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Il sonnambulo
 
Il sonnambulo 2013-11-29 11:30:38 AndCor
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Stile 
 
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Contenuto 
 
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AndCor Opinione inserita da AndCor    29 Novembre, 2013
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Un 'must read' per tutti gli amanti dei thriller

Leon Nader è un uomo con un passato di insonnia e sonnambulismo derivanti dal terribile trauma adolescenziale della perdita di entrambi i genitori.
Dopo numerosi anni vissuti in un ospedale psichiatrico, Leon guarisce e riesce a costruirsi un futuro lavorativo e sentimentale di belle speranze, con la certezza di essersi ormai lasciato il passato alle spalle, finché una notte è vittima di strani sogni e la mattina successiva sua moglie Natalie sembra essere scomparsa nel nulla.
Attanagliato dalla paura che il suo 'Io notturno' si sia risvegliato ed abbia commesso qualcosa di inenarrabile durante la notte, al nostro protagonista non resta che consultare il suo vecchio psichiatra, il dottor Volfarth, e decidere di monitorarsi durante il sonno con una telecamera notturna per verificare quanto ci sia di fondato nelle sue paranoie.
Il giorno dopo guarderà il video catturato poche ore prima, per scoprire così una realtà parallela della quale non aveva mai minimamente sospettato di esserne il protagonista...

Della trama è sufficiente che sappiate questo, altrimenti rischio di rovinarvi la lettura.
Però posso anticiparvi del passaggio segreto dietro l'armadio della stanza da letto di Leon che conduce ad un misterioso dedalo di cunicoli; degli specchi che hanno gli occhi, delle pareti che nascondono passaggi segreti, delle porte con codici da decifrare; della signora Helsing, che sembra conoscere parte del suo segreto quando gli dice che "Prima ci sono solo i sogni, poi i fatti. Non aspetti troppo, o non riuscirà più a difendersi"; dello psichiatra Volfarth che sa più di quel che dice, ma che preferisce nascondersi dietro il solido 'segreto professionale'; del diario segreto in cui la moglie Natalie si libera di tutti i suoi sensi di colpa.
Questi sono alcuni degli ingredienti che, uniti insieme, hanno reso avvincente ed oltremodo coinvolgente la lettura di questo romanzo, ambientato in un secondario paesaggio cittadino che tanto somiglia a quello della Francia pre-industriale, con "una miriade di piccole boutique, di ristoranti, caffè, teatri e cinema d'essai" circondati da lampioni a gas finto e da qualche sporadico e disinteressato passante.

Lo stile è incisivo, i personaggi sono costruiti in maniera eccellente, il ritmo è caratterizzato da un continuo climax ascendente-discendente che inizia e finisce con una lucida 'tensione-calma apparente' dopo aver percorso disagio, timore, paura, terrore, compulsione e ossessione.
E, come in ogni thriller che si rispetti, la qualità migliore del libro è senza dubbio la suspance;
Perchè, man mano che la vicenda si ramifica, ogni indizio svelato aumenta i dubbi di Leon, ed ogni persona con cui parla, ogni ricordo che si fa strada nel suo subconscio, ogni dettaglio che prima poteva apparire insignificante distrugge le piccole certezze che aveva ritenuto solide ed affidabili sino a cinque secondi prima. In poche parole, per ogni passo che crede di compiere in avanti, in realtà fa tre balzi all'indietro.

Fitzek fa sì che niente sia come sembra apparire a prima vista, ed il lettore non può far altro che cadere vittima dei suoi labirintici costrutti mentali.
Arriverete a metà del Capitolo 31 ed esclamerete rassegnati, all'unisono col protagonista, che "Non ci capisco più niente".
Finchè la trama inizierà a delinearsi, con il ritmo si farà ancora più ossessivo e la storia si caricherà di un'atmosfera ipnotica che finirà per impregnare anche ogni centimetro quadrato del corpo e dell'animo del giovane.
Così giungerete alla fine pensando di esservi immedesimati nei panni di un giovanissimo Jim Carrey, che nel 1998 fu inconsapevole vittima di un 'Truman show' molto più grande di lui, e riderete sarcasticamente pensando a come l'autore vi abbia ingannati per più di trecento pagine.
Peccato, perchè non avete ancora fatto i conti con il colpo di scena che pone fine all'ultimo capitolo di un romanzo in cui i concetti di 'banale' e 'scontato' non sono minimamente ammessi.

Un romanzo che vi consiglio anche per i 'Ringraziamenti' finali molto particolari, perchè...
"E adesso siate sinceri: siete proprio sicuri, sicuri al cento per cento di cosa fate la notte? Mentre dormite? Se avete qualche dubbio, potete comprare una videocamera."

Buona lettura a tutti.

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Commenti

4 risultati - visualizzati 1 - 4
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Bel commento mi hai incuriosita tantissimo!!!! Sono comunque convinta di dormire saporitamente la notte....ehhehehhehheh! :)
Ah allora Fitzek lo ha per vizio??? :)
Anche nei ringraziamenti de Il ladro di anime fa una cosa molto simile!
(Non dico cosa perché se non l'hai letto di rovino il thriller!!)
In effetti mi aveva divertito questo suo tentativo di "prolungare l'incubo"anche se il libro in se non mi aveva troppo convinta....
In risposta ad un precedente commento
AndCor
06 Dicembre, 2013
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Grazie mille :)
Per quanto riguarda le tue convinzioni, un piccolo 'beneficio del dubbio' devi comunque lasciarlo, almeno sino a prova (audiovisiva) contraria :D
In risposta ad un precedente commento
AndCor
06 Dicembre, 2013
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Non ho letto il 'Ladro di anime', ma certamente il voler aggiungere un pò di pepe nei 'Ringraziamenti' è un'impronta inconfondibile di Fitzek :)
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