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Perché non possiamo essere cristiani
 
Perché non possiamo essere cristiani 2014-10-05 20:34:03 DieLuft
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DieLuft Opinione inserita da DieLuft    05 Ottobre, 2014
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“Credo quia absurdum”

ATTENZIONE!!! QUESTA RECENSIONE POTREBBE CONTENERE ELEMENTI DI DISTURBO PER I CREDENTI. INVITO TUTTI COLORO CHE SONO SENSIBILI IN MATERIA A NON LEGGERE LE SEGUENTI RIGHE CHE CONTENGONO OPINIONI PRETTAMENTE PERSONALI E DAI TONI ACCESI.
Le lamentele sono giustamente accettate se si può civilmente discutere poi.

“Credo quia absurdum” ossia “Credo perché è assurdo” come disse Tertulliano nel III secolo e.V (dove la sigla sta per era Volgare), perché se tutti leggessimo la Bibbia nel modo in cui Odifreddi si è prodigato di fare e riportare, tutti -azzardo a dire credenti compresi- si renderebbero conto che in realtà il libro che sta alla base della cultura occidentale, altro non è che un insieme di “assurdità”.
Ovviamente tra la mia affermazione e il fatto di credere che l’opera sia stata ispirata direttamente da dio (o dagli dèi, come appare già dalle prime righe della Genesi in lingua aramaica) ci sta in mezzo la fede, elemento che purtroppo a me è sempre mancato.

In quest’opera, Odifreddi ha trattato la Bibbia come ogni bravo studioso di lettere fa quando si trova davanti un qualsiasi romanzo o testo che sia: lo analizza seguendo la via linguistica, comparando le varie fonti, le varie traduzioni e inserendo ogni brano analizzato all’interno del periodo storico nel quale è stato presumibilmente scritto. Ciò che ne salta fuori è che l’intera Bibbia sostanzialmente altro non è che la storia mitizzata del popolo ebreo. Praticamente il popolo d’Israele ha un proprio testo di auto-celebrazione alla pari dei grandi poemi epici che vennero scritti dai Greci per ricordare le loro battaglie, o dalle odi che i nobili Romani si facevano scrivere per elevare il proprio lignaggio. Su questa linea è comprensibile perciò la falsa validità storica che questo libro può avere ma che tutti difendono come reale. Per non citare la serie infinita di parallelismi che si potrebbero fare tra la Bibbia-storia del popolo d’Israele e miti di culture antecedenti o contemporanee a quest’ultima che ha inglobato e fatto proprie.
E fin qui non ci si trova più o meno nulla di male. Il grande punto interrogativo rimane quello del perché questa raccolta di testi sia diventata alla fine una religione che perdura da più di duemila anni. Perché la Bibbia e non le “Metamorfosi” di Ovidio? Perché se, ad esempio, un libro qualsiasi dell’epoca classica fosse stato trattato alla pari, noi tutti oggi crederemo ancora a Zeus, a Venere o a chi di turno. Quindi, perché tra tutti proprio questo?
Sta di fatto che sono duemila anni che ci battezzano e professiamo la nostra fede in nome di un sconosciuto qualcuno che ha deciso che, in qualche modo da questa raccolta di libri, poteva ricavarci qualcosa (politicamente ed economicamente parlando). Chissà quali sono le motivazioni della stranamente e oscenamente ricca Chiesa, che si interessa di politica e di economia quando con gli affari terreni dovrebbe aver poco a che vedere… Mah…
Da brava figlia proveniente da famiglia cattolica professante, posso affermare di aver letto la Bibbia, antico e nuovo testamento; di aver provato a leggere in senso metaforico il tutto; di essere andata a catechismo per ascoltare le gesta di codesti individui dei quali è dubbia pure la vera e attestata esistenza storica; di aver cercato invano questa fede che realmente da sempre invidio ai credenti… Cosa ne ho ricavato? La stessa identica cosa che Odifreddi ha sottolineato in maniera magistrale: che, ammesso che esista dio, egli è molteplice (e non parlo del discutibile concetto di Trinità), che per primo si prende spesso in contropiede (ammesso che la Bibbia sia stata ispirata veramente da un’entità maggiore e non scritta a più mani da semplici simpaticamente scoordinati tra loro uomini), che certamente non è benevolo (visto che più e più volte castiga il popolo che si è scelto), che certamente una religione è un modo per soggiogare chi “ingenuamente” vi aderisce, o ci capita dentro. Per non parlare del maschilismo che apertamente percorre tutta la storia del cristianesimo: chissà perché dio è descritto principalmente come padre, ha un figlio maschio e le donne, quando si parla di loro, hanno un ruolo di subalterne, mangiano strambe e malefiche mele, sono solamente elementi da bruciare rogo perché si accoppiano col diavolo. Alla faccia dell’amore universale e incondizionato dico io! Questa è un’altra delle manovre politiche per tenere a bada la donna che non si capisce cosa faccia per meritarsi quest’alienazione millenaria.
Al tutto è possibile aggiungere l’aberrante quantità di termini che hanno perso il loro significato originale attraverso la traduzione in greco, successivamente in latino per poi finire con quella in italiano. Comiche le risposte che la Chiesa Santa Cattolica e Apostolica dà quando vengono sottoposti quesiti sul testo. Illecito il fatto che esista ancora l’ora di religione nelle scuole quando l’Italia è uno Stato pienamente laico dal 1984. Ingiusto che venga per forza impartita una sola religione (anche se non è obbligatoria) e non si possa scegliere tra un’ora di Islam, di Induismo o Buddismo oppure, perché no, di libero pensiero e opinioni sull’esistenza di entità maggiori.

