L'eredità di Bourne L'eredità di Bourne

L'eredità di Bourne

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Era stato l'agente Alex Conklin a salvare il professore David Webb dalla pazzia, dopo che aveva perso la moglie e i due figli, costruendo per lui l'identità segreta di Jason Bourne. Ora, dopo che l'ennesima pallottola ha rischiato di rubargli la memoria e la vita, David sta cercando faticosamente di tornare a essere soltanto il professor Webb dell'università di Georgetown. Ma il suo doppio passato continua a braccarlo: un cecchino senza volto lo osserva dalla finestra di un'aula vuota puntandogli addosso un fucile di precisione. Quando un proiettile gli sfiora la tempia, Jason Bourne è costretto a rientrare in azione. Gli unici che potrebbero aiutarlo a capire chi lo vuole morto, e perché, giacciono in una pozza di sangue sul tappeto dello studio di Conklin. È l'inizio di una spietata caccia all'uomo che proietta l'agente Bourne nel mirino del terrorismo internazionale prima, e in quello della giustizia federale poi. Troppo per chiunque, ma non per Jason Bourne. Grazie alla geniale inventiva di Eric Van Lustbader, rivive in queste pagine lo straordinario personaggio creato da Robert Ludlum e interpretato al cinema da Matt Damon nei blockbuster "The Bourne Identity", "The Bourne Supremacy" e "The Bourne Ultimatum".



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L'eredità di Bourne 2013-07-23 18:14:19 Sara moncalieri
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Sara moncalieri Opinione inserita da Sara moncalieri    23 Luglio, 2013
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Ciak…. Azione!

Esco molto soddisfatta dal mio primo incontro letterario con Ludlum.
Non amando i film di azione “da maschi” in cui ci fanno passare sempre ogni cosa per valida e plausibile (inseguimenti improbabili, eroi indistruttibili e onniscenti, situazioni che si avverano mentre al contrario il calcolo delle probabilità di realizzarsi sarebbe non solo basso, ma elevato al cubo al negativo), e dopo invece avere sorprendentemente apprezzato i film con Bourne come protagonista, ho deciso di passare a conoscerlo sotto forma di caratteri stampati.
Piaciuto!
La trama è carica di colpi di scena (e questo ce lo si aspetta…), avvincente.
Azione dovunque e sempre.

La cosa inaspettata è stata trovare una storia interessante e dei personaggi che non mi hanno dato libro-natural-durante la fastidiosa sensazione di avere solo a che fare con infrangibili super eroi.
Certo, ci sono le scene dove ti chiedi come abbiano fatto a sopravvivere Tizio o Caio, ci sono situazioni dove sai per certo che sarebbe impossibile l’avverarsi di determinate coincidenze, ammetto che mi sono molto strabiliata del fatto che Bourne, da docente universitario che pare non svolga alcuna attività fisica da anni, si ritrovi all’improvviso con l’agilità, la forza muscolare e la struttura fisica di un marine di diciotto anni (mentre lui è già di mezza età e senza allenamento).
Chiudendo un occhio su questi aspetti, ho trovato un protagonista frangibile e franto, che deve necessariamente recuperare, a livello di memoria, la sua vita precedente di cui non ricorda nulla. Per salvare se stesso e la sua famiglia.

Mi è piaciuto lo svolgersi degli eventi, l’aspetto e l’approfondimento psicologico di alcuni personaggi, l’intricarsi delle situazioni, la presenza di spie palesi e celate, le varie polizie internazionali.
Ho trovato invece meno congruo come i rimorsi di Bourne verso il passato, peraltro dimenticato e semi-rimosso, risultassero così potenti mentre nel contempo non avesse mai dedicato, in tutto il libro, un solo pensiero di preoccupazione o affetto verso la sua attuale famiglia.
Ma non si può avere proprio tutto, forse il mio è solo un pensiero femminile.

Romanzo consigliato per la sua fluidità, coinvolgimento e scrittura senza sbafi: pare proprio di vedere il film con la piacevole aggiunta di una parte di introspezione psicologica che lì non è presente.

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