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Durante un viaggio in treno Ella Longfield nota due uomini che flirtano con delle adolescenti. Inizialmente non dà molto peso alla cosa, ma quando comincia a mettere meglio a fuoco la situazione il suo istinto le dice che dovrebbe intervenire. È sul punto di chiamare aiuto quando qualcosa la ferma. Il giorno successivo, al risveglio, scopre che Anna Ballard, una delle ragazze del treno che l’aveva colpita per i suoi splendidi occhi verdi, è scomparsa. Trascorso un anno, Ella non ha ancora trovato il coraggio di perdonarsi, ma c’è anche qualcun altro che non ha dimenticato. Ella inizia infatti a ricevere inquietanti lettere piene di minacce. Lettere che le fanno temere per la sua stessa vita. È la paranoia a convincerla che persino le persone che la circondano sappiano qualcosa di cui lei è all’oscuro? L’unica cosa certa è che qualcuno la sorveglia e sa sempre esattamente dove si trova. Perché la sta guardando. La sta guardando.



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Ti sto guardando 2020-06-19 12:59:17 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    19 Giugno, 2020
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Più punti di vista

La scelta stilistica del dispiegare i capitoli alternando più punti di vista è sempre, per me, molto convincente. A maggior ragione in un thriller, perché un crimine incide su tante esistenze comuni, non solo su quelle delle vittime innocenti, ma anche su quelle dei testimoni, in un moltiplicarsi di conseguenze. In questa storia i personaggi sono tanti, l’amica, il padre, la testimone, l’investigatore, gli amici, gli sconosciuti. In questo turbinio, inframmezzato da intermezzi inquietanti ed inspiegabili, senti molto la mancanza della voce di Anna, che però alla fine del libro compare, per svelare l’impensabile volto del colpevole a te, che, per tutta la lettura, li hai incolpati, a turno, tutti. L’andamento è tutto un crescendo, che richiede al lettore di mantenere la mente aperta, proprio per poter contemplare tutte le alternative e le possibilità, come in ogni indagine bisognerebbe fare. Un piacevole cammeo, la scelta, per Jenny e per Sarah, dei loro nuovi nomi nella comunità, Zafferano ed Aurora. Una dolcezza di fondo: il mestiere della testimone e la dolcezza e delicatezza che esprimono le sue creazioni con i fiori.

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Ti sto guardando 2019-06-26 19:43:47 ALI77
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ALI77 Opinione inserita da ALI77    26 Giugno, 2019
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THRILLER ESTIVO

Ella è una donna di quarantanni con un figlio adolescente e prende il treno per partecipare ad un convegno, porta con sè un libro che non si rivela all'altezza delle sue aspettative. Ecco perchè focalizza la sua attenzione su due giovani ragazze che vengono attratte da due ventenni, che però salgono sul treno con in mano un sacco nero.
Le due giovani si chiamano Sarah e Anna e stanno facendo insieme la loro prima vacanza a Londra.
Ella riesce a sentire la loro conversazione, come le ragazze siano rimaste molto colpite e affascinate da questi due giovani.
La donna inizia ad avere i primi campanelli di allarme quando sente che entrambi sono appena usciti dalla prigione di Exeter e vede come stia nascendo, a poco a poco, una simpatia tra loro e le ragazze.
Ma Ella decide di non fare nulla, anche quando si danno appuntamento per rivedersi.
Pochi giorni dopo viene data la notizia della scomparsa di Anna.
Ella si rimprovera il fatto di non essere intervenuta, di non aver impedito alle due giovani di incontrare nuovamente questi due ragazzi.
Un anno dopo l'accaduto, Ella non riesce a perdonarsi ancora e Anna non è ancora stata ritrovata, tutta questa situazione si ripercuote sulla sua vita e nel suo lavoro.
Le indagini sembrano riprendere a causa di nuovi elementi che potrebbero portare ad una nuova pista.
Molti sono i personaggi coinvolti nella storia, le voci narranti sono ben quattro: la testimone Ella, il padre di Anna, l'amica Sarah e l'investigatore privato.
Sarah ha avuto un crollo dopo la scomparsa dell'amica, nasconde un segreto, la versione che ha dato forse non è quella corretta e non coincide con quella di Ella, chi delle due sta mentendo?
"Avevamo stabilito che ci saremmo trovate al bar alle due per tornare a casa in taxi. Non è venuta."
Ella inizia a ricevere delle lettere con delle minacce, qualcuno la guarda, le dice di stare attenta e inizialmente decide di non coinvolgere la polizia ma di rivolgersi ad un investigatore privato.
"Comincio a posare mezza dozzina di fette di bacon sulla teglia disponendoli in maniera che ci stiano tutte. Mentre sento i passi di Tony che sale le scale, apro velocemente l'odiata lettera.
Attenta ti sto guardando..."
La vita di tutti i protagonisti cambia con la scomparsa di Anna, la madre della ragazza vive con dolore e sofferenza questa situazione e spera sempre che la ragazza torni da lei.
L'intreccio narrativo è coinvolgente e appassionante anche se devo dire più nella prima parte rispetto alla seconda, il finale credo sia stato troppo frettoloso e non mi aspettavo che fosse così.
Un thriller che consiglio a chi vuole una lettura leggera e senza pretese, non ho trovato l'approfondimento a livello psicologico dei personaggi e secondo me è mancato qualcosa.
La cosa che ho apprezzato è che il romanzo inizia già nel pieno della storia, così non mi sono persa in inutili preamboli. Credo però, che quattro POV, siano decisamente troppi per un thriller e non necessari, almeno in questo caso.
Non ho trovato quei colpi di scena che mi aspetto da un thriller, ma mi sento di consigliarlo ugualmente perchè la narrazione non annoia il lettore e c'è comunque curiosità nel conoscere cosa sia successo quella sera a Anna e a Sarah.
Chi starà mentendo?
Chi guarda Ella? E perchè? E perchè la donna non si perdona di non essere intervenuta? Avrebbe potuto aiutare Anna?
A queste domande saprete rispondere solo se leggerete questo libro, per l'estate questa sarebbe una perfetta lettura da ombrellone, poco impegnativa e a tratti avvincente.

