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L'afghano
 
L'afghano 2013-09-07 22:02:11 Markk
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Markk Opinione inserita da Markk    08 Settembre, 2013
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E se riportassimo Freddy all'età di 40 anni?

Ho letto praticamente tutto di questo maestro di 75 anni, uno per il quale sarebbe giusto intercedere in modo che possa tornare ai suoi 40 anni in modo da poter continuare a deliziarci all'infinito.
Però "L'Afghano" mi mancava ancora, poco sensibile come sono a tutto ciò che attiene letterariamente al Medioriente: però mi è bastato leggere un paio di pagine di quest'opera del mio amato Freddy per dovermi ricredere alla grande. Anche in questa occasione Forsyth dà prova di una maestria ineguagliabile e confeziona un libro davvero godibile: non il suo migliore ma tuttavia di livello altissimo, in grado di farci credere ancora nel genere di spionaggio anche dopo la caduta del Muro di Berlino, che ha repentinamente eliminato dalla faccia della Terra il 99% degli spunti disponibili per gli autori di spy-stories.
Come descrivere l'abilità di Forsyth? Non è semplice: attività di documentazione, ritmo, inventiva, classe, capacità di ricreare perfettamente l'atmosfera del contesto, fantasia, assenza di banalità e dovizia di originalità creano un'alchimia così speciale che ciò che mi resta in mente è il solo risultato finale, generalmente indimenticabile ( anche se pure lui ha avuto i suoi alti e bassi ).
Un romanzo di cui non sto a descrivere la trama ( è già tutto presente nell'introduzione a questa pagina ) e che un appassionato di questo genere come il sottoscritto può tranquillamente divorare in poco più di una giornata ( o anche meno... ). Difetti? Non ne vedo, a parte quello di non eguagliare "Il giorno dello sciacallo" e "Quarto protocollo".
Qualcosa che avrei preferito fosse affrontato diversamente? Magari il fatto che in questo libro il cattivo è quello che ci aspettiamo dopo anni di news televisive e il buono idem: sarebbe stato più intrigante sfumare le responsabilità e insinuare dubbi, aumentando il tasso di mistero e indecisione.
Una sola cosa mi dispiace: quando prendo i suoi libri in biblioteca ( e non solo i suoi ma anche quelli dei suoi contemporanei non più sulla cresta dell'onda ) solitamente scopro che l'ultimo ad averli presi in prestito l'ha fatto due o tre anni prima di me e, nel frattempo, non sono più stati richiesti.
Basta che questi fuoriclasse invecchino e non sfornino più un libro all'anno perché il pubblico cominci a dimenticarsi di loro: è davvero un peccato colossale, anche perché lo spionaggio come lo faceva il buon Freddy non l'ha più fatto nessun altro...

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
e amato i capolavori dello spionaggio
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