Io, Anna Io, Anna

Io, Anna

Letteratura straniera

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La trama e le recensioni di "Io, Anna", romanzo di Elsa Lewin edito da Corbaccio. Abbandonata dal marito e relegata in un modesto appartamento newyorkese, Anna Welles, garbata, colta e disperata donna di mezza età, frequenta party per single, scopo «affettuosa amicizia». Una sera segue George, appena conosciuto, nel suo appartamento. Su quello che succede dopo ha un blackout totale, ma di certo è l’inizio di un incubo. Bernie, ispettore di polizia malinconico e in crisi con moglie e figlio, incrocia sulla scena di un brutale omicidio l’enigmatica Anna e si appassiona al suo sguardo, intenso e dolente. La cerca con insistenza nei giorni successivi, ma quando finalmente i due si incontrano, lei non ricorda nulla della notte in cui lui l’ha notata. Intanto le indagini procedono e l’intuito poliziesco di Bernie combatte con il suo desiderio di amore e condivisione, mentre il mistero sepolto nella mente di Anna incomincia piano piano a emergere.

Elsa Lewin, psichiatra, vive e lavora a New York. Io, Anna è il suo primo romanzo, da cui è stato tratto il film omonimo con Charlotte Rampling e Gabriel Byrne.



Recensione della Redazione QLibri

 
Io, Anna 2012-09-13 11:26:51 AlessandraV
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AlessandraV Opinione inserita da AlessandraV    13 Settembre, 2012
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un clima di crescente tensione psicologica

Anna è una donna fondamentalmente sola : abbandonata dal marito fedifrago che ha preferito una giovane trentenne; ed abbandonata da Emmy, la figlia teenager in cerca di libertà e nuove avventure. Anna cerca di essere forte e decide di non chiudersi in casa, ma al contrario cerca di uscire, di stare in mezzo alla gente. Le feste per single sono diventate la sua valvola di sfogo. Ed è proprio durante una di queste feste che conoscerà un uomo e quasi per gioco deciderà per una sera di abbandonarsi, di lasciarsi andare, uscendo dai soliti schemi che l'hanno tenuta imprigionata fino a quel momento. Gli eventi si susseguono velocemente: viene trovato il corpo martoriato di un uomo in un letto del suo appartamento di New York. Subito partono le indagini. Nel frattempo Anna investe i pochi soldi avanzati, in party e strizzacervelli. E' debole ed incapace di gestire l'abbandono del marito ed il fallimento con la figlia. Già, ma che legame possono avere l'uomo trovato morto ed Anna? Gli eventi si intrecciano sistematicamente e Bernie, il detective che sta seguendo le indagini, conosce Anna ed i due iniziano a frequentarsi sentendosi inspiegabilmente attratti l'uno all'altra. Bernie, separatosi da poco dalla moglie Linda, si butta a capofitto nel lavoro. Un'indagine è in corso sull'uomo trovato "a pezzi". L'assassino deve essere trovato e nessuna pista può essere esclusa. Gli indizi però sono pochi: un ombrello giallo e nessun testimone. Altri crimini ed altri cadaveri vengono ritrovati, questa volta si tratta di un ragazzino ritrovato all'aeroporto. I due delitti sono ricollegabili tra loro? Gli investigatori cercano di lavorare il più possibile a questo caso per smascherare il probabile serial killer ancora in libertà nelle strade di Manhattan. Anna non si rende conto di quello che le sta accadendo attorno, ma percepisce solamente una brutta sensazione di "amaro" in bocca. Riuscirà a prendere coscienza dell'accaduto e mettere definitivamente una pietra sopra al passato? Qualcuno riuscirà a comprendere in tempo il disagio di questa donna capace di qualsiasi azione per vendetta, per disperazione, per amore?
Quello di Elsa Lewin è un thriller dal ritmo incalzante, pieno di suspense che lascia senza fiato. Un blackout psicologico che rivela dubbi e misteri sepolti nella mente umana. La scrittrice è una psichiatra new yorkese e la sua competenza in materia fa si che il romanzo sia intenso e ricco di particolari sul disagio mentale di una donna tradita. Il coinvolgimento emotivo è inevitabile. Da questo libro è stato anche tratto un film uscito nel 2011.

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Noir e Thriller
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Io, Anna 2013-02-18 10:21:48 Sharma
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Sharma Opinione inserita da Sharma    18 Febbraio, 2013
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Risvegli!

