tutte le sofferenze iniziali) a carico di gemme(la primavera, quindi la fiducia verso gli altri) e per finire l'esplosione di frutti(l'estate ok, ma io l'abbino all'amore x Grant e...)
Ribadisco raffinato ,
intimistico e godibile
Saluti

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testi intimistici e singolari
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Ooornella Opinione inserita da Ooornella    04 Marzo, 2012
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Impari ad amare i fiori

La prima cosa che mi ha colpito di questo libro è stata la copertina, la quale ha attirato la mia attenzione in libreria per diverse volte finchè non mi sono decisa di comprarlo.
Un libro molto piacevole e di compagnia,adatto ad ogni situazione e momento della vita per cullarsi tra le sue pagine. Se non ami i fiori ti aiuta ad apprezzarli per il loro significato fatto sta che ogni volta che mi regalano un mazzo di fiori , corro a prendere il "Dizionario dei fiori di Victoria".
La parte che mi è piaciuta di piu è stata quella dove Victoria attraverso la sua capacità da fioraia è riuscita a colmare il vuoto che si celava dietro i suoi clienti che mano a mano raccontavano le loro storie per poter comprare il mazzo di fiori perfetto. Il finale è stato un po scontato,ma è assolutamente da apprezzare la forza di volonta di Victoria nell affrontare situazioni nuove a lei sconosciute data la sua storia precedente, il libro è da leggere eccome. Consigliatissimo.

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Opinione inserita da Marinella    12 Febbraio, 2012

Mi aspettavo di più

Lettura consigliata: avrei dovuto scrivere nì ovvero leggetelo ma niente di eccezionale. La lettura è scorrevole, non stancante e gradevole nel complesso. Mi aspettavo che spiegasse qualcosa di più sul linguaggio "segreto" dei fiori ma sono emerse solo banalità. L'empatia tra Victoria(la protagonista) e i fiori non traspare dalla narrazione. Tuttavia ci sono alcune pagine che mi hanno profondamente emozionata. Il giorno in cui Elizabeth, la futura madre adottiva di Victoria, avrebbe dovuto andare in tribunale per ufficializzare l'adozione ma in preda al panico non riesce ad alzarsi dal letto. Per Victoria, tutte le speranze s'infrangono. Il sogno di una vita nuova si rompe miseramente per l'ennesima volta. Pagine struggenti che evocano dolori sepolti. Il resto è "un'americanata".

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nicari92 Opinione inserita da nicari92    24 Gennaio, 2012
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Sincero, originale, emotivo

Non è un romanzo importante come altri, ma forse è questa la sua qualità. Un romanzo di facile letura ma che colpisce. La storia di una vita, il cuore di una ragazza; una storia triste; un incipit originale (il linguaggio dei fiori) e una trama emozionante.
Personalmente ho apprezzato molto questo romanzo

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Yoshi Opinione inserita da Yoshi    23 Gennaio, 2012
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comunicare attraverso i fiori

?..altro romanzo scorrevole e facile da leggere.. uno di quei libri che sai avranno lieto fine ma che ha la capcità di tenere attaccato fino alla fine il lettore per vedere come, data l'imprevedibilità della protagonista, finirà. Suscita sentimenti di rabbia e impotenza ma con costante voglia di voltare le pagine per capire come prosegue la storia. Molto dolce e interessante l'uso del linguaggio dei fiori! Nulla di sconvoglgentemente nuovo, un romanzo piacevole e adatto a tutti.

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Opinione inserita da anna    10 Gennaio, 2012

mi sembra di sognare...

Sono onestamente sorpresa da tanto successo. Banale, ripetitivo, meglio di un fotoromanzo ma niente di che.
Mi sembra proprio che i lettori cerchino solo conforto nel ritrovare banalmente raccontate cose già dette, ovvietà da fiction televisiva, cumuli di sfighe a lieto fine che ci facciano sentire più fortunati, più buoni.
Stile inconsistente, inverosimile senza essere simbolico. Il nulla condito da una intuizione carina, il linguaggio dei fiori, ma assai mal sviluppata. Inutile e nemmeno vagamente divertente. Che perdita di tempo!
N.B. mi è stato regalato per natale da una amica che non legge quasi niente ma che ne aveva sentito parlare bene... Vi prego siate più responsabili in futuro (per chi non avesse notato, sto sorridendo)

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Opinione inserita da elena    07 Gennaio, 2012

assolutamente da leggere

sorprendente, emozionante, Victoria ha una psicologia complessa ed interessante, molto intimo e commuovente; non si riesce a non leggere senza lacrime. la storia della vita di Victoria, che tanti giudicano banale, in realtà è originale e creativa come l'idea di andare a riprendere un linguaggio che è quello dei fiori, antico e spesso sconosciuto ma affascinate e curioso. si spera in un seguito che non deluda...

