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Opinione inserita da ornella donna 21 Dicembre, 2020
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Ventisette giorni dopo il sedicesimo compleanno
Anna Grue, dopo aver firmato Nessuno conosce il mio nome, Il bacio del traditore, L’arte di morire; torna in libreria con Questioni di famiglia. Protagonista investigativo Dan Sommerdahl, detto Il Calvo.
La storia ha dell’inquietante: Thomas noto politico locale, lo chiama perché preoccupato per suo figlio Malthe. Lui è l’unico sopravvissuto dopo che i suoi due fratelli, Rolf e Gry, sono entrambi morti. All’apparenza suicidi, esattamente ventisette giorni dopo al loro sedicesimo compleanno. Ed ora il padre è in ansia per l’unico figlio superstite che sta per compiere sedici anni. Dan inizia una analisi serrata per quella che ha tutti i crismi di una lotta per la vita contro il tempo assassino. Riuscirà nel suo compito?
Un giallo danese, molto corposo, che si legge con un alto tasso di adrenalina. Misteri su misteri, una atmosfera di omertà tra compaesani, resa con perizia narrativa, sono le caratteristiche principali di questo libro. Una trama costruita con talento e perspicacia trascina con forza il lettore addentro al mondo danese, perfettamente descritto. Adatto agli amanti del giallo nordico, spesso un po’ troppo corposi, ma di sicuro interesse per la storia narrata e per la caratterizzazione precisa dei personaggi che animano il testo. Una lettura trascinante.
