Narrativa italiana Romanzi Il piccolo naviglio
 

Il piccolo naviglio Il piccolo naviglio

Il piccolo naviglio

Letteratura italiana

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Protagonista Capitano Sesto: un uomo che attende di aprirsi, di conoscersi, di ritrovarsi sull’altra riva di un paese, l’Italia, sofferto e sofferente. Complice la metafora del “piccolo naviglio”, Tabucchi immagina una rotta difficile da mantenere, una rotta implicita nella carta del romanzo che scrive, piccolo naviglio per eccellenza. Diceva il risvolto dell’edizione del 1978: “Sul suo scafo ci sono i grumi e le annotazioni del giornale di bordo delle generazioni che lo hanno preceduto e che egli tenta faticosamente di decifrare. Più decifrabile, il suo stesso giornale di bordo, l’Italia del dopoguerra vista con gli occhi attoniti e innocentemente dissacratori di un bambino e di un adolescente: le elezioni del Quarantotto, le madonne in lacrime, il perbenismo e l’ipocrisia, i primi saccheggi edilizi, l’autoritarismo, la repressione, gli entusiasmi per una Cuba remota e illusoria, l’angoscia e la solitudine. Insomma il bagaglio di una generazione nevrotica e orfana, la sua inquieta e talvolta dolorosa ricerca di una convinzione, di una ragione, di un padre putativo”.



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Il piccolo naviglio 2017-04-01 20:16:57 Mario Inisi
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Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    01 Aprile, 2017
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3/6

La dinastia dei Sesti inizia da Leonida, aspirante Icaro e da una donna bassina e topigna, Argia con tendenza a generare figli morti o gemelli. Il primo Sesto, loro figlio, è un uomo malinconico aspirante prete e poi rabdomante. Il secondo Sesto nasce dalle due sorelle gemelle . del primo Sesto, cioè da non si sa quale delle due e viene cresciuto da una terza sorella. Il padre del secondo Sesto non ha la simpatia dello scrittore e del lettore, è descritto come ricco e incredibilmente stupido. Non sapendo scegliere tra le gemelle sposa una vedova con un figlio, Anselmo. La storia dell'amicizia tra il secondo Sesto e Anselmo è abbastanza carina. I due amici sono fratelli di sangue e soprattutto rivali. Rivali in amore e in politica. Sesto ha una storia platonica con Amelia a cui scrive lettere che non le arrivano mai e Anselmo ha una storia pratica con la stessa donna, dato che la sposa e genera con lei due figli. I figli sembra però che siano figli di Sesto, il primo non si sa e il secondo certamente. Ma il primo assomiglia più a Sesto del secondo ed è infatti lui il terzo Sesto, il narratore.Suo fratello invece si chiama Alcide a sottolineare la disputa politica tra i due amici. Anselmo, anche lui come il padre adottivo poco simpatico allo scrittore, è democristiano. La disputa tra i due amici è anche religiosa dato che il terzo Sesto è molto impegnato a osservare le statue della Madonna in bilico sui serpenti in una battaglia di esito incerto, almeno per Sesto. Anche il terzo Sesto è uno scrittore di lettere che non arrivano, nonchè filosofo e discepolo di Socrate. La storia del terzo Sesto è di più difficile comprensione. Quello che si capisce è che tutti i Sesti e i loro amici e parenti sono pessimi mariti/compagni e le loro compagne tendono a fare una brutta fine tra impegni politici, impegni mentali e nautici.
Nel romanzo la storia è bizzarra e le cose più interessanti sono quelle che non tornano. Per esempio il romanzo inizia con il Terzo Sesto al mare con una donna che si scoprirà che non c'è e che naturalmente ha fatto la fine che ci si potrebbe aspettare leggendo il suo nome: Sesto. Anche la pretesa forse socratica di essere comandante di se stesso porta a conseguenze che sembrano la negazione stessa della pretesa del povero Sesto. Chissà se il fatto che i Sesti sono solo tre ha un significato. Come in tutti i libri di Tabucchi alcune pagine tra il sogno e la realtà, tra incongruenze e visionarietà sono molto belle. Altre, ad esempio il finale, mi sono piaciute meno.
Ci sono nel testo molti riferimenti apocalittici: i tre Sesti (666), la tromba rubata al padre e nascosta nel pozzo, la Madonna in bilico sul groviglio di serpenti e in lotta per il posto sul piedistallo. Però il senso generale non è chiarissimo per il profano.

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