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Liberty Bar
 
Liberty Bar 2017-05-15 09:48:16 Renzo Montagnoli
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    15 Mag, 2017
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La grande umanità di Maigret

Un grande allevatore di pecore australiano, straricco, tutto dedito al lavoro, viene in Europa dove scopre che la vita riserva ben altri piaceri, meno monotoni di quello dell’accumulo del denaro, così che finisce per darsi alla bella vita (donne, champagne, panfili), dimenticando quello che ha lasciato nell’emisfero meridionale, famiglia compresa; ma presto questa vita lussuosa e vorticosa viene a noia ed è pertanto necessario scendere i gradini della scala sociale fino quasi a scomparire, trascorrendo alcuni giorni del mese in un bar, bevendo smodatamente in compagnia della padrona, di una prostituta e del suo magnaccia. Proprio fra le mura di quel locale, il Liberty bar, l’uomo ottiene ciò che ha sempre desiderato e cioè un’esistenza anonima e indolente, e tutto filerebbe liscio se non gli accadesse un giorno di tornare nel villino, dove normalmente risiede con una donna e sua madre, gravemente ferito per una pugnalata che lo condurrà alla morte senza nemmeno la possibilità di entrare in casa. É un delitto sulla Costa Azzurra, fuori dai perimetri operativi di Maigret, che tuttavia viene inviato a risolvere il caso con la raccomandazione di andare con i piedi di piombo, alquanto vaga, ma che lascerebbe supporre che la vittima rivesta una particolare attenzione per il governo francese.
Sarà la stagione balneare, sarà una generale atmosfera di rilassamento che accolgono il commissario al suo arrivo, ma sta di fatto che anche lui sembra intorpidirsi, come un gigantesco basilisco al sole. Ciò nonostante arriva anche abbastanza rapidamente alla soluzione, senza tuttavia assicurare alla giustizia un assassino che ha ucciso per gelosia e a cui resta ben poco da vivere, dimostrando un’umanità che già abbiamo avuto di vedere in altre circostanze, ma che qui non è disgiunta da una certa simpatia per il reo, tanto da costituire un’eccezione. Per il resto, in una vicenda tutto sommato semplice, si ritrovano tutte le caratteristiche di Simenon, quali le descrizioni puntuali, l’atmosfera sapientemente ricreata, l’analisi psicologica dei personaggi, una marcata antipatia nei confronti di un’alta borghesia che crede con i soldi di poter comprare tutto.
Da leggere, lo merita.

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