Desperation
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Opinioni inserite: 5

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Bella la lezione di lingua demoniaca!
Ammetto di non aver mai sentito dei pareri davvero convinti per i romanzi gemelli che compongono La forza del male, al massimo qualche tiepida approvazione. Per mio conto ero però molto curiosa di scoprire cosa si fosse inventato il caro Stephen per strutturare queste due storie, così vittima anche della bellezza delle copertine da accostare ho deciso di recuperarle nelle prime edizioni, per farmene un'idea personale. E nonostante una recente edizione italiana proponga per primo "I vendicatori", ho seguito il consiglio più frequente cominciando da "Desperation".
Questo è il nome della cittadina mineraria nel Nevada in cui si ambienta per la maggior parte la narrazione. Le vicende in realtà iniziano qualche miglio più in là, in particolare lungo la Highway 50, un'arteria che attraversa orizzontalmente gli Stati Uniti centrali; qui stanno viaggiando diversi personaggi -la coppia formata da Peter e Mary "Mare" Jackson, la famiglia Carver sul loro spazioso camper ed il premiato scrittore John "Johnny" Edward Marinville- prima di essere tutti fermati con le motivazioni più disparate dal titanico poliziotto locale Collier "Collie" Entragian. Scoprono così che l'uomo ha preso il controllo dell'intera località, massacrando indiscriminatamente i suoi concittadini nell'arco di pochi giorni, ed ha in serbo un trattamento per nulla ospitale anche per i protagonisti.
In pochi capitoli ci troviamo quindi di fronte a parecchi tropes ricorrenti nei testi di King, e molto apprezzati dalla sottoscritta: una cittadina maledetta con un passato tragico, delle persone comuni impegnate a sopravvivere in una situazione estrema, un'entità antica e malvagia che minaccia di scatenare il suo potere sul Mondo. Avendo già fatto esperienza con questi elementi, l'autore li manovra con grande sapienza, andando così a strutturare una narrazione che da un lato risulta di conforto per i suoi Fedeli Lettori e dall'altro include una'adeguata quantità di svolte di trama per niente banali, nonché cadenzate con un buon tempismo: non si ha mai la sensazione che un'informazione sia superflua o inserita troppo presto nella storia.
E questo nonostante la linea temporale non venga sempre presentata in modo ordinato. Sono anzi inclusi diversi flashback del passato dei protagonisti, momenti pseudo-onirici e racconti su eventi avvenuti molti decenni prima, tutti elementi che ho trovato davvero interessati da leggere, ma anche analizzare perché nascondono una quantità di dettagli sottintesi, oltre a molti rimandi ad altre opere kinghiane. Posso tranquillamente dire che sono state tra le mie parti preferite dell'intero volume, in particolare quando si arriva al racconto sulle origini del cosiddetto China Pit; tra i pregi finisce poi la caratterizzazione dei protagonisti, che come sempre si dimostra uno degli aspetti in cui il caro Stephen eccelle, senza alcuno sforzo apparente. In questo caso è riuscito perfino nell'arduo compito di rendermi simpatico il piccolo saccente di turno, un tipo di carattere che in altri contesti (un esempio su tutti, il giovane Mark de "Le notti di Salem") avrei trovato detestabile.
La prospettiva più interessante ed insolita penso sia però quella dell'antagonista: i capitoli nel POV di Entragian e dei vari accoliti sono estremamente inquietanti e veicolano al meglio la tensione crescente del romanzo. Purtroppo l'elemento paranormale rappresenta al contempo una debolezza di questa lettura, perché non è sempre coerente e chiaro nei suoi poteri e limiti, cosa che porta il lettore (per quanto Fedele!) a chiedersi perché certi piani non vengano attuati prima o con più forza. Ciò rende da un lato la missione fin troppo agevolata per i protagonisti, e dall'altro dipinge i loro nemici come degli sprovveduti in più di una scena.
Gli altri demeriti del libro sono per la maggior parte soggettivi. Infatti, per mio gusto ho trovato irritante la presenza di commenti fuori luogo ed inutile la sessualizzazione dei personaggi nella prima metà, così come non ho gradito più di tanto la scelta di focalizzarsi sull'aspetto religioso: chiaramente non è la mia tazza di tè, ma mi è risultata ancor più indigesta dopo essermene beccata già una bella dose nella mia ultima lettura "Protocollo Uchronia". Avrei poi adottato uno sviluppo della storia meno frettoloso dal punto di vista temporale, anche per giustificare meglio le dinamiche tra i personaggi o per dare più spazio a caratteri poco sfruttati, come nel caso di Ralph per il quale davvero mi aspettavo un approfondimento più incisivo.
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Il maligno viene dalle viscere della terra...
Un romanzo leggermente sotto tono rispetto agli standard dell'autore, che parte forte, è di grande impatto ed è terrificante nel suo incedere lento e inquietante, ma che verso metà della trama si trasforma in un qualcosa di forse troppo forzato e soprannaturale, con un mordente lievemente insipido..
