La badante La badante

La badante

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

Italo Gorini, ultraottantenne professore di Lettere in pensione, vedovo e disabile, un figlio di trentacinque anni laureato e disoccupato, è accudito da una badante straniera che ne tiene desti i sensi e le fantasie. Sono di casa la sorella Maddalena e la cognata Giorgina, che a oltre settant’anni non ha abdicato alla propria femminilità. Ma un colpo di scena impensabile deflagra da un lontano passato e sconvolge i rapporti tra l’anziano invalido e la badante. L’ambigua relazione affettiva tra il professore e la sorella, nonché l’imprevista reazione del figlio, rendono sorprendenti gli esiti della vicenda. Questo singolare romanzo si interroga (e ci interroga) su uno dei temi cruciali del mondo contemporaneo: il protrarsi, sempre più medicalizzato, della vita, che però non di rado, quando i sogni sono finiti e le ore diventano una lunga attesa, trasforma la vecchiaia in una crudele solitudine.



Recensione della Redazione QLibri

 
La badante 2015-04-10 12:13:19 siti
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
siti Opinione inserita da siti    10 Aprile, 2015
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Un narciso invecchiato

Matteo Collura, pur avendo esordito come scrittore con il romanzo “Associazione indigenti” , è meglio conosciuto come giornalista e autore della biografia di Leonardo Sciascia “Il maestro di Regalpetra” oltre che per numerosi altri libri, la maggior parte dei quali dedicati alla sua terra d’origine, la Sicilia. Ha scritto anche una versione teatrale del romanzo di Sciascia “Todo modo”.
Con questo romanzo si direbbe torni alle sue origini, in tutti i sensi, non solo perché riprende in mano la forma romanzo ma perché pare ripercorra tutta la sua personale formazione dagli esordi come pittore- nel romanzo si fa riferimento ad alcune opere d’arte e al loro significato emblematico rispetto alla vicenda narrata- ma anche perché propone una sorta di selezione di citazioni che ne fanno apprezzare la sua ricca formazione letteraria e non solo. Cita inizialmente Manzoni per toccare Pirandello, Borges, Pasolini, Brancati ma tanti altri senza tralasciare il filosofo Emil Cioran,l’onirico Fellini di “8 e mezzo”, piuttosto che Lucrezio, Machiavelli e Kant.
Censire le citazioni e indagarle nella loro valenza di significato porterebbe senza ombra di dubbio a tracciare un quadro più fedele della “filosofia” che sottende questo, perché no, gradevole romanzo.
Si parla, a dispetto del titolo, di Italo, Italo Gorini, 83 anni, sul limitar della vita.
Un vincente che si prepara alla sua unica sconfitta: la morte, affrontandola razionalmente e col suo bagaglio culturale il quale gli permette di darsi risposte a domande che una fede non sentita non gli permette di ottenere. Ha un figlio, disoccupato o meglio perennemente occupato dal suo smartphone, una sorella e una cognata, anche loro anziane, ed è vedovo da cinque anni. Da quel momento, complici anche gli anni che lo costringono alla sedia a rotelle, seppur ancora capace di stare in piedi, vive in casa senza mai uscire, al suo cospetto una cameriera e una badante romena. Il brillante professore universitario, divenuto tale per un caso della vita, è un narciso invecchiato che irride tutti e tutto per demonizzare forse la sua paura più grande: la morte. Si impara a conoscerlo, a volergli bene con tutti i suoi limiti e difetti, a seguirlo nella ennesima lectio magistralis, a chiedersi come riuscirà ad avvicinarsi alla morte.
Il romanzo è tripartito ma in maniera diseguale a partire dalla pagina cento o giù di lì ci sono alcuni colpi di scena e delle evoluzioni nella storia che sono però affidate, volutamente, ad un numero esiguo di pagine. Ciò che c’era da raccontare è stato già abbondantemente detto prima, nelle ultime pagine ci vengono quindi incontro le riflessioni scaturite da una lettura veloce e gradevole. Ci si ritrova a riflettere e a rivivere scenari già noti con le loro possibili esponenziali ripercussioni in un domani non troppo lontano. L’Italia conterà (me compresa) , in prevalenza, popolazione anziana che non so se avrà la fortuna di avere una badante e/o una cameriera o, ancor peggio, i figli vicini. Unica consolazione, come Italo,sarà per me, riconoscendo il mondo ormai estraneo al mio limite temporale, farmi vanto e scudo con le mie letture.
La badante? Un dettaglio in una storia attualissima che si pone a paradigma di tante esistenze.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
200
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0  (1)
Contenuto 
 
