Narrativa italiana Romanzi La stanza del pianoforte
 

La stanza del pianoforte La stanza del pianoforte

La stanza del pianoforte

Letteratura italiana

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Daniele e Bianca si conoscono poco più che bambini. Lui suona il pianoforte, lei è una ginnasta promettente. Trascorrono l’uno accanto all’altra gli anni dell’adolescenza, inseparabili. Ma il sentimento che lega Daniele a Bianca non è di semplice amicizia, mentre lei lo ama come un fratello. Daniele non avrà mai il coraggio di dichiararsi. La loro frequentazione si interrompe alle soglie dell’età adulta. Bianca s’incaglia in un matrimonio infelice al quale neanche la nascita di tre figli riesce a dare slancio, concludendosi in una sofferta separazione. Daniele passa attraverso l’abbandono della musica, la morte dell’amata madre e una grave depressione. Nemmeno il matrimonio con una donna che cerca di salvarlo può cambiare il corso della sua esistenza. Quando, dopo vent’anni dal loro ultimo incontro, Bianca e Daniele si ritrovano, il destino inevitabilmente si compie.



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La stanza del pianoforte 2012-11-11 18:34:13 Veronica Bennet
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Veronica Bennet Opinione inserita da Veronica Bennet    11 Novembre, 2012
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Drammatico ma piacevole

Premetto che questo genere non mi attira particolarmente tuttavia ammetto che ne sono rimasta piacevolmente coinvolta tanto che l’ho finito in pochissimi giorni. La storia tratta il rapporto tra Bianca e Daniele. Due ragazzi che crescono insieme, condividendo sia l’innocenza dell’infanzia sia i primi problemi adolescenziali. Tra di loro si crea subito un profondo legame di affetto ma mentre Daniele s’innamora di Bianca, lei lo vede soltanto come un fratello. Una volta diventati adulti le loro vite finiscono inevitabilmente per separarsi. Bianca si sposa con un giornalista che inizialmente sembra l’uomo dei sogni ma che invece si rivela egoista e infedele. E questo matrimonio, privo d’amore, termina appunto con il divorzio lasciandola sola con i tre figli. Daniele invece soffre di una forte crisi depressiva dovuta anche alla scomparsa prematura della madre. Dopo anni di reclusione in casa, si allontana da Milano per trasferirsi sul lago d’Orta dove incontra e sposa Candida, una ragazza meravigliosa di cui però non riesce ad innamorarsi. La sua insofferenza e il costante ricordo di Bianca lo portano nuovamente a chiudersi nel silenzio aggrappandosi alla sua unica passione: il pianoforte. Passano vent’anni prima che Daniele e Bianca si rincontrino di nuovo ma anche stavolta il destino ha in serbo per loro strade diverse… A prescindere dai miei gusti in fatto di letture ci sono diverse cose che ho apprezzato in questo romanzo. La prima è la sensibilità dell’autrice nel descrivere l’amore. La Stefani racconta, spiega e descrive senza dare nulla per scontato. Ogni sensazione diventa reale tanto da sembrare personale. Mi è piaciuto molto leggere come nasce il sentimento dell’amore nel cuore di un bambino. Daniele all’inizio della storia ha solo tredici anni ma ama a 360°. Per lui Bianca è bellissima e non solo esteticamente. Lui ama ogni suo gesto, ama come parla, ama come lo guarda. E’ un amore senza confini il suo che intenerisce e commuove. Poi c'è Bianca. Era una bambina determinata che ha dedicato tutta la sua adolescenza allo sport ma quando si sposa sboccia tutta la sua fragilità di donna e di madre. Ed è qui che mi sono immedesimata in lei perchè la sua vita non è molto diversa da quella di tante donne. Un altro fattore che ho particolarmente apprezzato è la descrizione dei luoghi. Quando penso a Milano, mi viene in mente una sola parola: traffico. Non ho mai immaginato che questa città potesse essere lo sfondo perfetto per un romanzo sentimentale eppure mi devo ricredere. Anche le descrizioni di Orta sono splendide. La bellezza e la pace del luogo in netto contrasto con la scombussolata vita di Daniele rendono ancora più evidente il suo disagio. Mi sembrava quasi di vederlo… solo e disperato in quella vecchia stanza umida a suonare il suo pianoforte.

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