Si potrebbe andare avanti all’infinito visto che l’argomento è abbastanza “anzianotto” ed esistono un miliardo e più di cavilli ai quali appendersi per entrambi le parti. In ogni caso consiglio questo libro a tutti, credenti o meno, in primis perché è giusto avere due pareri sull’argomento, secondo perché anche se non cambia la vita almeno ci si fanno due risate.

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Commenti

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Osservazione che mi vede pienamente d'accordo Sara.
Mi sono sempre proposto di leggere qualcosa di Odifreddi ed ora mi hai dato la giusta spinta definitiva.
ciao sara,
sono sollevata dal fatto che altre persone sollevino dubbi sulla questione bibbia, così come io li sollevo sui vangeli.
dal momento che i quattro vangeli che la chiesa ci sottopone alle sante messe, sono stati scelti, i vangeli apocrifi sono stati scartati e imboscati.
mi sa tanto di abuso di potere.
forse come dici tu, anche a me manca la fede, è lei che ci fa credere, non le non verità delle sacre scritture.
a presto paola
Il rispetto dell'opinione altrui è alla base di ogni rapporto civile ( non cristianamente accettabile attenzione!), rispetto il fatto che tu scelga di non credere al cattolicesimo, siamo liberi... Ma non trovo corretto il fatto che tu giudichi chi crede, come un branco di subnormali, fragili, facilmente influenzabili ecc.... Cito testualmente: " Una religione è un modo per soggiogare chi ingenuamente vi aderisce o ci capita dentro"....
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DieLuft
06 Ottobre, 2014
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Mi aspettavo una simile reazione e sono molto contenta che sia stato qualcuno a contestare. Quindi ti ringrazio :)
La frase è in parte volutamente forte ed supportata dalle esperienze che sono accadute specialmente negli ultimi tempi e specialmente alla mia famiglia. Per me i credenti non sono subnormali, anzi ammiro tutti coloro che hanno fede perché a me questa "chiamata" non è mai arrivata, e posso assicurarti che è un po' come sentirsi tagliati fuori da una parte della propria cultura di origine. Quando ho scritto che ammiro chi ha fede, non stavo minimamente scherzando, la mia è vera invidia.
Comunque, per tornare al discorso, ho notato che ci sono credenti e credenti, e una parte di questi la reputo ingenua perché non si è mai prodigato di informarsi bene sulla religione che confessa. Per essere più chiari, per me è un credente-ingenuo è colui che non ha mai voluto ascoltare un'opinione contraria, che non ha mai voluto mettere fuori la testa da tutta una serie di cose che gli sono state imposte fin da bambino ed ha accettato tutto come se niente fosse. In un mondo sempre più a contatto con nuovi popoli, culture e che cambia in maniera così rapida, mi sembra fondamentale informarsi un po' su tutto e non delegare agli altri una parte così importante della propria persona (come lo è la spiritualità). Poi per lanciare una pietra a favore, esiste il credente-intelligente che ha fede ma, al tempo stesso si è informato bene sulla propria religione ed ha deciso di aderirvi con coscienza piena e pulita. Infine c'è il peggior tipo (specie che bazzica felice all'interno di casa mia) ossia il credente-bigotto che, oltre ad aver accettato tutto e crederlo come La Verità assoluta, che non trova ammissibile anche solo pensare che possano esistere opinioni divergenti da quelle della Chiesa, compie degli atti che crede direttamente ispirati da dio anche se in realtà portano solamente caos e non gli sono stati richiesti.