4.0  (1)
Piacevolezza 
 
3.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
La badante 2015-06-26 21:15:33 GPC36
Voto medio 
 
3.5
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
GPC36 Opinione inserita da GPC36    26 Giugno, 2015
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il gladiatore sconfitto

Dato l’avvicinarsi all’età del protagonista., è stato difficile sottrarmi alla lettura di un romanzo che ha come tema centrale non la badante, certamente più attraente come titolo, ma la fase finale del ciclo vitale dell’ultra ottantenne professor Italo Guerrini, pur sapendo di correre il rischio di un’ operazione masochistica.
Un tema difficile quello della vecchiaia nella nostra società, se lo scrittore cerca un rapporto introspettivo con il suo personaggio e vuole cogliere, senza averne un’esperienza diretta, la complessità degli stati d’animo che segnano un’esistenza avviata al tramonto e all'attesa della notte definitiva. In questa fase della vita il timore di affrontare le prospettive future porta in genere ad abbandonarsi al rimpianto del passato, senza cogliere le opportunità ancora offerte dal presente. A tale declino non intende assoggettarsi il protagonista, ex docente universitario che, pur bloccato su una sedia a rotelle, mantiene la vitalità dello spirito e dell’intelligenza. La sua è una vecchiaia agiata, essendo sostenuto, dopo la vedovanza, dalla presenza della sorella, di una cognata e del figlio, giovanotto disoccupato, e accudito da una cameriera e dalla badante. Pur in una situazione confortevole sente il peso dell’isolamento, dell’estraneità al mondo esterno, con cui non ha più rapporti diretti: un’estraneità che viene confermata in un episodico contatto con la realtà urbana circostante. Solo l’incanto delle notti lunari lo rasserena: tuttavia la solitudine, cosi come l’avvicinarsi della conclusione della vita, non lo spaventano e sono oggetto di una riflessione continua, stimolata dalle riproduzioni di tre quadri di forte espressività simbolica, posti davanti alla sua scrivania. È una figura che desta rispetto, descritto con forte incisività da Collura, nella prima delle tre parti del libro; un intellettuale che ama le citazioni, con un ampio ventaglio di nomi che rendono evidente la vivacità della mente, anche se ogni tanto la memoria vacilla.
Nella seconda parte, dedicata alle conseguenze di un imprevisto colpo di scena che scuote il tranquillo assetto familiare, il livello qualitativo del romanzo subisce una caduta di qualità. Tuttavia nella terza parte, la più breve, Collura dimostra un tocco descrittivo di notevole delicatezza, di grande sensibilità nel decifrare i segni, le ombre dei rimpianti e dei ricordi nel volto di un vecchio che, come un gladiatore ferito e vinto, attende il segnale che ne determinerà la fine.
Mi chiedo con curiosità quali potranno essere le valutazioni di lettori più giovani, che penso difficilmente attratti da questa tematica.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
120
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il nostro grande niente
Cuore nero
L'età fragile
Il rumore delle cose nuove
Vieni tu giorno nella notte
Giù nella valle
Abel
Il vento soffia dove vuole
La collana di cristallo
Romanzo senza umani
Resisti, cuore
La cerimonia dell'addio
La ricreazione è finita
Grande meraviglia
Le altalene
Rosso di fiamma danzante