Saggistica Politica e attualità Assalto alla Diaz
 

Assalto alla Diaz Assalto alla Diaz

Assalto alla Diaz

Saggistica

Editore

Casa editrice

Questo libro parla con le voci di chi si trovava dentro la scuola Diaz di Genova la notte del 21 luglio 2001: manifestanti e poliziotti. Voci che hanno scandito mesi di udienze in un'aula di giustizia, raccontando la stessa vicenda da più punti di vista, da fronti opposti, con versioni discordanti. Ma voci che ricostruiscono, al di là della sentenza finale, l'esplosione di una "macelleria messicana" spacciandola per una "colluttazione unilaterale".



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0  (1)
Contenuti 
 
3.0  (1)
Approfondimento 
 
3.0  (1)
Piacevolezza 
 
3.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Scorrevolezza della lettura
Contenuti*  
Interesse suscitato
Approfondimento*  
Grado di approfondimento dei temi trattati
Piacevolezza*  
Grado di soddisfazione al termine della lettura
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Assalto alla Diaz 2009-07-10 16:37:15 prupitto
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuti 
 
3.0
Approfondimento 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
prupitto Opinione inserita da prupitto    10 Luglio, 2009
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Assalto alla Diaz

L'autrice-assistente capo della polizia di stato e collaboratrice di “Repubblica Bologna” e della rivista “Polizia e democrazia”-compie una ricostruzione precisa e sintetica al tempo stesso della irruzione della polizia presso la scuola Diaz avvenuta nella notte del 21 luglio del 2001 nel contesto delle manifestazioni no global .Ebbene,prendendo come fonte documentale gli atti processuali,perviene a conclusioni che non lasciano spazio a dubbi sulle responsabilita' penali e civili dei dirigenti e degli agenti della polizia al di la' della demagogia delle dichiarazioni della classe politica.Partendo dal presupposto che le informative “disinformative” -se cosi' possiamo esprimerci-formulate dal Cesis contribuirono ad alimentare tensione presso l'opinione pubblica e presso la polizia di stato( si pensi a titolo esemplificativo al timore del sequestro di poliziotti o al temibile rivoluzionario Casarini qualificato come esperto in guerriglia urbana !),l'autrice sottolinea giustamente come il contesto informativo creato fosse finalizzato da un alto a convincere i poliziotti di “dover affrontare una situazione che fosse una via di mezzo tra guerriglia urbana e guerra batteriologica”(p.17) e dall'altro lato fosse volto a indurre i dirigenti a dare direttive profondamente diverse da quelle ordinarie in merito all'ordine pubblico.Alla luce di queste premesse,non deve destare alcuna sorpresa il rifiuto da parte degli imputati di sottoporsi “all'esame incrociato di accusa e difesa” e non deve sorprendere neppure la diffusa omerta' degli imputati.Ora-a parte le dichiarazioni puramente retoriche del prefetto Manganelli sulla necessita' di fare chiarezza in modo definitivo sulle vicende della scuola Diaz-emergono con chiarezza alcuni punti fermi.In primo luogo,il modus operandi della polizia di stato si e' costruito su una logica da guerra in cui i manifestanti erano considerati nemici,logica che ha indotto gli imputati a scegliere la rappresaglia nei confronti degli occupanti della scuola Diaz;in secondo luogo,vi e' stata una responsabilita' diretta dei dirigenti nelle operazioni condotte nella scuola Diaz sia in relazione ai pestaggi degli antagonisti che alle perquisizioni e distruzioni degli oggetti presenti al momento della irruzione.In terzo luogo,le modalita' repressive(“i calci sferrati,la reiterazione dei colpi sulle persone gia' ferite,gli insulti,i gesti di scherno osceno “p.68)non possono avere alcuna giustificazione giuridica perche' furono attuate in palese violazione delle piu' elementari regole del diritto. In conclusione questo volume-insieme alla documentazione ampia e dettagliata di Radio Radicale e del sito “ProcessiG8.org”-costituisce un buon esempio di onesta controinformazione restituendo alle vittime la parola e la dignita' contro la ragion di stato.

Gagliano Giuseppe

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
00
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Complici e colpevoli
Cacciatore di mafiosi
L'ultima notte di Raul Gardini
Donbass. La guerra fantasma nel cuore d'Europa
Una terra promessa
Jenin. Un campo palestinese
La società signorile di massa
Dio odia le donne
Stai zitta
I cantieri della storia
Oriente e Occidente
Lo scontro degli Stati civiltà
Manuale del boia
Red mirror
Invisibili
Discorso della servitù volontaria