Lo stile di King non si discute, è un maestro nel destreggiarsi tra gli stati d'animo dei protagonisti e i colpi di scena che come sempre non mancano e il romanzo scorre che è una meraviglia, almeno fino a 3/4 della sua lunghezza per poi, però, perdersi un po' e sembra voler tirare le somme un po' precipitosamente.
Forse mi sarei aspettato di più dopo cotanto prorompente inizio e forse è stata un'occasione mancata per farne uno dei migliori libri del "Re", ma è un giudizio prettamente personale e soggettivo.
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It - Stephen King
Niceville - Carsten Stroud
Un Dittico affascinante
Ho comprato questo libro poco prima di Natale in un edizione che riuniva in un solo libro due opere di King: I Vendicatori e Desperation(Stesso editore, edizione economica, due libri a 15 euro, ve lo consiglio nonostante la presenza di qualche refuso)
Perchè due opere in un solo volume? Perchè questi due libri fanno parte di un progetto unico ed uscirono proprio lo stesso anno, il primo sotto il nome di Richard Bachman(pseudonimo di King), il secondo come opera di King.
I due libri condividono quasi tutti i personaggi e alcuni dei luoghi in cui è ambientata la vicenda, ma soprattutto il cattivo Tak(più che il nome è un verso che contraddistingue Tak, da cui deriva il nome). In teoria si potrebbero leggere separati ma, secondo me, aiuta molto leggere prima i Vendicatori in quanto permette di capire qualcosa in più di ciò che accade nel secondo libro.
Entrambi sono ben scritti, non ai livelli di altri capolavori del Re ma certamente appassionanti.
Nello specifico Desperation a tratti si allunga un po', aggiunge dettagli forse inutili ma tutto sommato non fuori tema.
La storia? Eccovela qui: Un gruppo di persone si trova a passare per l'isolata città mineraria di Desperation e ha la sfortuna di incontrare un solerte agente di polizia, agente che sembra molto interessato a loro, che sembra conoscerli e che sembra volere qualcosa da loro. Strane cose succedono a Desperation, la città sembra deserta e gli animali selvaggi si comportano in modo molto strano. Questo sarà solo l'inizio di una spirale di violenza e di follia che ha a che fare con una vera e propria battaglia tra le forse del bene e del male.
Diciamo che questa è la base di partenza, molto classica, della storia.
Una storia che riesce a catturare ed incuriosire.
Se vi piace lo stile di King e se non avete la pretesa di leggere un nuovo It, ve lo consiglio
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Vivisezione della paura
Lui prende il terrore e lo fa a pezzi, dà a ogni pezzo un volto nuovo, viviseziona la paura. Lui ti fa scorrere la paura vera, dolorosa, nel sangue. Lui si serve degli animali per farti sentire dei brividi, si fa aiutare dai coyote, dagli avvoltoio, dai serpenti, dai ragni, dagli scorpioni. Lui si inventa luoghi isolati, come la U.S.50, la strada più desolata d'America, luoghi disabitati, come il paese di Desperation, in cui far brillare il luccichio vitreo della paura. Lui è un vero maestro del terrore e scatena un istinto di immedesimazione che non ha paragoni.
Un tranquillo paese di minatori
Un altro libro del Re dell’orrore, il grande Stephen King.
Secondo un mio parere è uno dei migliori romanzi di questo autore.
Il tutto è ambientato in Nevada, in una grandissima distesa di sabbia, qui delle persone sono in viaggio verso la cittadina Desperation.
Si tratta di un piccolo paesino di minatori con un “segreto” che ora è stato rivelato.
Le “protagoniste principali”, se così si può dire, della storia sono la disperazione e la forte tematica religiosa.
I personaggi veri e propri sono stati descritti con molta accuratezza.
Il racconto viene narrato con molta calma, infatti, si viene letteralmente trasportati nel fulcro della storia, ci si rilassa con la descrizione di una situazione apparentemente normale e poi all’improvviso parte con un ritmo angosciante e carico di violenza.
La vicenda racconta di una coppia di sposi che sono in viaggio in auto e si ritrovano ad essere fermati per un controllo da un agente della polizia e successivamente vengono portati via.
Da questo momento in poi sembra di essere seduti in auto accanto a loro e di vivere gli stessi momenti di angoscia e le loro stesse paure.
Successivamente conosceremo altri personaggi ed un bambino, David, il quale riesce a comunicare con Dio.
Un tema importante la comunicazione tra uomo e Dio, proprio perché quello che succederà nel libro è la prova a cui il Supremo sottopone gli uomini.
È un libro molto gradevole ed alcune pagine mi hanno veramente riempito di ansia e paura.
I personaggi cattivi hanno un’importanza marginale rispetto a quelli buoni descritti dall’autore.
Unica pecca è il finale che è stato un po’ arrangiato, sembra quasi che King non volesse mai far finire la storia.
Che aggiungere, leggetelo!