L'arena dei perdenti L'arena dei perdenti

L'arena dei perdenti

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Dopo il successo di Sezione Suicidi, Antonin Varenne ci regala un altro noir teso, originale e toccante, degno dei capolavori di Jean-Claude Izzo. Un poliziotto disilluso, che arrotonda lo stipendio sul ring; un algerino e un italo-francese, ormai anziani, con un segreto in comune che risale agli anni più bui del dopoguerra; una sgradevole verità da rivelare al mondo e una vendetta da consumare a ogni costo, se si vuol sopravvivere.



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L'arena dei perdenti 2013-07-17 17:02:06 ant
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ant Opinione inserita da ant    17 Luglio, 2013
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Boxe, guerra d'Algeria e tanta umanità

In questo romanzo due storie apparentemente distanti tra loro, quella di un poliziotto con la passione x la boxe e quella di un reduce della guerra d'Algeria , trovano a metà libro un punto di contatto rappresentato materialmente dalla figura dell’algerino Rachid, alias Bendjema, che sprona i due protagonisti del testo(George il pugile e Pascal il reduce) a fare i conti una volta x tutte col proprio passato.
Interessante il libro, perché attraverso queste pagine l'autore è abile a far risaltare la voglia di riscatto sociale e morale dei protagonisti, spesso però questa sete di tranquillità e benessere incoccia con situazioni particolari e la necessità di scendere a compromessi diventa quasi un obbligo.
Notevoli le digressioni contentute nel romanzo a riguardo del mondo degli incontri boxe..anche truccati; allo stesso tempo sono importanti le pagine che narrano del periodo 1957/1959 e della guerra di liberazione algerina e delle tante violenze che le forze speciali francesi compirono nei confronti di tutti coloro sospettati di essere fiancheggiatori dei movimenti di liberazione nazionale.
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libri gialli con risvolti storici e psicologici
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