Nei boschi eterni Nei boschi eterni

Nei boschi eterni

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Il fantasma di una monaca del Settecento che sgozzava le sue vittime non fa paura al commissario Adamsberg, ma tutto il resto sì. Da un momento all'altro sprofonda in un mondo che sembra tornato al Medioevo, dove si straziano i cervi dei boschi normanni, si profanano cadaveri di vergini per estrarne misteriose sostanze, e le pozioni magiche assicurano la vita eterna, a costo di orrendi delitti. Mentre un rivale che arriva dal più lontano passato, e che parla in versi, gli vuole rubare tutto. Un puzzle inestricabile, fatto apposta per far smarrire la ragione a chiunque. Ma non a uno «spalatore di nuvole», come Adamsberg. Anche se, ancora più delle altre volte, arrivare alla verità vorrà dire riuscire a strapparsi un pezzo di cuore.



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Nei boschi eterni 2020-08-27 07:10:18 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    27 Agosto, 2020
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Personalità pasticciata

Ho trovato questo romanzo complicato, contorto e ben poco credibile. Una mescolanza tra giallo e leggende popolari. Il sacro e il profano si rincorrono attraverso tutte le pagine del libro. Le indagini si mescolano fino a diventare difficili da distinguere con i racconti popolari delle zone rurali francesi. Le questioni personali degli investigatori a volte sono davanti, a volte dietro le indagini, ma pur sempre ingombranti. Difficile capire chi sia folle e chi sia sano. No: questa vicenda di sangue e follia di stampo francese non mi è piaciuta. MI è piaciuto poco anche lo stile di Vargas, che non avevo mai incontrato. Ho faticato a finire questo libro e dopo aver voltato l’ultima pagina mi ha lasciato se non indifferente quantomeno fredda a cospetto delle vicende dei protagonisti.

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Nei boschi eterni 2012-08-10 12:59:02 cuspide84
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cuspide84 Opinione inserita da cuspide84    10 Agosto, 2012
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LO SPALATORE DI NUVOLE TRA REALTA' E LEGGENDA

“... ci hai visti. Adamsberg con il suo inaccessibile vagare. Danglard con la sua immensa erudizione, che corre dietro al commissario per impedire alla nave di colare a picco in alto mare. Noël, al limite della brutalità ottusa e orfano. Lamarre, così goffo che stenta a guardare gli altri. Kernokian, che ha paura del buio e dei microbi. Voisonet, un tir che si rintana nella zoologia non appena gli si voltano le spalle. Justin, meticoloso, scrupoloso fino all'immobilismo. Adamsberg continua a non ficcarsi in testa chi è Voisonet e chi è Justin, confonde sempre i due nomi e loro non si offendono, né l'uno, né l'altro. Froissy, immersa nel cibo e nei dispiaceri. Estalère, il devoto. Mercadet, un genio dei numeri che lotta contro il sonno. Mordent, adepto del tragico, che ha cinquecento volumi di favole e leggende. Io (Retancourt), grossa mucca polivalente della squadra...”.

Certo che leggendo queste poche righe pare di essere di fronte a un gruppo di disperati, invece no... questi originali personaggi sono scaturiti dalla penna di Fred Vargas e ci accompagnano nella quinta avventura della squadra dell'Anticrimine di cui fanno parte.
Ripresosi dalla brutta avventura vissuta in Quebec, il commissario Adamsberg si ritrova con un anello al dito, un marmocchio da accudire e una giovane donzella da vigilare per evitare ripercussioni dal precedente caso.... ma è possibile che il nostro spalatore di nuvole si sia impegnato per la vita?? E il “Nuovo”, con quei capelli rossi che sembrano meches innaturali, centra qualcosa col suo passato o è solo un ricordo sfocato e distorto? La monaca fantasma Clarissa disturberà le sue notti nella nuova casa o è solo una leggenda? Il morso di ragno lascerà finalmente in pace il braccio del povero Lucio?
Mentre Adamsberg sarà impegnato a cercare una risposta a queste domande, dovrà anche affrontare nell'ordine: l'omicidio di due giovani, ritrovati morti in due vicoli diversi della città; la profanazione inspiegabile di due cadaveri; un ritorno al crimine di un'infermiera letale, che ha disseminato cadaveri un po' ovunque alla disperata ricerca degli ingredienti necessari per un intruglio che le assicuri giovinezza e salute; l'uccisione brutale di tre cervi nei boschi limitrofi; l'aggressione di Veyrenc da parte di due ragazzini venuti direttamente dal passato comune; la misteriosa scomparsa del tenente Retancourt (ritrovata grazie a un fiuto felino di tutto rispetto!).

