Saggistica Religione e spiritualità Perché non possiamo essere cristiani
 

Perché non possiamo essere cristiani Perché non possiamo essere cristiani

Perché non possiamo essere cristiani

Saggistica

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Come uomo di scienza, Odifreddi considera l'affermazione che quello della Bibbia è l'unico vero Dio una "bestemmia" nei confronti di Colui che gli uomini di buona fede, da Pitagora e Platone a Spinoza e Einstein, hanno da sempre identificato con l'Intelligenza dell'universo e l'Armonia del mondo. Come cittadino, afferma che il Cristianesimo ha costituito non la molla del pensiero democratico e scientifico europeo, bensì il freno che ne ha gravemente soffocato lo sviluppo civile e morale, e ritiene che l'anticlericalismo sia oggi più una difesa della laicità dello Stato che un attacco alla religione della Chiesa.



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Perché non possiamo essere cristiani 2016-11-03 09:26:45 cosimociraci
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cosimociraci Opinione inserita da cosimociraci    03 Novembre, 2016
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Credo quindi Sono

Come al solito i libri di Odifreddi sono o bianchi o neri. Inevitabilmente anche questo libro o si odia o si apprezza.
Al di la della simpatia o antipatia personale che si può nutrire per Piergiorgio Odifreddi, non si può riconoscere il suo ruolo importante di saggista logico/matematico. Fa parte dell'UAAR (Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti) come Margherita Hack e Danilo Mainardi. Come ateo e come logico ha analizzato il Vecchio e il Nuovo Testamento dal punto di vista scientifico, mostrando le falle e le incongruenze che essi mostrano. Questi vuoti e queste incongruenze hanno ispirato non solo saggisti ma anche scrittori di vario genere letterario.

Anch'io sono ateo (anche se capisco la necessità dell'uomo di Credere) ma non nego che se fossi stato Cattolico mi sarei risentito, non tanto per le argomentazioni in quanto tali che ormai sono molte ai più, ma per il tono espresso – come per esempio l'etimologia comune tra la parola "cretini" e "cristiani"-. Detto questo continuo ad apprezzare I lavori di Odifreddi che seguo da quando leggevo le sue belle biografie sui personaggi a cui sono affezionato (come Von Neumann).

Naturalmente la risposta dei Cattolici non si è fatta aspettare.
Per I curiosi suggerisco l'articolo del Timone (quotidiano Cattolico) del 2007 n°63.
Per gli amanti dei romanzi storici, invece, suggerisco "Il manoscritto segreto - Vaticanum" di Jose Rodrigues dos Santos del 2011.

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Perché non possiamo essere cristiani 2014-10-05 20:34:03 DieLuft
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DieLuft Opinione inserita da DieLuft    05 Ottobre, 2014
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“Credo quia absurdum”

ATTENZIONE!!! QUESTA RECENSIONE POTREBBE CONTENERE ELEMENTI DI DISTURBO PER I CREDENTI. INVITO TUTTI COLORO CHE SONO SENSIBILI IN MATERIA A NON LEGGERE LE SEGUENTI RIGHE CHE CONTENGONO OPINIONI PRETTAMENTE PERSONALI E DAI TONI ACCESI.
Le lamentele sono giustamente accettate se si può civilmente discutere poi.

“Credo quia absurdum” ossia “Credo perché è assurdo” come disse Tertulliano nel III secolo e.V (dove la sigla sta per era Volgare), perché se tutti leggessimo la Bibbia nel modo in cui Odifreddi si è prodigato di fare e riportare, tutti -azzardo a dire credenti compresi- si renderebbero conto che in realtà il libro che sta alla base della cultura occidentale, altro non è che un insieme di “assurdità”.
Ovviamente tra la mia affermazione e il fatto di credere che l’opera sia stata ispirata direttamente da dio (o dagli dèi, come appare già dalle prime righe della Genesi in lingua aramaica) ci sta in mezzo la fede, elemento che purtroppo a me è sempre mancato.

