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La luna al traguardo del bosco
 
La luna al traguardo del bosco 2009-07-21 08:50:08 Renzo Montagnoli
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    21 Luglio, 2009
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Versi sussurrati

I versi possono essere detti, anche gridati, ma la forza non sta nel tono, perché in quest’opera di Franco Seculin sono sussurrati, quasi pudicamente volessero svelare le emozioni dell’autore che desidera mostrare la sua presenza senza imporla, che ama comunicare senza pretendere, un’intima confessione, quasi bisbigliata, il cui ascolto deve essere scevro da preconcetti e da giudizi, perché il poeta racconta se stesso.

Sono episodi di vita, ricordi che riaffiorano in un’esistenza assai movimentata che l’ha portato dalla lontana Eritrea a vagare per l’Italia, vedendo luoghi, conoscendo persone, una casa ogni volta, un riadattamento continuo in una serie di esperienze che inevitabilmente si riflettono nella sua poesia che affronta i temi sempre determinanti dell’amore e della morte. Eros e Thanatos sono il contrappeso che bilancia la vita, con quella certezza di un termine che solo l’amore, pur nella sua possibile aleatorietà, può rendere accettabile.



Come un bimbo meravigliato,

ti ho visto aprire una finestra,

per appendere un azzurro nel sole.

….



Notte che vieni silenziosa,

ascolta:

l’uomo che muore ti dice

il saluto.

….



E’ un gioco di ombre e di luci, dove l’amore richiama l’azzurro del cielo e la morte rientra nel buio della notte, e quindi Eros e Thanatos sono sole e profondo nero, speranza e passione da un lato, rassegnata comprensione dall’altro.



E a convalidare questa discrasia pochi, chiari e mormorati versi:



Non c’è sole

Per chi non nasce

Libero.

Nella morte

Di ognuno,

Di noi resta il tempo

Delle cose passate.



E il tempo diventa la misura del vissuto, una serie ininterrotta di eventi che testimoniano che esistiamo, così che ciò che veramente conta è quanto si è fatto e non ciò che faremo.



L’amore per Seculin è passione, senza essere follia, è un sentimento che porta a emozioni contrastanti, a dubbi, a certezze, anche a speranze.



…

Lei.

E’ la mantide,

vorace e preziosa,

nascosta in una stella.

Lei.

E’ cometa e nemesi, a un tempo.

Per un passato e un futuro.

Incredibili.

Lei è tutto questo, e altro ancora,

ma…non lo sa!



Come in tutte le poesie che si raccontano, che pacatamente ci parlano delle realtà di una vita, si avverte un senso di serenità, di quiete dell’animo, che si propaga contagioso verso dopo verso e, giunti alla fine, non si potrà che apprezzare il silenzio del non detto e il lieve fremito di vento di quanto invece espresso. E’ un intarsio di speranze e di timori, è un gioco di luci e di ombre come in una notte di luna in un bosco.

Da leggere, soprattutto la sera, affinché i sogni ci facciano scivolare dolcemente sulla strada della vita.

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