Sogni infranti, dolore e nostalgia di ciò che si possedeva.
Rimpianti di non aver saputo fare di meglio o non aver voluto.
Odio e rancore per impotenza nel non riuscire a cambiare le cose e le persone.
Dissolvimento e annullamento di noi stessi e della nostra vita.
Questi sono gli elementi caratteristici di questo romanzo, accattivante e riflessivo. Anna la protagonista vive il suo divorzio insieme alla figlia, il marito le ha volute completamente cancellare e quindi rifarsi una nuova vita.
Ma cosa accade ad Anna in questa fase nebulosa? Si spezza, si sparpaglia in mille pezzi e non ne riesce a venire a capo. Pensa di riprendersi andando a feste per single, ma qualcosa accade una sera dopo una di queste feste. Perché non riesce a ricordarsi niente?
Le sfugge qualcosa che appare e ricompare nella sua mente, vicino alla soglia della consapevolezza, ma subito viene ricacciato nel subconscio. Orribile troppo orribile da ricordare, meglio di no! Meglio dimenticare!
Ma un ispettore solerte indaga e suo malgrado si innamora di questa donna lieve, leggera come il vento, con uno sguardo dolce e sperduto.
La verità uscirà fuori, si saprà tutto, ma a quale prezzo per tutti e due?
Non sempre ci possiamo risvegliare dagli incubi e dire che è stato solo un incubo, ma dobbiamo ammettere che è la realtà.
Qui sta la tragedia che ci spezza e ci annulla.

“Il tempo non guarisce il dolore, diventa solo più familiare.”

In questo romanzo muoiono tre persone, non di morte naturale, ma il cuore di questo romanzo è la solitudine, la disfatta, la depressione. Quando siamo consapevoli che abbiamo perso il nostro posto nel mondo ci sentiamo come se non fossimo riusciti nel nostro scopo e l'immagine del fallimento si paventa davanti a noi per non andarsene più. Ci distrugge. Il nostro sguardo diventa spento, triste, i colori si affievoliscono per prendere le tonalità del grigio. Grigia come la nostra vita, il nostro attuale esistere.
E' la storia di più vite, di più esistenze che si sono dissolte per non poter ritornare più come erano prima. Impossibile!
Libro molto carino che fa tanto riflette sulle nostre vite....forse non totalmente vissute appieno.

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Io, Anna 2012-09-29 23:13:17
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Fò Opinione inserita da Fò    30 Settembre, 2012
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Un ombrello giallo

" Non chiedo perdono. Ma mi piacerebbe che qualcuno capisse. Potrebbe essere la prova che ho vissuto. Che contavo qualcosa. Ero una persona in preda al dolore. E contavo qualcosa. Io, Anna."

Ho voluto condividere con voi questo discorso che la protagonista fa con se stessa, perchè rende benissimo l'idea della disperazione profonda di questa donna; le frasi corte e spezzettate non sono segno di una scrittura approssimativa come in altri libri, ma di una perfetta immedesimazione dell'autrice nel suo personaggio. Forse questo libro va letto con uno sguardo più maturo, e un bagaglio di esperienza maggiore della mia, ma credo di essere riuscita a comprendere. Anna è una donna persa. Lasciata dal marito, tradita, a 50 anni, sprofonda nel più totale sconforto. Neanche la figlia riesce a riportarla alla vita, visto che "le figlie se la prendono sempre con le madri" e lo scontro tra le due è frequente. Io non ho vissuto questo libro come thriller, non basta certo inserire un omicidio per considerarlo tale; più che altro mi sono immersa nella psiche e nel cuore di Anna, e di tutte le Anne del mondo, perchè la vita non finisce per una separazione, ma è la solitudine che non fa andare avanti. L'abitudine. Che in una coppia non è per forza una cosa negativa; essere abituati ad avere una persona accanto, a sentirsi protetti e al sicuro, a poter contare su qualcuno, a non passare da soli nessuna serata, nessuna notte.. Ad Anna manca questo, e manca l'uomo che ha amato per 30 anni, che sono tutta una vita. E dopo tutta una vita non ci si può abituare alla solitudine. Infatti lei non ci riesce, e si distrae con le squallide feste per single organizzate dalla sua ex vicina di casa; dove raramente incontra qualcuno di interessate, e spesso si accontenta, pur di non tornare alla sua casa vuota, di chi si offre di farle compagnia. Cosi incontra George. Passano la serata e la notte inisieme a casa sua. Ma il mattino dopo una vicina trova l'uomo senza vita nel suo letto. La polizia inizia ad indagare ed è come sempre totalmente fuori strada. Intanto Anna non sa nulla di quello che è successo, e la sua vita scorre come sempre. Continua a frequentare le feste e finalmente incontra una persona, Bernie. E' molto triste vedere come la protagonista non riesca a lasciarsi andare, pur avendo cosi tanta voglia di farlo. Non riesce a trovare la forza dentro di lei, e si butta continuamente giù. Sembra svuotata. Bernie è sincero nei suoi confronti, e intenzionato ad aiutarla in questo senso, ma effettivamente le nasconde qualcosa: è un poliziotto e sta indagando sulla morte di George. L'unica cosa che collega Anna sulla scena del crimine è un ombrello giallo, che solo lui ha visto. Prevarrà la sua integrità morale, o l'amore per questa donna bellissima e delusa dalla vita?

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