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Consigliato a chi ha letto...
A chi ama i thriller soft o thriller estivo, come lettura piacevole e non impegnativa
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Ti sto guardando 2019-05-05 07:45:39 sonia fascendini
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sonia fascendini Opinione inserita da sonia fascendini    05 Mag, 2019
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soft thriller

Quando si dice che ci si guadagnerebbe molto a farsi i fatti propri, si sta descrivendo quello che succede alla protagonista di questo romanzo. In viaggio in treno una mamma di famiglia, ascolta per caso la conversazione tra due ragazzine chiaramente provenienti dalla campagna e due ragazzotti. L'immagine che si fa è quella di due topolini tra le zampe di due grossi gattoni randagi che le stanno usando per giocare in attesa di mangiarsele. Riflette sull'opportunità di metterle in guardia, di avvertire i loro genitori, un controllore del treno: ma per dire cosa? Che ha avuto una brutta sensazione. Pochi minuti per riflettere e poi passando accanto al bagno sente una delle ragazze che chiaramente sta avendo un rapporto sessuale con uno dei due giovinastri. Disgustata e arrabbiata con sé stessa per aver giudicato come ingenue due ragazze che chiaramene non lo sono si sposta e si dimentica di loro. Quando dopo pochi giorni legge sul giornale che una delle due è scomparsa però si ricorda di quello che ha visto, si rivolge alla polizia e si immerge fino al collo nel pericoloso mare dei sensi di colpa. Non l'aiuta il fatto che la sua testimonianza e la sua identità venga diffusa. Parte così una caccia alle streghe che ha come scopo non di trovare chi ha fatto sparire la ragazza ma di mettere alla gogna la testimone che non è intervenuta sul treno. Dopo un anno, quando il polverone di fronte a lei si è un po' abbassato inizia a ricevere lettere anonime. Parallelamente a quello che succede alla testimone l'autrice ci racconta l'andamento delle indagini e le reazioni e gli effetti che questa scomparsa ha sull'amica che l'ha accompagnata nel viaggio e sulla sua famiglia. Piano, piano ci vengono svelati segreti sospetti e sensi di colpa di tutti i protagonisti, per arrivare alla fine all'individuazione del colpevole della scomparsa ed quello delle lettere minatorie.

Ho definito questo romanzo come thriller soft perché in effetti non è uno di quei libri che tiene il lettore sulla corda, lo fa sobbalzare ad ogni cambio di pagina, o che lo trattiene con forza fino all'ultima riga. Si tratta di una lettura piacevole con un bell'intreccio, forse anche troppo complesso, ma con poca tensione. Ho trovato poco realistico il finale e la soluzione del giallo: troppe le coincidenze e abbastanza tirate per i capelli i moventi. Mi è invece piaciuta la parte per cos' dire psicologica dove vengono analizzate sia le ragioni della messa alla gogna della testimone: trovo che lo sport dello scarica barile sia qualcosa di tristemente attuale. Ho apprezzato anche la parte in cui parenti e amici della scomparsa si confrontano non tanto col dolore della perdita, ma con i loro sensi di colpa e spinti da una coscienza non sempre limpida si accusano di colpe che non sempre hanno.

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