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Il grande romanzo dei Vangeli
 
Il grande romanzo dei Vangeli 2019-09-09 17:16:15 archeomari
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archeomari Opinione inserita da archeomari    09 Settembre, 2019
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Una lettura nuova e una nuova consapevolezza

Dopo “Le ultime diciotto ore di Gesù “ in cui si narrava del processo, della tortura e della morte di Yehoshua ben Yosef (Gesù figlio di Giuseppe), Corrado Augias torna a parlare dei testi religiosi, per la precisione dei quattro Vangeli canonici, ma con un taglio innovativo.
Partendo dell’osservazione di Borges, secondo il quale i testi sacri sono un ramo della letteratura fantastica, Augias affronta la narrazione dei Vangeli lontano dal manto fideistico e teologico, come è suo stile e, insieme a Giovanni Filoramo, emerito professore di Storia del Cristianesimo, ci parla dei vari personaggi del racconto evangelico come se fossero personaggi di una qualsiasi pregevole opera di letteratura.
In effetti le Sacre Scritture, considerando tutto il complesso di testi che formano la Bibbia, comprendono anche cantici e salmi, testi poetici in qualche modo, quindi quale punto di vista migliore per leggere anche i quattro Vangeli?
Questa tecnica permette di focalizzare l’attenzione su figure importanti nella vita di Gesù: i suoi genitori terreni, che risultano alquanto sbiaditi nei testi in esame, suo fratello Giacomo (il termine ‘adelphos’ in greco significa ‘fratello di sangue’, ma la Chiesa, per la difesa del dogma della verginità perpetua di Maria, non ammette tale traduzione), il procuratore Ponzio Pilato, Pietro, i componenti del sinedrio, etc. Senza trascurare però i personaggi che dalle narrazioni evangeliche appaiono delle semplici figurine: Lazzaro, i Magi, Barabba, il famoso e sconosciuto legionario che infierisce sul corpo esanime di Gesù e altri ancora.
Nel libro c’è un paragrafo interessantissimo anche sulla natura, che è sempre sullo sfondo delle azioni di Gesù e che si può leopardianamente interpretare come fredda, distante ed indifferente alle sorti umane.
Questo tipo di lettura, sostenuto dalla cultura storica di entrambi gli autori (innegabilmente profonda quella del professor Filoramo) e che non si concentra più solamente sulle ‘intoccabili’ figure di Gesù e/o di Maria, probabilmente susciterà meno polemiche da parte dei teologi e del mondo intellettuale più o meno cattolico, rispetto a quando Augias pubblicò insieme a Mauro Pesce “Inchiesta su Gesù”. Ma non è detto!

Anche nel caso di questo saggio, come per “Inchiesta su Gesù”, la trattazione si svolge sotto forma di conversazione tra Augias e lo specialista di Storia del Cristianesimo, il professor Filoramo e, come al solito, le domande del primo sono tante, ma le risposte univoche, comprensibilmente, sono veramente poche. Il professor Filoramo, lungi dal fare forzature, ricorre comunque a ipotesi probabili e ben ponderate alla luce del confronto dei vari testi e delle notizie storiche in suo possesso. Molto controverso è lo stesso processo contro Gesù, riportato in maniera diversa dai quattro evangelisti che, probabilmente non sono mai esistiti:

“(...) quegli autori non ci sono. I nomi che identificano i vari testi sono attribuzioni convenzionali o di comodo, non corrispondono a delle persone reali. Per esempio: a seconda di come si collocano Luca e Matteo rispetto al più antico Vangelo di Marco, Matteo si rivolgerebbe prevalentemente ad un pubblico giudeo-ellenistico, per cui le date potrebbero essere gli anni Ottanta per Matteo e gli anni Novanta per Luca”.