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Opinione inserita da Alessandro    05 Gennaio, 2012

Fantastico

Ho trovato questo libro davvero coinvolgente. L'aspetto sempre quello di un diario personale della protagonista, molto introspettivo e "pensato", ed è affascinante vedere come il carattere evolve durante la lettura.

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Titti9 Opinione inserita da Titti9    03 Gennaio, 2012
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Imparare ad amare

Bello. Nonsi può definire altrimenti un'opera che parla di come si impara ad amare, e in particolare di come lo impara una ragazza che dalla vita non ha mai avuto niente.E attraverso i fiori riesce a esprimere tutto quello che di più profondo possiede. Fa riflettere

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Opinione inserita da elisabetta    08 Dicembre, 2011

la sua forza

ho letto gli altri commenti, spesso si insiste sulla forza dei sentimenti, sulla figura dura e dolce di vittoria, sulla sofferenza e sull'adozione..ma la vera forza di questo libro è nel descrivere a tutto tondo dei personaggi che all'apparenza potrebbero essere banali, vuoti e piatti, quale autore punterebbe su una fioraia, su dei personaggi sporchi e trascurati? mi viene facile il collegamento con i personaggi del verga, con i quadri dei contadini di van gogh. é il grande autore che fa il grande personaggio. Li rende speciali,sofisticati ma anche isolati. Sono personaggi soli, un pò misantropi che alla fine si trovano senza cercarsi. I rapporti con gli altri sono brevi e distaccati, il libro gira e rigira ruota attorno ai tre personaggi principali, o forse quattro.L'autrice riesce a renderli intriganti e stimolanticon pochi elementi:I fiori, il passato personale di ognuno, la precarietà degli eventi.

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Opinione inserita da Rosanna    30 Ottobre, 2011

Un riscatto poco scontato

Il titolo mi aveva ingannato, se non mi fossi fermata a leggere le prime pagine non l'avrei comprato. Mi ha stupito e coinvolto la maestria con la quale il simbolismo dei fiori è associato alle sensazioni, al carattere, al dolore vissuto, alla paura di soffrire ancora, all'amore sbocciato e quasi rifiutato. Non ritengo facile scrivere un romanzo che riesca ad essere, anche, una sorta di saggio sul mondo della natura e sulla sua stupefacente bellezza e complessità. Difficilissimo poi, attraverso il romanzo, innamorare i lettori a quel mondo. Vanessa Diffenbaugh ci riesce ed è un valore aggiunto alla storia di una vita tormentata e difficile nella quale l'abbandono nella primissima infanzia diventa filo conduttore emblematico dei tanti abbandoni futuri.Stupisce la forza di un destino non rassegnato al dolore al rifiuto e alla solitudine nonostante la protagonista, Victoria, sia lontana anni luce dal credere o fantasticare su un lieto fine. Aveva abdicato alla vita, alla famiglia, alla serenità, all'amore. In un contesto simile, una scrittura non maestra, farebbe apparire zuccheroso e sdolcinato il contenuto.La Diffenbaugh riesce invece, con un linguaggio franco e austero, privo di fronzoli da primo romanticismo, a renderlo esistenziale e acre come, in effetti, accade nella realtà.