In quest’opera, Odifreddi ha trattato la Bibbia come ogni bravo studioso di lettere fa quando si trova davanti un qualsiasi romanzo o testo che sia: lo analizza seguendo la via linguistica, comparando le varie fonti, le varie traduzioni e inserendo ogni brano analizzato all’interno del periodo storico nel quale è stato presumibilmente scritto. Ciò che ne salta fuori è che l’intera Bibbia sostanzialmente altro non è che la storia mitizzata del popolo ebreo. Praticamente il popolo d’Israele ha un proprio testo di auto-celebrazione alla pari dei grandi poemi epici che vennero scritti dai Greci per ricordare le loro battaglie, o dalle odi che i nobili Romani si facevano scrivere per elevare il proprio lignaggio. Su questa linea è comprensibile perciò la falsa validità storica che questo libro può avere ma che tutti difendono come reale. Per non citare la serie infinita di parallelismi che si potrebbero fare tra la Bibbia-storia del popolo d’Israele e miti di culture antecedenti o contemporanee a quest’ultima che ha inglobato e fatto proprie.
E fin qui non ci si trova più o meno nulla di male. Il grande punto interrogativo rimane quello del perché questa raccolta di testi sia diventata alla fine una religione che perdura da più di duemila anni. Perché la Bibbia e non le “Metamorfosi” di Ovidio? Perché se, ad esempio, un libro qualsiasi dell’epoca classica fosse stato trattato alla pari, noi tutti oggi crederemo ancora a Zeus, a Venere o a chi di turno. Quindi, perché tra tutti proprio questo?
Sta di fatto che sono duemila anni che ci battezzano e professiamo la nostra fede in nome di un sconosciuto qualcuno che ha deciso che, in qualche modo da questa raccolta di libri, poteva ricavarci qualcosa (politicamente ed economicamente parlando). Chissà quali sono le motivazioni della stranamente e oscenamente ricca Chiesa, che si interessa di politica e di economia quando con gli affari terreni dovrebbe aver poco a che vedere… Mah…
Da brava figlia proveniente da famiglia cattolica professante, posso affermare di aver letto la Bibbia, antico e nuovo testamento; di aver provato a leggere in senso metaforico il tutto; di essere andata a catechismo per ascoltare le gesta di codesti individui dei quali è dubbia pure la vera e attestata esistenza storica; di aver cercato invano questa fede che realmente da sempre invidio ai credenti… Cosa ne ho ricavato? La stessa identica cosa che Odifreddi ha sottolineato in maniera magistrale: che, ammesso che esista dio, egli è molteplice (e non parlo del discutibile concetto di Trinità), che per primo si prende spesso in contropiede (ammesso che la Bibbia sia stata ispirata veramente da un’entità maggiore e non scritta a più mani da semplici simpaticamente scoordinati tra loro uomini), che certamente non è benevolo (visto che più e più volte castiga il popolo che si è scelto), che certamente una religione è un modo per soggiogare chi “ingenuamente” vi aderisce, o ci capita dentro. Per non parlare del maschilismo che apertamente percorre tutta la storia del cristianesimo: chissà perché dio è descritto principalmente come padre, ha un figlio maschio e le donne, quando si parla di loro, hanno un ruolo di subalterne, mangiano strambe e malefiche mele, sono solamente elementi da bruciare rogo perché si accoppiano col diavolo. Alla faccia dell’amore universale e incondizionato dico io! Questa è un’altra delle manovre politiche per tenere a bada la donna che non si capisce cosa faccia per meritarsi quest’alienazione millenaria.
Al tutto è possibile aggiungere l’aberrante quantità di termini che hanno perso il loro significato originale attraverso la traduzione in greco, successivamente in latino per poi finire con quella in italiano. Comiche le risposte che la Chiesa Santa Cattolica e Apostolica dà quando vengono sottoposti quesiti sul testo. Illecito il fatto che esista ancora l’ora di religione nelle scuole quando l’Italia è uno Stato pienamente laico dal 1984. Ingiusto che venga per forza impartita una sola religione (anche se non è obbligatoria) e non si possa scegliere tra un’ora di Islam, di Induismo o Buddismo oppure, perché no, di libero pensiero e opinioni sull’esistenza di entità maggiori.

Si potrebbe andare avanti all’infinito visto che l’argomento è abbastanza “anzianotto” ed esistono un miliardo e più di cavilli ai quali appendersi per entrambi le parti. In ogni caso consiglio questo libro a tutti, credenti o meno, in primis perché è giusto avere due pareri sull’argomento, secondo perché anche se non cambia la vita almeno ci si fanno due risate.

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Perché non possiamo essere cristiani 2010-04-13 16:55:50 Tanu
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Tanu Opinione inserita da Tanu    13 Aprile, 2010
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Sempre impeccabile

Non delude mai il Professore torinese che con la sua logica distrugge secoli di oscurantismo e non tralascia di ricordare i danni del cristianesimo. Sarebbe da rendere obbligatorio a scuola...

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