Spesso ci sono divergenze tra il loro modo di narrare alcuni eventi e anche in contesti in cui essi sono inseriti.
C’è da aggiungere che Augias, nelle sue conferenze non molto tempo fa, ha detto di non volersi “fidare” troppo dell’evangelista Matteo, perché troppo filoromano e lo stesso papa Ratzinger, da teologo , nel suo libro, “Gesù di Nazareth” (2007) lo dichiarò. Questo per evidenziare quanto sia difficile muoversi con disinvoltura tra i Vangeli canonici, essendoci spesso molte incongruenze tra le narrazioni e la spiegazione a tali incongruenze non è affatto semplice, poiché i Vangeli non vennero scritti immediatamente dopo la predicazione di Gesù: addirittura quello di Marco potrebbe risalire al II secolo, cento anni dopo i fatti narrati!

Colpiscono i rapporti genitori terreni-figlio Gesù, sui quali Augias punta la lente e focalizza alcuni aspetti che noi giudicheremmo atipici: l’irrispettosità a volte di Gesù nei confronti della madre (vedi episodio delle nozze di Cana), l’assenza di tatto nei confronti del padre , Giuseppe, quando nomina “le cose del Padre mio”. Questa rudezza viene giustificata dal Filoramo spiegando che Gesù predicava qualcosa che andava contro le Leggi ebraiche che seguivano i suoi pii genitori, ha esplicazione proprio nell’essenza della natura di Gesù e tutto ciò, quindi, comporta atteggiamenti poco riguardosi nei confronti dei genitori. Lui sa di essere l’Eletto.

Come si è detto, Augias insieme a Filoramo cerca di fare una ricostruzione letteraria dei Vangeli , tant’è che quasi in tutti i paragrafi, all’inizio, c’è una narrazione romanzata fatta dallo stesso Augias (un dilettarsi nella narrativa?) degli eventi che verranno poi trattati. Viene sottolineato anche come alcuni famosissimi particolari dei certe storie, siano in realtà degli espedienti letterari, talvolta di matrice ellenistica: il ballo sensuale di Salomè e la seduzione di Erode, il bacio di Giuda (che altro non è che l’agnitio, il riconoscimento, dal momento che non c’era alcun bisogno di indicare fisicamente Gesù ai suoi aguzzini), la stessa morte di Giuda, narrata però stavolta dagli “Atti degli apostoli” con particolari cruenti...
Lascio a voi altre intriganti scoperte, guidati dalla piacevolissima penna di Augias e la preparazione di Filoramo.


Interessantissima la lettura dei personaggi di Giuda e di Maria Maddalena, certamente le più affascinanti, dopo quella del predicatore Gesù, per tutta una serie di vicende che pochi conoscono, ma che gli autori svelano sottolineando anche la loro forte umanità. Non a caso queste figure hanno alimentato le fantasie di artisti, letterati e registi di ogni tempo, a testimonianza di quanto le Sacre Scritture, al di là del messaggio teologico, offrano anche un godimento letterario.

La letteratura è spesso costruzione, non solo ispirazione e i Vangeli stessi, presi in esame parallelamente tradiscono talvolta delle forzature, superate solo da una spiegazione simbolica e teologica. Ma al di là di questa “rigidità teologica” i protagonisti dei Vangeli sono “personaggi della vita, partecipi, uomini e donne, alla nostra comune condizione di mortali”.

Un interessante saggio dall’elegante veste editoriale, dettaglio che non guasta, con la sovracopertina recante l’eccelsa opera del Masaccio, “Il tributo”, perfettamente in armonia con il contenuto del testo.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Innanzitutto i Vangeli e gli Atti degli Apostoli.
Augias - Pesce, Inchiesta su Gesù
Augias-Cacitti, Inchiesta sul Cristianesimo
Augias, Le ultime diciotto ore di Gesù
Augias-Vannini, Inchiesta su Maria
Giuseppe Flavio, Antichità giudaiche
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Commenti

