Narrativa italiana Romanzi Non è successo niente
 

Non è successo niente Non è successo niente

Non è successo niente

Letteratura italiana

Editore

Casa editrice

Storia di storie, questa di Sclavi. I protagonisti raccontano, si raccontano e qualcuno scrive una storia. Una storia horror e splatter, ma niente a confronto di quelle reali dei protagonisti. Una lingua peculiare, una raffica di battute e citazioni, nella cornice della "Milano da bere" anche se ancora per poco. Le idiosincrasie - del tutto condivisibili - di Cohan, la fragilità vendicata di Tom, la solidità di Mauro e Mara, la logorrea di Renato. Un romanzo che fa capire - a chi ne avesse necessità - perché a volte i fumetti salvano la vita. Non solo a chi li legge.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0  (1)
Contenuto 
 
5.0  (1)
Piacevolezza 
 
5.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Non è successo niente 2018-02-05 21:07:09 Anna_Reads
Voto medio 
 
5.0
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
5.0
Anna_Reads Opinione inserita da Anna_Reads    05 Febbraio, 2018
Top 100 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Mai stato così male come da quando sto bene.

Avevo letto poche pagine di questo libro e siamo entrati in risonanza.
La prova? Sono andata a cercarmi anch’io un font che riproducesse quello della macchina da scrivere. Della MIA macchina da scrivere (non ci ho messo sei mesi. Io no. Però neanche sei minuti). E usavo il Times New Roman praticamente da sempre; mica era brutto. Ma così è meglio.
Il prossimo step sarà la tastiera che fa tik-tik. E magari “dlin” a fine riga.
Ho capito che era un incontro importante non solo per questo, ma per quella sensazione di “mettere a posto” che ho avvertito da subito.
La storia dell’incontro è breve: era fra le proposte di libro del mese nel gruppo di lettura piccolo e aureo, ma – as usual – non ha vinto.
Fra l’altro gli ho votato contro pure io. Per le ben note idiosincrasie. Appena parte la “campagna elettorale” io voto altro. A prescindere. Ha vinto l’ultimo di King e ben mi sta così imparo a non dar retta all’istinto e a farmi condizionare dalle campagne elettorali altrui.
Sleeping Beauties assolutamente dimenticabile, questo di Sclavi decisamente no. E per questo difficile da recensire e commentare. Facile da stravolgere e “macchiettare”.
Mi ha fatto ridere, dell’imbarazzante risata solitaria sul tram, già a pagina 25 con: “L'ANTIFURTO CON LE PALLE GIUSTIFICA GAETANO BRESCI". E mica solo quella volta lì. Che le battute da “segnarsi” si sprecano e – peraltro – dopo un po’ cominciano pure ad autogenerarsi spontaneamente.
Identificazione pressoché immediata con Cohan, con le sue idiosincrasie per la burocrazia, la posta, la mancanza di metodo del disordine altrui, i soldi, i conti, i rapporti umani, i viaggi, i gatti, i lavori in casa, la pigrizia, il risveglio, il fare le cose in anticipo, la famiglia, la Luci.
La Luci che è onestamente insopportabile, ma è anche quella giusta.
L’unica giusta, probabilmente (e il mio corrispettivo di Luci finirà per andarci da solo, a New York, che io manco dipinta, che poi uno non deve provare qualche piccola inquietudine di fronte alle coincidenze di un universo che – come dio – non è certamente pigro, ma è da trovare e da prendere a sberle).
E Tom. Che spezza il cuore di dolcezza e quando “ce la fa” o sembra che… be’ tu sei lì e gioisci per lui e la Vita e la bottiglia le mandi a stendere un po’ anche tu, ‘ste stronze. E Mauro e Mara. Che – come dice Holden – avresti solo voglia di averci il numero e di fargli una telefonata, ogni tanto. Perché sono i compagni, i colleghi, i fratelli che erano così belli e giusti, e chissà dove sono finiti.
E i vari Cesare e Ravasciò che di vice/genitori temo che ne abbiamo bisogno un po’ tutti, qualche volta.
E nascoste fra le righe, ma neanche troppo, pagine che fanno male. Anche troppo profetiche e precise sui malcostumi italici, sulla violenza inflitta, subita ed accettata, sulla dipendenza, sulla famiglia, sulla guerra.
E così, alla fine, capisci da dove son venuti fuori “Johnny Freak” e “Memorie dall’Invisibile”; metti a posto un altro tassellino – al posto giusto, non per brama di ordine, ma perché sia dove serve – e sei stato un adolescente fortunato e un adulto… contento no. Completo neanche. Giusto neppure.
Ma preferibile a molte delle alternative che ci si vede intorno.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
80
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)
Tutti i particolari in cronaca
Valutazione Utenti
 
3.9 (3)
Dare la vita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
L'età fragile
Valutazione Utenti
 
3.2 (3)
Il rumore delle cose nuove
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Il nostro grande niente
Cuore nero
L'età fragile
Il rumore delle cose nuove
Vieni tu giorno nella notte
Giù nella valle
Abel
Il vento soffia dove vuole
La collana di cristallo
Romanzo senza umani
Resisti, cuore
La ricreazione è finita
Grande meraviglia
Le altalene
Rosso di fiamma danzante
Il cognome delle donne