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orchidea79 Opinione inserita da orchidea79    29 Ottobre, 2011
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Fragilità dietro una "scorza" dura

Devo dire che a me è piaciuto molto, questo romanzo.
Mi è piaciuta victoria, la protagonista, perchè mi ha fatto tenerezza, proprio per il suo carattere così apparentemente freddo, in realtà bisognosa di amore, di lasciarsi andare e vivere pienamente l'amore, quello che gli altri le volevano dare e quello che lei stessa era desiderosa di donare...
L'universo dei fiori, del loro significato, ha esercitato la propria attrattiva su di me e confesso che difficilmente guardo un fiore senza chiedermi quale sia il suo significato.
Mi aveva incuriosito perché avevo letto che era stato definito "un fenomeno editoriale senza precedenti", stampato e ristampato nell'arco di poco tempo...
Non mi ha deluso,ma concordo con chi dice che non lo si possa definire un capolavoro.
Comunque resta una lettura assolutamente piacevole, per chi ha voglia di tuffarsi in un mondo fatto di dolcezze e ricerca disperata di affetti....
La parte finale, del rapporto con la figlia, così simbiotico, totalizzante, mi ha particolarmente coinvolta.

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chicca Opinione inserita da chicca    24 Ottobre, 2011
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il linguaggio segreto dei fiori

Nel complesso direi che siamo di fronte ad un buon libro, niente di eccezionale però. A tratti poco credibile e un pò melenso. I momenti che ho piu apprezzato sono stati quelli in cui veniva descritta la rabbia e l'inadeguatezza di Victoria.
Victoria è un personaggio capace di rapirti, molto ben delineato, peccato per il finale, a mio avviso un pò buttato lì...

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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    06 Ottobre, 2011
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una rosa e' una rosa e' una rosa

Una lettura scorrevole e non impegnativa, di piacevole intrattenimento.
Punto di forza del libro sono i fiori, nel loro essere protagonisti onnipresenti.
Talvolta e' quasi tangibile il loro profumo , ti guardi intorno, vorresti averne la casa piena.
I fiori ed il loro linguaggio danno al romanzo un tocco di originalita', questo e' innegabile.
La scrittura e' distaccata, Tecnica apprezzabile nel contesto del libro.
Dopotutto la storia e' quella di Victoria,una bambina e poi una donna intrisa di odio e convinta di non sapere amare.
Sembra proprio scritto dalla protagonista, la penna dell' autrice si uniforma perfettamente alla personalita' di Victoria.

Insomma , se siete tristi, avete voglia di profumo, di colori e di un pizzico di dolcezza...leggetelo.

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Doppiafaccia Opinione inserita da Doppiafaccia    22 Settembre, 2011
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Rosa bianca

Victoria è sola, questo si è ben capito.
Ma di storie che parlano di ragazze sole, depresse, che non credono nell'amore ne conosciamo moltissime ormai, giusto?
Bene, questa storia vi stupirà. Le incertezze, i traumi, i complessi e i pensieri della protagonista non sono di certo casuali, sono stati ben ponderati dando precise motivazioni.
La storia è a dir poco originale, senza aver particolari colpi di scena ma fidatevi se vi dico che starete incollati non appena leggerete.
Una storia particolare che mostra le piccole cose che danno il sale alla nostra vita. Una storia dolce, romantica e delicata come lo è, del resto, il linguaggio dei fiori.

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Grana_tina Opinione inserita da Grana_tina    12 Settembre, 2011
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Orchidea : Raffinata bellezza

Inizio a leggere e dopo qualche pagina mi ritrovo già... arrabbiata!si!arrabbiata! perchè ho già capito che questa ragazza che mi parla ha sofferto troppo senza averne ovviamente nessuna colpa; e non ci posso fare nulla se non andare avanti a leggere la sua storia con la speranza di scoprire che perlomeno è finita bene.

Pagine profumate di fiori scorrono... apprendo un pò del loro linguaggio segreto e un pò di ciò che potrebbe voler dire essere costretti a tenerli stretti al proprio cuore come unica cosa bella della vita,
doverci affondare il naso in mezzo per poter continuare a respirare oppure usarli come scudo per nasconderci dietro il proprio viso imbarazzato.

