Rosemary's Baby Rosemary's Baby

Rosemary's Baby

Letteratura straniera

Autore

1966, New York. Guy e Rosemary si prendono in affitto un appartamento in un palazzo dalla fama sinistra. Vengono accalti in modo affettuoso dai nuovi vicini, una coppia di arzilli vecchietti, Minnie e Roman Castevet. Ma cominciano ad accadere cose strane e misteriose e quando Rosemary rimane incinta, le cose peggiorano.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0  (1)
Contenuto 
 
3.0  (1)
Piacevolezza 
 
4.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Rosemary's Baby 2017-12-28 22:46:46 Anna_Reads
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
4.0
Anna_Reads Opinione inserita da Anna_Reads    29 Dicembre, 2017
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Ogni scarrafone... è bello a Rosemary sua.

(Lieve Spoiler)

Probabilmente ero rimasta l’unica a non aver letto questo libro (e, di conseguenza, a non aver visto il film), anche se credo che, insieme ad Alien, sia una delle cause remote delle mie viscerali idiosincrasie per la maternità (non so come, ma intendo scoprirlo).
Ho comunque colmato entrambe le lacune.
1966, New York. Rosemary e Guy prendono in affitto un appartamento in un palazzo dallo fama sinistra: sorelle antropofaghe, suicidi, adoratori del maligno, cadaveri di neonati. Ovviamente fanno tanto di spallucce a questi infausti presagi, si trasferiscono e stringono amicizia con una coppia di arzilli vecchietti, i Castevet, loro vicini.
Piano piano gli arzilli creano una solida rete di isolamento intorno alla giovane coppia, composta dalle loro bizzarre, ma apparentemente innocue conoscenze.
E cominciano ad avvenire cose strane: il suicidio di una giovane conoscente di Rosemary, l’improvvisa cecità di un attore “rivale” di Guy, il misterioso coma di vecchio amico che aveva cercato di mettere Rosemary in guardia. Lo stesso Guy, cambia: dapprima molto tiepido sulla questione “genitorialità”, decide improvvisamente di mettere in cantiere un erede.
Per accennare soltanto, gli arzilli sono niente meno che una setta di stregoni che evocano satana, fanno vari e raccapriccianti riti con il sangue e lavorano per far reincarnare il maligno (o qualcuno che lo evochi, non mi è chiarissimo). Ottengono facilmente la complicità di Guy e decidono che sarà Rosemary la madre della loro reincarnazione.
Questa storia si poteva raccontare in molti modi. Forse non è originalissima, ma offre spunti interessanti e – soprattutto nel finale – qualche brivido lo cagiona. Invece la narrazione scorre piuttosto piatta e, nonostante le descrizioni siano minuziose, i dettagli realistici, i dialoghi verosimili, non riesce mai a catturare il lettore (o meglio: a catturare ME lettore).
Difficile provare empatia per i personaggi (a parte qualche sorriso che all’inizio strappa Rosemary, giovanissima sposina, alle prese con ultrasessantenni un po’ noiosi, chiacchieroni e ficcanaso). Analogo difetto anche nel film (e non sorprende, perché Polansky a tratti cita Levin in modo quasi letterale) in cui fa la differenza Mia Farrow con i suoi occhioni blu sgranati e la ninnananna che apre e chiude il film.
E dire che il finale funziona e poteva davvero essere geniale. Sarebbe stato bello entrare in risonanza con questa donna che alla fine di questa scia di sangue e delitti decide di fare la madre di satana (basta che si chiami Andrew e non Adrian), anche se ha gli occhi gialli di un rettile (ma un broncetto tanto carino).
Peccato.
PS non posso fare a meno di chiedermi come avrebbe raccontato questa storia uno che con i personaggi femminili fa grandi cose, uno tipo King, per dire.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
90
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Un animale selvaggio
Sepolcro in agguato
Five survive
Cause innaturali
Compleanno di sangue
La prigione
Senza pietà
Il libro delle cose sconosciute
La casa delle tenebre
Omicidio a Manhattan
Lo scambio
L'ultima carta è la morte
Perché hai paura
Poirot e i quattro
Tempo di caccia
A cena con l'assassino