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Intermezzo
 
Intermezzo 2025-10-18 08:08:01 Mian88
Voto medio 
 
3.3
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
Mian88 Opinione inserita da Mian88    18 Ottobre, 2025
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Peter e Ivan

«Un tempo credeva che la vita dovesse approdare a qualcosa, che tutti i dubbi e i conflitti irrisolti portassero infine a un apogeo. […] Un irrazionale attaccamento al significato.»

Sally Rooney è una di quelle autrici che o si amano o si odiano. I suoi lavori sono sempre molto particolari e capaci di suscitare emozioni diverse e contrastanti. Nel caso di “Intermezzo” passiamo da un senso di repulsione a un senso di apprezzamento per poi tornare nuovamente in una sensazione di dubbio e di domanda per le tematiche e le riflessioni che solleva.
L’opera, nello specifico, è stata accompagnata da un buon marketing che è andato a contrastare anche con quello che è il mood dell’autrice volto a combattere i social e a vivere in una forma di normalità vecchio stampo. A tal proposito il libro è stato anticipato della copertina al fine di suscitare interesse, è comparso sul mercato italiano a distanza di brevissimo tempo dal lancio inglese e, ancora, per suscitare una naturale curiosità, è stato anticipato nella trama con pochi e piccoli tratteggi. Un libro, dunque, acclamato sin da subito e che poteva suscitare nel lettore una forma di sdubbiamento precoce. Ma cosa aspettarsi da “Intermezzo”?
Siamo davanti a un libro che sa toccare un po’ tutte le fasce generazionali. Si basa sui “non detti”, sul quotidiano e da qui si snoda nell’intimità dell’anima e del pensiero. Certamente dimostra una grande crescita della romanziera che usa questa volta i sentimenti con valore curativo. Una vera e propria sperimentazione di quella tecnica del flusso di coscienza che le è generalmente lontano. Per addentrarsi in questo la trama prende il via dal lutto di un padre e da due uomini, fratelli, tra loro molto distanti (anche questa voce doppiamente maschile è una novità nella sua produzione che generalmente è accompagnata da due volti femminili). Un primo ostacolo nella lettura è però proprio questa scelta narrativa che porta a una sintassi spezzata e a uno scorrere delle pagine più lento, frammentato e farraginoso. I personaggi sembrano osservarsi, scrutarsi, non comprendersi eppure riflettersi l’uno nell’altro.

«C’è da impazzire a pensare alle cose che in passato avresti potuto fare in modo diverso. Ma a volte penso che in ogni caso non avevo tutto questo potere sulla mia vita. Cioè, non è che mi potevo inventare di punto in bianco una personalità nuova. Le cose mi sono successe e basta.»

Peter e Ivan Koubek sono due fratelli separati da una decina d’anni di età. Il lutto del padre anziché avvicinarli, li divide. Bellezza e intelligenza sembrano differenziarli sin dalla prima pagina. Se Peter è bello, spigliato, avvocato di grande carisma e successo, Ivan ha l’apparecchio, è un giocatore prodigio di scacchi ma è anche goffo e trasandato, non sa dove abiti la socialità. Ma sono davvero così diversi come pensiamo? No, non lo sono. Man mano che la lettura procede, come anzidetto, osserviamo come entrambi finiscano per essere due facce della stessa medaglia.
Altra costante nei libri della Rooney è data dall’intelligenza sopra la media dei personaggi, volti di uomini e donne che per la loro peculiarità finiscono con lo scontrarsi con una realtà che non recepisce con ardire al “ragazzo prodigio”. Sylvia, Naomi e Margaret, i personaggi femminili, restano sullo sfondo ma con una loro precisa collocazione. Sylvia e Naomi sono rispettivamente il grande amore di Peter e l’invaghimento di una fiamma. Non sa scegliere. Sylvia dopo un incidente non è più la stessa, Naomi è più giovane e solo in apparenza non ha niente in comune con lui. Ivan si innamora di Margaret, donna più grande che corrisponde i suoi sentimenti ma che a sua volta è sposata con un uomo problematico.
“Intermezzo” di Sally Rooney è un libro che si sviluppa in modo stratificato e che fa delle emozioni il perno su cui si impianta l’intera struttura. Non ci sono vincitori ma non ci sono nemmeno vinti, in queste vicissitudini. La trama diventa una perfetta partita a scacchi, gioco che rappresenta la passione che cementa il legame tra Peter e Ivan. Hanno anche un valore simbolico tra vita reale e destino. E un po’ come nella vita, la ponderazione sulla prossima mossa determina quella che poi sarà una mossa che a sua volta potrà essere determinante per la mossa successiva e quella ancora successiva in procedersi di riflessioni e azioni.
Un libro che arriva a piccoli passi, che si insinua in modo non immediato ma che ha tanto da dire se gli viene data una possibilità.

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