"mentre mi abbandonavo al sonno, mi chiesi se qualcuno avesse cantato per me da piccola, qualcuno che non mi amava, qualcuno che mi avrebbe abbandonata"

"sapevo scrivere bene e senza errori di ortografia, ma ne facevo qualcuno di proposito per tenere Elisabeth accanto a me a sillabare le parole e correggere i miei compiti"

Questo libro, che si lascia leggere con facilità, a mio avviso ti regala fondamentalmente 4 cose:

la possibilità di capire un pò di più chi è cresciuto isolato e senza affetti...

la speranza che nonostante questo si possa imparare ad amare profondamente al pari di chiunque altro...
"i muschi crescono senza radici" e sono fiori anch'essi...

una storia che ti incuriosisce fino alla fine...

e la magia del linguaggio dei fiori...
ho finalmente scoperto perchè adoro così tanto le orchidee!

Il fiore per descrivere questo libro? Bucaneve...se vi va di scoprire perchè o leggete il libro o procuratevi un dizionario dei fiori ;)

Granny

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Opinione inserita da Francesca    05 Settembre, 2011

Fiore di Eustoma

Per chi non ha ancora acquistato il libro; l'Eustoma è il fiore che per Victoria(la protagonista) significa Apprezzamento!
Ho veramente apprezzato questo romanzo, la storia di Victoria è piena di sofferenza, ma è proprio attraverso questa sofferenza che si sviluppa il suo personaggio,il continuo rimando ai fiori come unico modo in cui Victoria riesce a comunicare mi è piaciuto molto e questo libro è riuscito a emozionarmi...
Lo consiglio a chi ama le storie vere anche se tristi, i personaggi sono ben descritti e sembra davvero di conoscerli, la lettura è molto piacevole e non si vede l'ora di sapere come andrà a finire...

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katia 73 Opinione inserita da katia 73    22 Agosto, 2011
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Il linguaggio segreto dei fiori

Forse per la prima volta un libro tanto osannato e reclamizzato non mi ha delusa, anzi l’ho trovato veramente bello, saranno state le ferie o sarà stata la piacevolezza della lettura ma l’ho finito in tre giorni.
Il ritmo è veramente incalzante, l’autrice sa tenerti incollato al libro dalla prima all’ultima pagina, direi che decolla subito, come l’ho iniziato a leggere ho capito che mi sarebbe piaciuto molto, e dire che sono stata molto titubante al momento dell’acquisto.
Il personaggio di Victoria è veramente originale e affascinante, delineato in maniera perfetta, se vogliamo proprio trovarci un piccolo difetto a volte mi è sembrato un po’ troppo marcato questo suo modo di vivere isolato e fuori dal mondo, la paura del contatto fisico , ma probabilmente l’autrice (che ha avuto parecchi bambini in affido ) aveva proprio l’intento di farci capire come un infanzia difficile, vissuta senza genitori e piena di rabbia porti a un’ adolescenza e poi a una vita da adulto segnata inesorabilmente, ci fa riflettere tantissimo su come, una volta maggiorenni e “abbandonati” dallo stato, sia difficile per tanti ragazzi riuscire a costruire qualcosa di buono sulle macerie del loro triste passato.
Victoria sembra riuscirci grazie al suo amore per i fiori, quando fa le sue composizioni e lavora sembra trasformarsi, come se tutta la rabbia e la paura di aprirsi al mondo in quei momenti non esistessero più, esistono solo i suoi amati fiori, che le ricordano Elisabeth l’unica donna che sia riuscita a rompere un po’ la corazza in cui lei si era rinchiusa, l’unica che l’ha amata e accettata per quello che era, e che ha avuto voglia di scoprire quale bambina si nascondeva dietro ai suoi mille atteggiamenti indisponenti.
La lettura è molto scorrevole, i capitoli si alternano tra il presente di Victoria e i ricordi della sua vita con Elisabeth , e poi il libro è abbastanza ricco di dialoghi ed è poco descrittivo.
Ho trovato interessante il dizionario dei fiori alla fine del libro e l’intervista con l’autrice , speriamo che dopo questo successo scriva ancora qualcosa di così bello. Sicuramente consigliatissimo.

