Zoo Zoo

Zoo

Letteratura italiana

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Chiusi in un mondo a parte, in un recinto domestico che oscilla tra lo Zoo di Tennessee Williams e un set di Ingmar Bergman, tre personaggi senza nome - il padre romantico e fragile, la madre onnipotente e manipolatrice, e la dolce “innocua figlia” non poi così candida - si amano lungo gli anni di un amore malato, sfidandosi a colpi di seduzioni, ricatti morali, tentazioni morbose, ambizioni frustrate, fino ad annientarsi l’un l’altro in un rituale di umiliazione, mutilazione, eliminazione prima emotivo e poi carnale. Il romanzo è un monologo ossessivo, un dramma della memoria raccontato dall’unica superstite del trio, che ricorda, in un lungo flashback che lascia cadere uno dopo l’altro i tabù morali e sessuali, la storia di una distruzione assurda, irrazionale, eppure deliberata: quella della sua famiglia.



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Zoo 2016-06-20 18:30:29 Antonella76
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Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    20 Giugno, 2016
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Un libro che t'ingabbia!



Un libro pazzesco...non ho mai incontrato prima d'ora una scrittura così (e libri ne ho letti tanti!)...
Definirla "poetica" sarebbe riduttivo e porterebbe a pensare a qualcosa di melenso, stucchevole (o almeno a me, spesso, questo aggettivo rievoca questo tipo di sensazioni).
No, se di poesia vogliamo parlare, dobbiamo pensare ad una poesia che faccia male, che laceri, che ti colpisca in piena faccia...una poesia bastarda, dannata!
Una storia che trasuda tristezza, rabbia, odio...
Poche pagine che t'ingabbiano...anche perché di "gabbia" si parla...quella scatola che ti costruisci intorno, che diventa tutto il tuo mondo e che, per quanto piccola e asfissiante, ti rifiuti di lasciare...vuoi morirci dentro, mentre "la vita", quella vera, ti passa accanto, ti sfiora soltanto.
La gabbia di una famiglia composta da una madre anaffettiva ed egoista, vanesia e dispotica, un padre succube e amorevole, oltremodo amorevole, una figlia che si trova a vivere in questo "zoo", rinchiusa tra carezze che non arriveranno mai e un amore che non basterà a salvarla.
Odio e amore si confonderanno, si mescoleranno al dolore della perdita, si travestiranno con le maschere della colpa e della violenza, senza mai riuscire a vivere di vita propria.
Una vendetta feroce, bestiale, per risarcire una vita non vissuta, una vita sacrificata in nome di un padre, unico amore conosciuto...una vita vissuta aspettando una madre che non è mai stata tale.
Ma, a volte, la vendetta raggiunge un punto di non ritorno tale che diventa sconfitta, sconfitta per tutti.
Questo romanzo mi ha stravolta, stordita, mi ha ipnotizzata con una prosa meravigliosa, capace di farti commuovere e rabbrividire...
In alcuni momenti mi sono ricordata anche di respirare...!!!

P.s.: ovviamente astenersi anime candide e facilmente impressionabili.

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Zoo 2013-10-04 06:42:22 d3cod3r
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d3cod3r Opinione inserita da d3cod3r    04 Ottobre, 2013
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Quando la gabbia è la famiglia

Lo zoo è un luogo dove una creatura vive costretta all'interno di una gabbia confinata da delle sbarre.
E' svezzata, curata e seguita ma non è libera. Né libera di essere se stessa, né di scoprire il mondo che la circonda.
La protagonista di questo romanzo vive nella gabbia dello zoo formata dall'affetto possessivo del padre e dall'indifferenza di una madre troppo interessata a se stessa e a mantenere quel ricordo di giovinezza e di bellezza che inevitabilmente il tempo e una vita troppo comune possono sbiadire. Dietro queste sbarre con il tempo cresce una ragazza legata indissolubilmente ai sentimenti del padre, legame che diventa vera e propria dipendenza tanto più questo rapporto si dimostra possessivo e limitante come un burqa emotivo che lascia solo intravedere la vita al di fuori da una piccola fessura. E quando il padre muore, la gabbia diventa la necessità di trovare un barlume di amore dalla madre e la necessità di dare davvero un significato alla parola "mamma".
Nell'intreccio di queste tre figure cresce con lo scorrere della storia l'urlo di vita della protagonista che si fa man mano sempre più disperato ed angosciante fino agli apici di una violenza emotiva e a tratti fisica che lascia sgomenti.
Crudo, disperato e straziante come il desiderio di libertà di un'anima prigioniera.

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Trilogia della città di K (Agota Kristof)
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