14 risultati - visualizzati 1 - 10 1 2
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siti
09 Settembre, 2019
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Molto interessante ed esaustivo il tuo commento. Mi piacerebbe leggerlo insieme a tutta la bibliografia citata.
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Matelda
09 Settembre, 2019
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Chiedo scusa ai fans , ma C. Augias , di cui ho letto vari testi, non mi ha mai convinto.Figuriamoci in un settore disciplinare complesso e profondo come quello in questione.
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archeomari
09 Settembre, 2019
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Grazie Laura! È veramente interessante sia il contenuto sia il taglio accattivante della colta e garbata conversazione. Si tratta comunque di divulgazione, un bel lavoro!
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archeomari
09 Settembre, 2019
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Ciao Matelda, almeno io non sono fan di Augias e neppure lo seguo in tv. I libri che sta pubblicando in collaborazione con vari storici negli ultimi anni sul cristianesimo e le figure principali sono interessanti e secondo me sono un tentativo lodevole di diffondere tra il vasto pubblico argomenti che si conoscono veramente poco.
L'argomento è complesso e sfuggente, per cui non si fa dottrina, non potrebbe farlo, ma fa semplici tentativi per capire meglio qualcosa che a noi italiani e non solo tocca da vicino, credenti e non. Ovviamente l'occhio di Augias e degli storici con cui ha collaborato fino ad adesso è sempre laico ed ateo.
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Matelda
09 Settembre, 2019
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Archeomari, non è certo l'occhio laico ed ateo di Augias ad irritarmi. Per nulla.
Mi infastidisce il suo svolazzare da anni ed anni da un campo all'altro, il suo enciclopedismo di seconda mano. Meglio sarebbe che approfondisse le sue vastissime ricerche e si ricordasse dell'oraziano " Sumite pondus" con quel che segue.
Commento molto esauriente Marianna. I vangeli, e con questi la Bibbia, mi sono sempre sembrati l'espressione di una certa cultura piuttosto che per di singoli, come un po' l'Odissea o l'Iliade. Per altro mi hai riflettere nel punto in cui parli del modo anche rude, ai nostri occhi, con cui Gesù tratta i genitori. Ho riletto giusto questi giorni l'Antigone e mi ha stupito leggere ad un certo punto lei che dice (lo riporto liberamente) "avessi perso un marito, mi sarei potuta risposare; avessi perso un figlio, lo avrei potuto rifare; ma ho perso un fratello e non torna indietro). Per dire le distanze culturali...
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archeomari
09 Settembre, 2019
Ultimo aggiornamento:
09 Settembre, 2019
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Sì Daniele! Anche nel mito di Meleagro è la stessa cosa. Sua madre Altea, tra il figlio Meleagro e i suoi fratelli , decide di uccidere il figlio gettando il tizzone cui la vita dell' eroe era legata, nel fuoco! Gli antropologi sostengono che in alcune civiltà arcaiche il legame fratello/sorella sia stato più forte di quello madre/figlio.
Mirabile dictu! Inconcepibile
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archeomari
09 Settembre, 2019
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Eh beh, diffidiamo dai tuttologi, ma nella fattispecie di questo lavoro, è sostenuto da un luminare!
A me la scrittura di Augias non entusiasma dal punto di vista letterario. L'aspetto documentaristico potrebbe essere secondario se funzionasse il racconto. Come romanzo a me pare lettera morta, come approfondimento preferisco altri testi. Ad esempio i racconti di alcuni mistici come la Emmerich per citarne uno sono molto più coinvolgenti.Però non ho letto questo ultimo libro, magari è molto, molto migliore delle ultime 18 ore.
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archeomari
10 Settembre, 2019
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Ciao Mario! Grazie per aver letto il commento e aver risposto. Si tratta di un saggio divulgativo ed io l'ho trovato una piacevole chiacchierata tra uno specialista e un giornalista curioso attento a certi argomenti. Non ho letto "Le ultime ore della vita di Gesù ", ma "Inchiesta su Gesù " , in collaborazione con lo storico, prof. Pesce, mi è piaciuta moltissimo.
Sicuramente segno con viva curiosità i racconti mistici di cui parli.
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