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st_bruno Opinione inserita da st_bruno    17 Luglio, 2011
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Storia delicata, come "delicato" è il linguaggio

Ben delineato il personaggio di Vittoria.
Coinvolgente e a tratti commovente la storia, che mette in luce con semplicità (per questo è efficace) il sentimento dell'amore incondizionato, che può crescere e vivere, come il "musco che cresce e vive senza bisogno di radici"

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la solitudine dei numeri primi.
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Stefp Opinione inserita da Stefp    21 Giugno, 2011
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Il linguaggio segreto dei fiori

Victoria è oggi maggiorenne e può lasciare l'istituto per bambini in cerca di adozione, di famiglia, in cui sta da sempre. E' una ragazza difficile, non riesce ad avere contatti fisici con le persone, non riesce ad amare e ad essere amata. Sono stati diversi i tentativi di adozione, tutti falliti e Victoria si porta dentro un carico enorme di rimorsi, sensi di colpa, inadeguatezza. Solo una persona, Elizabeth, è riuscita a superare quasi tutte le difficoltà e quasi esserle mamma, segnandole la vita, ma poi anche quel tentativo di entrare in una famiglia è fallito. Victoria ha però un grande potere; conosce il linguaggio dei fiori e sa parlare con i fiori come nessuno, sa comunicare emozioni e quando, uscita dall'istituto troverà lavoro da una fioraia, come per magia, le sue composizioni floreali cureranno problemi dei clienti, romperanno incomunicabilità e guariranno ferite, ma la strada per guarire le proprie sarà ancora lunga.
Una storia continuamente in bilico tra il baratro dell'isolamento e dell'autolesionismo e la salvezza, un romanzo di rimorsi, nostalgie, pentimenti, colpe, sensi di colpa e perdono. Il tutto scorre sopra il vittoriano linguaggio dei fiori che offre un taglio romantico e d'altri tempi ad una storia ambientata nella California odierna. Il personaggio di Victoria è profondo, potente e molto ben delineato. In appendice Il dizionario del linguaggio dei fiori.

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Opinione inserita da supersimo    14 Giugno, 2011

Una prospettiva insolita

Un buon romanzo, insolito, accattivante, con alcune piacevoli trovate narrative ed un finale che avrebbe forse meritato sorte e consistenza migliori.
Ciò non toglie che per buona parte dell'intreccio i personaggi, i flash back e l'originalità delle situazioni rendono la lettura decisamente piacevole e coinvolgente.
A tratti un po' stucchevole l'analisi psicologica della protagonista, la cui misogenia appare talmente incancrenita da risultare poco credibile.

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Opinione inserita da g.p.    12 Giugno, 2011

bello

Bello.
a me è piaciuto molto, romanzo molto scorrevole che si legge velocemente. Poteva, è vero, secondo me anche arricchire di più la storia, non avrebbe reso pesante il libro.
Mi è piaciuta molto la protagonista, la capacità dell'autrice di far crescere il suo personaggio.
Affascinante la lista a fine libro di molti fiori con il loro significato (che è un po' il filo conduttore di tutto il romanzo)

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Candelina95 Opinione inserita da Candelina95    16 Mag, 2011
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Insomma..

La storia di fondo è molto bella ma poteva essere sviluppata meglio. Le descrizioni sono talvolta eccessive e ridondanti e sono presenti fastidiose ripetizioni anche all'interno di una stessa pagina che appesantiscono la lettura e non rendono il tutto fluente. E' stato un pò difficile finirlo, le pagine non riescono a catturarti. E' una lettura semplice da fare quando non si ha nient'altro da leggere per passare il tempo.

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valedell Opinione inserita da valedell    15 Mag, 2011
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il linguaggio segreto dei fiori

Che bel libro!
Ero scettica lo confesso, anche perchè i libri che vengono molto esaltati non sempre hanno risposto alle mie aspettative... poi io che ho il pollice nero,figurati non sembrava proprio il libro per me e invece...
Commovente storia di Victoria,giovane adulta, orfana dalla nascita che ha passato i primi 18 anni di vita tra collegi e famiglie affidatarie, e che si è trovata più e più volte costretta ad affezionarsi e disaffezionarsi, ad illudersi e disilludersi che qualcuno le potesse volere bene davvero.
Per questo motivo la protagonista ha imparato a sue spese a non fidrasi di nessuno, perchè si soffre meno, e a limitare il contatto fisico con gli altri perchè le provoca davvero malessere; unico piacere la smisurata passione per i fiori e per il loro segreto significato che in questa storia fanno da ponte tra il suo mondo e la realtà, una realtà che può essere positiva se ci credi e per cui vale la pena lottare, soffrire e impegnarsi.

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