Toglietevi dalla testa di avere davanti un “normale” giallo, uno di quelli con un colpevole che si aggira indisturbato mietendo vittime a non finire, mentre la squadra di polizia brancola nel buio, indagando alla disperata ricerca di indizi che possano portarla alla risoluzione del caso. Qui infatti c'è molto di più di tutto questo: ci troviamo immersi infatti nella solita surreale atmosfera che caratterizza i romanzi “vargasiani”.
Il finale è sempre inaspettato, lascia a bocca aperta il lettore, fuorviato nel corso del libro dalla possibilità di poter arrivare a capire chi sia il colpevole; i dialoghi tra i personaggi e le descrizioni dei luoghi sono talmente leggeri, piacevoli e scorrevoli da far divorare pagine su pagine.
Insomma la scrittrice non delude nemmeno questa volta, inventandosi un giallo che non risulterà banale agli amanti del genere!

“La boria dei potenti devasta la Giustizia, e tramuta in un servo chi dovrebbe servirla.
La Repubblica langue, vacilla sull'abisso, chi la uccide ha le mani sporche d'ogni delitto”.

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Gli altri libri della Vargas e a chi piace il genere giallo misto a realtà surreali!
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Nei boschi eterni 2012-04-18 05:37:57 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    18 Aprile, 2012
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Crash di personalità

Un altro giallo che ha come protagonista il commissario Adamsberg. E' un personaggio che ispira simpatia, è la trasposizione parigina del nostro Montalbano. E' portato a riflettere durante le sue fantasiose deambulazioni e la Senna è il suo rifugio galleggiante, il luogo dove può lasciar filare meglio i suoi pensieri. Produrre pensieri sconsiderati è la sua attività prioritaria, necessaria soprattutto quando troppi dettagli gli ostruiscono la mente; ha una sua volta celeste privata, dà direttive un pò vaghe, ma ha un intuito eccezionale. Questa storia in particolare è piena di suggestioni ed echi, è surreale, inquietante e misteriosa. L'assassina ha la personalità dissociata e il punto più alto di queste pagine è il suo grido roco, gonfio di follia e crudeltà.

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Nei boschi eterni 2011-11-27 19:13:34 alexmai
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alexmai Opinione inserita da alexmai    27 Novembre, 2011
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Lo spalatore di nuvole

Come fate a non leggere un libro in cui, in quarta di copertina, si descrive il protagonista come uno "spalatore di nuvole"? Impossibile. Ormai per me quella fase è superata, sono alla quarta volta con Vargas e il suo commissario Adamsberg... anche questa storia è folle e originale, lontana mille miglia dal "solito" poliziotto delle serie tv... si passa da un fantasma leggendario a nemici ben più terreni. Il commissario è alle prese con qualcosa che viene dal passato, ma riesce a uscirne bene, con la pelle e il cuore intatti...

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Nei boschi eterni 2008-08-20 05:14:27 patrbr
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Opinione inserita da patrbr    20 Agosto, 2008

Sapiente miscuglio

Dotto, intelligente, a tratti poeticamente struggente. E' uno dei romanzi migliori di questa autrice che, tuttavia, non resiste alla tentazione di celebrare il suo personaggio, Adamsberg. Ancora il binomio genio e sregolatezza. Ma, ancora una volta, il sapiente miscuglio tra realtà e fantasia, il gioco dei pensieri e delle parole riescono a dare un buon risultato. Decisamente interessanti gli studi dei caratteri locali e i comportamenti degli abitanti della Normandia e dei Pirenei.

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L'uomo dai cerchi azzurri
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