Non so se sono stata esaustiva, in ogni caso, siamo qui per discuterne ;)
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DieLuft
06 Ottobre, 2014
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Nonostante la fede che non purtroppo non ho avuto in eredità, do un pregio alla mia famiglia: quello di mettere continuamente in dubbio tutto ciò che ci viene imposto dall'alto come religione, politica, scuola ecc. Non so te ma a me non piace accettare e basta, non compro nulla a scatola chiusa anche perché in Italia ci hanno insegnato bene una cosa: che è proprio il prossimo tuo che cerca di marciare sopra ciò che non controlli di persona. E questo vale anche per un'istituzione spirituale come lo è la Chiesa, che fa di tutto tranne occuparsi realmente dello spirito e se la gira e rigira come meglio le accomoda, scegliendo tra i libri che meglio le possono far comodo, togliendo e restaurando dogmi a piacimento. E' scorretto farlo a spese di persone che hanno fede e che spesso affidano una parte così importante di sé ad un meccanismo che fa anche del bene, ma in fondo è subdolamente perverso.
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DieLuft
06 Ottobre, 2014
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Il tuo commento mi fa onore. Ti consiglio caldamente Odifreddi, autore che nonostante non sia imparziale come la scienza che professa, che ti faccia capire chiaro e tondo da che parte sta fin dal principio, ha il dono di rendere la lettura di temi così sostanziosi piacevole e addirittura di strapparti un sorriso.
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GLICINE
06 Ottobre, 2014
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Mi dispiace molto per la tua esperienza personale, traspare la sofferenza dalle tue parole, si capisce che è un "nervo scoperto", di cui coraggiosamente hai voluto parlare. Ti dico solo che personalmente non sono così sicura e precisa nel "classificare" le varie tipologie di credenti.... Ti dico solo che il credo e la fede non sono da intendere come un vestito che si indossa quando conviene, e da ultimo, Gesù, ha scelto tra i semplici, i suoi discepoli, non solo nei tempi in cui ha vissuto, ma anche in tempi più vicino a noi guardiamo Bernardette, i pastorelli di Fatima, le apparizioni di Ghiaie di Bonate, i ragazzi di Medjugorje.... Nessuno era acculturato in modo particolare e approfondito o conosceva a menadito ogni recesso della Bibbia e del Vangelo, non si ergeva nemmeno a indefesso praticante, questo per farti capire che la fede non è un "qualcosa" alla portata di pochi eletti, ma per tutti. Basta solo alzare lo sguardo e ascoltare cosa ti dice il tuo cuore.... e confidare in Dio. I segni della presenza divina, si manifestano tutti i giorni nella quotidianità di ognuno... Ciao e grazie per la tua risposta.
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DieLuft
09 Ottobre, 2014
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Grazie a te per gli spunti sui quali pensare, proverò a rivedere nuovamente le mie posizioni :)
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