Narrativa italiana Romanzi Il paese delle spose infelici
 

Il paese delle spose infelici Il paese delle spose infelici

Il paese delle spose infelici

Letteratura italiana

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In un paese immobile nella luce mediterranea, circondato dalle gravine dove si precipitano da sempre le spose infelici, cresce un gruppo di ragazzi segnati da altre infelicità. Sono legati per sempre. Prima dal sudore, poi dalle gambe massacrate sul campetto da calcio e più tardi da una donna: Annalisa. È lei il centro magnetico della loro vita, la ragazza bionda che indossa anfibi, calze bianche e guanti anche in estate. La desiderano in molti e lei non li respinge, ma il suo cuore misterioso sembra battere solo per Zazà, un ragazzo carismatico ma "senza cattiveria", secondo il talent scout calcistico che ne troncherà il destino. Su tutti loro incombe l'ombra di una sconfitta o di una sorte che non è più quella ancestrale delle spose infelici, ma somiglia al profilo minaccioso del Siderurgico di Taranto.



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Il paese delle spose infelici 2017-01-29 19:58:23 silvia71
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    29 Gennaio, 2017
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I volti dell'infelicità

E' la provincia di Taranto la culla da cui trae fonte di ispirazione il romanzo di Desiati già trasposto in pellicola cinematografica.

Taranto con le sue ciminiere e l'aria satura di veleni, le terre circostanti madide di scorie depositate dall'aria densa, eppure il mostro siderurgico è dispensatore di pane sulle tavole di tante famiglie.
Non solo la città ma anche la provincia vive di riflesso e ruota attorno alle possibilità di lavoro offerte dalla città grigia e maleodorante.
Siamo negli anni Ottanta, i ragazzini giocano a pallone coltivando il sogno di diventare grandi campioni e poter lasciare quei campetti sterrati di paese, evitando un futuro tra le braccia del siderurgico come i padri, gli zii ed i cugini.
I giovani vivono di sogni e di espedienti, la vita spensierata di bambini finisce presto e lascia il posto ad una crescita accelerata verso un mondo difficile, tra illeciti e speranze.
Un paese che sembra dare i natali ad infelici predestinati, siano essi uomini o donne.

Una rappresentazione forte e incisiva, che non fa sconti e non tinge le pagine di futilità, la penna di Desiati sa scrivere e sa raccontare, con tratti lirici degni di nota.
Le immagini talora appaiono crude e senza veli, ma non si avverte mai il desiderio di stimolare pena in colui che legge o di fare sensazionalismo spicciolo.
La narrazione appare sincera e palpitante, frutto di eventi vissuti da vicino e conosciuti, soprattutto denota piena coscienza del substrato culturale e sociale di cui si scrive.
Una storia la cui veracità si mescola ad un sentimento più elevato, per parlare di rapporti umani e delle strade offerte dalla vita.
Una storia che immortala volti sopraffatti dal destino, dalla fatica, dalla colpa.

Una fetta di Italia che dalle pagine della cronaca giornalistica conosciamo ma di cui è interessante leggerne la visione narrata dall'autore, lasciandosi trasportare all'interno delle storie dei suoi bambini cresciuti in fretta, delle sue spose infelici e dei suoi uomini insoddisfatti.

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Il paese delle spose infelici 2012-06-04 15:22:18 roberto
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Opinione inserita da roberto    04 Giugno, 2012

doloroso e conturbante

Dopo aver lasciato Ternitti con un senso addosso di incompiutezza, ho trovato in questo romanzo dello stesso autore un altro tipo di passo, come se il romanzo fosse stato scritto da due penne diverse. Intenso, disperato, lirico, in molti punti si ride e si piange. è la storia di un ragazzo di buona famiglia che cresce in mezzo alla 'schiuma' del proprio paese. un luogo che unisce l'estrema bellezza al degrado e con queste contraddizioni si alternano le dozzine di personaggi che crescono con Veleno, tutti alla ricerca di un sogno di felicità. Dimenticarsi la propria vita con passioni come il gioco, l'amore, l'amicizia, le ambizioni. Si salveranno soltanto i folli.
Curioso di vedere il film che ne hanno tratto e immergermi nelle ossessioni di Annalisa, donna affascinante e piena di mistero. Diversi registri e piani di lettura rendono questo romanzo multiforme, sopra la media.

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Il paese delle spose infelici 2011-11-16 17:50:10 Daniela Negri
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Opinione inserita da Daniela Negri    16 Novembre, 2011

Un altro libro delirante

Ecco un altro libro delirante. La storia (?) comincia con un torrente (ricordo che è un corso d'acqua montano con forte pendenza e velocità. Ma non siamo a Taranto? Chissà!) in cui viene gettato (?) un cavallo zoppo e morente ... Possibile? Mi chiedo. E come lo si getta?
Il torrente, nel frattempo, diventa un ruscello (piccolo corso d'acqua). Nella pagina che segue diviene un fiume ...
Il povero Desiati, inoltre, non conosce il significato delle parole: sostiene infatti che alcuni operai, durante la pausa pranzo, si siedono su uno strapunto (sorta di materasso sottile, pagliericcio o coperta imbottita)a forma di stivale e che sporge a pochi metri dalla sorgente (del torrente/ruscello/fiume). Che intendesse spuntone di roccia, piuttosto? Che dire? Pippo Mezzapesa (un nome, un programma, una garanzia) da questo, direi, nemmen "mezzolibro" ne ha fatto un film. Un "mezzofilm"? Prof.ssa Daniela Negri

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