Gli incantatori Gli incantatori

Gli incantatori

Letteratura straniera

Editore

Casa editrice

A Los Angeles è una notte afosa, quella in cui Marilyn Monroe muore di overdose e di solitudine. Lo stesso giorno la polizia libera una starlette che era stata rapita. Tra le due storie c’è un collegamento, così pensa un detective corrotto, con la passione per le droghe, maestro del ricatto. Quando si tratta di scavare nel torbido, la persona giusta da chiamare è Freddy Otash. Ha spiato Marilyn per conto di Jimmy Hoffa, il discusso capo del sindacato dei camionisti, e adesso dalla polizia lo incaricano di indagare sulla sua morte. Una cosa delicata, perché persone molto in alto, a Washington, potrebbero avere a che fare con la scomparsa dell’attrice più famosa del mondo. Per qualche oscura ragione, che forse c’entra con l’amore, Freddy decide di andare fino in fondo. Anche a costo di mandare in frantumi un’icona, anche a costo di trasformare in incubo il sogno della città degli angeli.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0  (1)
Contenuto 
 
5.0  (1)
Piacevolezza 
 
3.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Gli incantatori 2024-09-05 12:27:20 Lonely
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
3.0
Lonely Opinione inserita da Lonely    05 Settembre, 2024
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

L.A. Marylin

In una Los Angeles, inizio anni 60, scura e ambigua come i personaggi che la frequentano, si dipana una specie di crime intorno alla figura iconica di Marylin Monroe.
Freddy Otash, ex poliziotto corrotto (realmente esistito) e poi “fixer”, cioè uno che rimesta nel torbido della vita dei vip e rimette a posto, per quel che è possibile, i loro guai, è il protagonista di questo ultimo romanzo di J. Ellroy.
Il tema è affascinante, tutto ruota intorno alla morte di Marylin, ma in realtà il romanzo non dà risposte in merito. Essenzialmente attraverso la vicenda principale Ellroy delinea il quadro storico e sociale di quel periodo e non si risparmia, e si muove agilmente tra polizia corrotta, politica ambigua, (in particolar modo la famiglia Kennedy), e la stessa Marylin, dipinta come un alcoolista, drogata, con un imbarazzante passato di prostituzione che conduce affari loschi, e che con il sesso irretisce personaggi di potere, come i due fratelli Kennedy.
Il romanzo poi cerca di addentrarsi in particolare in questo legame tra la Monroe e i fratelli Kennedy, ma non arriva a nulla di sorprendente, narra solo i fatti.
O meglio quelli che per J.Ellroy sono i fatti, perché ciò che risulta da questa storia, è che il mito non esiste più, e forse non è mai esistito, Marylin è una donna in declino, che non vuole più fare l’attrice e pianta solo grane, quasi sempre ubriaca, che si lega a uomini di potere e che è disposta a tutto per mantenere il suo tenore di vita.
E questa narrazione ovviamente se non altro ci fa riflettere.
Per dare ancora più incisività a questo contenuto, l’autore adotta uno stile, direi pragmatico, frasi brevi, sferzanti, ogni tre parole un punto, dove ogni singola parola è misurata, calibrata.
Un ritmo incalzante che non dà respiro, che ci immerge in una realtà che lentamente ci soffoca. Il tutto condotto in un dedalo di figure (o meglio figuri) e di luoghi, tra i quali è difficile a volte ritrovare un nesso, ed è molto facile perdersi.
La sensazione è che J.Ellroy si sia tolto un po’ di sassi dalle scarpe e si sia preso la libertà di raccontare il lato oscuro di figure quasi mitiche, quali i Kennedy, che usano la lunga mano del potere, per mettere a tacere situazioni a loro scomode. E Marylin era diventato un personaggio scomodo. A voi l’ardua sentenza.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
40
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Sirene
Valutazione Utenti
 
2.8 (1)
Il castagno dei cento cavalli
Valutazione Utenti
 
4.1 (2)
Mare di pietra
Valutazione Utenti
 
2.8 (1)
Sulla pietra
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
L'ultimo conclave
Valutazione Utenti
 
1.3 (1)
Qualcun altro
Valutazione Utenti
 
4.0 (2)
Il bacio del calabrone
Valutazione Utenti
 
4.1 (2)
Stivali di velluto
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Una morte onorevole
Valutazione Utenti
 
3.5 (2)
La notte mento
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
You like it darker. Salto nel buio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Eredi Piedivico e famiglia
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Cavie
Le lupe
La violenza dei vinti
Appuntamento fatale
Qualcun altro
I fantasmi dell'isola
La porta
Finestra sul vuoto
Sulla pietra
L'ultimo conclave
Prato all'inglese
Mio marito
Ti ricordi Mattie Lantry
Gli incantatori
C'era due volte
The turnglass