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La promessa. Un requiem per il romanzo
 
La promessa. Un requiem per il romanzo 2017-09-01 08:50:28 Silvia Argentati
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Silvia Argentati Opinione inserita da Silvia Argentati    01 Settembre, 2017
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RECENSIONE


Duro, spietato, crudele e agghiacciante, come le circostanze e il caso che nella via si fanno beffa dell’essere umano. Una trama investigativa, quella messa in piedi da Dürrenmatt che stravolge gli schemi del giallo deduttivo. Lo scrittore si allontana dall’ottimismo positivista dell’investigatore infallibile e rifugge la divisione manichea tra male e bene. Dürrenmatt gratta la superficie dell’idilliaca e perbenista della società elvetica per far muovere i suoi personaggi nei bassifondi della svizzera orientale. Al centro della vicenda c’è il detective Matthai (senza una vita privata e con il vizio del fumo) ossessionato dall’idea di giustizia e dal bisogno di scovare la verità dopo la promessa fatta alla mamma della piccola vittima trovata morta sgozzata nel bosco vicino Magendorf. Un’ossessione che lo porta a credere nell’innocenza di un colpevole e in cerca di un assassino inesistente. Ma se l’assassino inesistente esistesse? Questo il dubbio che si insinua nella mente del lettore. Il commissario Matthai, uomo donchisciottesco, mette in gioco tutto se stesso per cercare all’interno dell’impianto poliziesco–investigativo le bambine dalle trecce bionde e il vestitino rosso (elementi che ricordano la favola di Cappuccetto Rosso) e il terribile il gigante dei porcospini. Ma “un fatto non può tornare come torna un conto”; come afferma un altro personaggio del libro “la gente spera che almeno la polizia sappia mettere ordine nel mondo, benché io non possa immaginare nessuna speranza più pidocchiosa di questa….i fattori di disturbo si intrufolano nel gioco…e ciò che è casuale, incalcolabile, incommensurabile ha una parte troppo grande”.
P.S. Nel 2001 il regista americano Sean Penn ha realizzato un film omonimo con Jack Nicholson e Benicio Del Toro tratto dal libro di Dürrenmatt.

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Commenti

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Bel commento, Silvia.
Anche a me il libro è molto piaciuto. Memorabili le pagine della 'confessione' finale dell'anziana signora : tragicomica testimonianza di una certa 'banalità del male' : ma i fatti rimangono. Tragici e dolorosissimi.
siti
01 Settembre, 2017
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Ciao Silvia, benvenuta. Grazie per l'apporto di queste recensioni, tutte molto interessanti. belli i riferimenti cinematografici. Questo di Durrenmatt mi manca e non sapevo del film.
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Silvia Argentati
02 Settembre, 2017
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Grazie tante!
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Silvia Argentati
02 Settembre, 2017
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Grazie! E' vero, hai proprio ragione, le pagine della "confessione" finale sono scioccanti e
proprio come hai detto tu spaventano per la banalità del male.
lapis
02 Settembre, 2017
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Bel commento, Silvia. Durrenmatt è un autore che ho scoperto da poco e mi ha davvero sorpreso.
Mi segno anche questo titolo, grazie.
Ciao, Manuela
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Silvia Argentati
02 Settembre, 2017
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Grazie a te. E buona lettura!
Mane
03 Settembre, 2017
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Durrenmatt è un maestro dallo stile unico,
grazie per la tua segnalazione e
complimenti per l'esposizione Silvia
In risposta ad un precedente commento
Silvia Argentati
03 Settembre, 2017
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Grazie tante!
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