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L'ultima carta è la morte
 
L'ultima carta è la morte 2024-02-13 08:40:36 FrancoAntonio
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
5.0
FrancoAntonio Opinione inserita da FrancoAntonio    13 Febbraio, 2024
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Gli scorpioni possono provare amore?

Nel marzo 1937 la Guerra civile spagnola pretende il suo penosissimo tributo giornaliero di sangue e dolore, mentre le fazioni non lesinano colpi feroci per cercare di aver la meglio l’una sull’altra.
I Repubblicani sono sempre più legati all’Unione sovietica per il sostegno militare necessario a impedire che le schiere falangiste, e i contingenti italiano e tedesco che affiancano Francisco Franco, riescano a sopraffarli sui campi di battaglia. Così – ufficialmente per proteggerli dalle mani dei Nazionalisti, in realtà come pagamento delle forniture d’armi russe – già moltissime tonnellate d’oro prelevato dalle casse del Banco de España sono state spedite a Mosca. Però c’è ancora un carico che non riesce a raggiungere Odessa. Una trentina di tonnellate sono imbarcate sul cargo Mount Castle che è stato sorpreso in mare dalle navi da guerra franchiste. Per evitare la cattura s’è rifugiato a Tangeri, protetta dal suo stato di città con statuto internazionale. Da lì sperava di poter ripartire per il Mar Nero, ma è stata raggiunta dal cacciatorpediniere nazionalista Martín Álvarez, che le si è ormeggiato vicino e la sorveglia dappresso come un predatore affamato. Il Comitato di Controllo che governa la città ha già fissato un termine improcrastinabile entro il quale le due navi dovranno lasciare il porto. Ma è chiaro che se ciò avverrà, dopo, in alto mare, il cargo, lento e poco maneggevole, non riuscirà a sfuggire all’agile nave da guerra e, se non si arrenderà e farà catturare, finirà a fondo sotto le cannonate del caccia.
Lorenzo Falcò, spregiudicato mercenario agli ordini dell’Ammiraglio, capo del Servizio informazioni della Marina nazionale, riceve l’ordine di recarsi al più presto a Tangeri e cercare, in ogni maniera, di evitare che il carico d’oro finisca in bocca ai pesci, ma, al contrario, divenga preda dei nazionalisti senza necessità di uno scontro a fuoco. Ha libera mano su come agire, anche cercando di corrompere il capitano Quirós del Mount Castle. Ma nella città nordafricana è presente pure la spia sovietica Eva Neretva che Falcò ha conosciuto in una precedente missione, amato selvaggiamente in una Alicante squassata dalla guerra civile e salvato da morte certa quando lei era finita nelle mani della polizia franchista: una donna dura, determinata e animata da una fede incrollabile nel marxismo. Sarà una avversaria temibile, perché è a Tangeri proprio per consentire al mercantile di raggiungere la sua meta prefissata.

Seconda avventura della spia franchista che si muove secondo il codice dello scorpione (osservare con calma, pungere veloce e ritirarsi ancor più rapidamente) e seconda occasione per immergersi nell’atmosfera torbida e violenta della guerra civile spagnola, dove l’unico modo per sopravvivere è restare fedeli, ma solo a sé stessi.
Nel romanzo viene ulteriormente precisata la figura di Falcò, che ci appare come un James Bond ante-litteram: spregiudicato, implacabile, coraggioso sino alla temerarietà, ma pure cauto e astutamente programmatore dei propri movimenti.
Con le tipiche esagerazioni della letteratura di genere spionistico, ci vengono descritti gli intrighi, i doppi-giochi, le minacce, i sotterfugi e, purtroppo, inevitabilmente, le inumane torture che vengono inflitte alla vittima di turno, sia da una fazione che dall’altra, senza che sia possibile individuare una parte buona e una cattiva.
La trama scorre rapida e incalzante e la figura di Lorenzo Falcò spicca su tutti gli altri per la personalità travolgente: un guascone ribaldo, privo di ogni morale ed etica, bramoso di assaporare tutte le emozioni che ci può offrire la vita, senza remore o pregiudizi, ma, nonostante tutto, inesorabilmente simpatico, proprio per la sua sfacciataggine. Si muove disinvoltamente sia nel bel mondo degli alberghi lussuosi e delle dame in abiti di seta, che nei sordidi vicoli di angiporto e nelle bettole frequentate dalle peggiori ciurme. Non c’è donna che sappia resistergli e lui si fa vanto di non averne risparmiata nessuna. Insomma un tipo decisamente poco corretto politicamente, visto con gli occhi di oggi, ma terribilmente divertente nell’ambientazione che gli è riservata.
Inoltre, forse, pure gli scorpioni hanno un cuore e la fine del romanzo ce lo fa pure sperare o, quantomeno, dubitare.
Un buon libro appassionante e incalzante, da leggere tutto d’un fiato.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
...il romanzo che precede questo nella serie ("Il codice dello scorpione") e chi ama la prosa di Pérez-Reverte
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