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Donbass. La guerra fantasma nel cuore d'Europa
 
Donbass. La guerra fantasma nel cuore d'Europa 2022-02-07 14:16:54 ornella donna
Voto medio 
 
3.2
Stile 
 
3.0
Contenuti 
 
3.0
Approfondimento 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
ornella donna Opinione inserita da ornella donna    07 Febbraio, 2022
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Una guerra invisibile

Sara Reginella nasce ad Ancona. Lavora come psicologa a indirizzo clinico e giuridico come psicoterapeuta. E’ regista e autrice di reportage di guerra. Ora approda in libreria con un nuovo libro intitolato: Donbass. La guerra fantasma nel cuore d’Europa.
Dove si trova il territorio di Donbas e perché l’autrice ha deciso di scrivere un saggio su questo limbo di terra? Perché è così importante?
La terra di Donbass è sul confine russo-ucraino, ed è una regione dilaniata da una guerra che ha visto l’Ucraina dividersi in due parti, con il consenso-assenso dell’Europa che non ha mai preso una posizione netta e sicura su questa guerra. Ma come e quando nasce questo conflitto?
“Non si faceva cenno al conflitto ucraino e gran parte della popolazione italiana ignorava quanto accaduto a partire dal fatidico novembre 2013, quando si erano conclusi senza risultato i negoziati tra l’allora presidente ucraino Viktor Yanukovyc e gli incaricati dell’Unione Europea, cui spettava il compito di far sottoscrivere accordi che avrebbero rappresentato un ulteriore passo dell’Ucraina in direzione dell’integrazione europea.”
Nasce così una guerra muta, devastante, fatta casa per casa, con coltelli, fucili, bombardamenti notturni, morti. Ovunque un luogo di desolazione e di morte. L’autrice in prima persona racconta, partecipa e rende partecipi i lettori con una prosa profonda, una voce ferma e precisa intorno a tutto ciò che non è più, e non lo sarà per molto tempo ancora. Sara Reginella entra a pugno duro in quella che è da lei stessa chiamata “la deformità del male”:
“Mentre i razzi attraversano i cieli del quartiere come meteore, la gente che spara impreca e più impreca più spara: per la clausura, per lo sfacelo economico, e per la pandemia. Dopo venti minuti di triste euforia, torniamo sul divano. “
Dunque un reportage di guerra fitto e preciso che, tuttavia, non ci racconta le grandi strategie di guerra o le grandi decisioni prese da chi sta al potere. Qui il disastro è umano, la vita è quella umana costruita giorno per giorno, nei palazzi sventrati, nel senso di comunità di chi cerca di resistere e di superare. Si respira dolore, aria di morte e di sofferenza. Un racconto preciso, per certi aspetti sconvolgente, ma ricco di una bellezza incerta, sublime, che travalica i personaggi e i luoghi, in cerca di quella pace a lungo rincorsa e mai trovata. Sconvolgente e lirico, il romanzo è particolarmente adatto per cercare di comprendere meglio la questione ucraina e il suo rapporto con la Russia.

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