Narrativa straniera Romanzi Figure nel salotto
 

Figure nel salotto Figure nel salotto

Figure nel salotto

Letteratura straniera

Classificazione

Editore

Casa editrice

Per molto tempo, nel suo stesso paese, No­rah Lange è stata conosciuta solo come «la musa degli ultraisti» e «la donna che ha spezzato il cuore a Borges» (avendo sposa­to il suo antagonista letterario dell’epoca, Oliverio Girondo). Ma, come dimostra questo libro, era molto di più: la Lange possiede infatti il dono di una voce incon­fondibile. Tutto comincia la notte in cui un fulmine squarcia il buio di una calle di Buenos Aires e un’adolescente intravede, nel salotto della casa di fronte alla sua, «tre ombre sottili e pensierose». Da quel mo­mento la ragazza non smetterà più di spia­re le enigmatiche presenze, ossessionata dal desiderio di appropriarsene e dal ter­rore di perderle, finché non riuscirà a se­dersi anche lei in quel salotto, dove tor­nerà ogni giorno, perché tutto, accanto al­le tre donne, acquista «un senso di rottu­ra, di feroce oblio...». Inventa loro una vi­ta, le ama e le odia, desidera vederle morte – una, in particolare, che deve aver commes­so qualcosa di terribile... In questa ipnoti­ca seduta di voyeurismo (o di spiritismo?) il lettore rimane intrappolato sin dalla pri­ma pagina, e fino all’ultima non potrà sot­trarsene.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
5.0  (1)
Contenuto 
 
4.0  (1)
Piacevolezza 
 
3.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Figure nel salotto 2020-08-01 14:40:39 DanySanny
Voto medio 
 
3.8
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
3.0
DanySanny Opinione inserita da DanySanny    01 Agosto, 2020
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

La prigione dello sguardo

Tutto inizia con un fulmine in una notte di tempesta, un fulmine che fa “impazzire le ombre” e disvela nella finestra della casa di fronte tre figure, tre donne, immobili e rivolte alla strada, impassibili nei loro gesti sempre uguali, nelle loro vite scandite da rituali quasi irreali. Tre donne che diventeranno nel loro silenzio, nella loro metafisica immobilità, l’ossessione di una ragazza, la narratrice della storia, di cui non è dato sapere nulla se non che ha diciassette anni: le osserva dalle persiane, immagina, crea e disfa le loro vite mentre le spia dal davanzale. E poi nutre e coltiva quel desiderio, il desiderio di uccidere la maggiore di loro, lei che sembra tanto simile a lei, lei che sembra nascondere un segreto indicibile e costringere le altre sorelle al silenzio. Finché per caso alla posta la narratrice non riuscirà a intercettare una lettera indirizzata alle tre donne e il confine tra realtà e immaginazione comincerà a farsi voluttuosamente sottile.

Questo di Norah Lange è prima di tutto un romanzo sullo sguardo, capace di creare mondi, ma così fallibile nonostante la sua pretesa di verità: come nel celebre film di Hitchcock “La finestra sul cortile”, lo sguardo si addentra nella vita degli altri competendo con l’immaginazione, che spasmodica tenta di gonfiare bolle, riempire spazi oscuri; il gioco dello spettatore, che guarda senza essere visto, si fa ossessivo, vertiginoso, quasi erotico: è la stessa “Finestra dei Rouet” di Simenon, il palchetto del teatro, vita che si fa letteratura, letteratura che si fa dramma. E il lettore, in questa seducente seduta di voyeurismo, non può fare a meno di chiedersi se le tre donne davvero esistono o se forse, come in “Un giro di vite” di James, in fondo l’eccitazione febbrile di questa ragazza non abbia creato un mondo immaginario. Non sembra un caso che prima del famoso lampo, la protagonista scorga per strada un cavallo morto: quasi a dover metabolizzare il dramma della morte, le tre figure che appaiono sembrano riflettere l’ossessiva paura della fine, abbandonate come sono a una solitudine dolorosa, a un silenzio opprimente. Il tema della morte si insinua sottile in ogni lembo di conversazione, in ogni sguardo obliquo, come a voler dire che diventare adulte significa fare i conti con il senso della caducità. E in effetti si potrebbe tentare un’altra lettura, psicosociale, del romanzo: diventare adulti significa far morire parte di quello che è stato e forse essere condannate, se si è donne in un mondo tutto maschile, alla reclusione in un salotto, a essere le ombre di se stesse.

Norah Lange, amata da Borges e moglie del suo più caro rivale, si muove sinuosa in una scrittura avvolgente, complessa senza mai essere inestricabile, che dilata le frasi come cerchi concentrici via via più estesi, abolendo nessi logici e sintetizzando in un’unica immagine più elementi: uno stile “ultrasita” come è stato definito, tutto sinestesia e metafore, perennemente in bilico tra realtà e finzione. E forse proprio per questo si potrebbe azzardare una lettura metaletteraria del libro di Norah Lange: la ragazza di 17 anni che osserva le tre donne dalla finestra, che immagina le loro vite, le odia, le desidera, le vuole morte, è forse l’autore stesso che vede e plasma i suoi personaggi, che ne progetta vita e morte accorgendosi però che la loro esistenza letteraria è più forte della sua volontà. Trascinato e imprigionato in questa spirale polisemica, il lettore non può fare altro che attendere il bandolo della matassa, ma come Don Giovanni precipita quando termina la musica, così le tre donne svaniscono quando per la prima volta si distoglie lo sguardo, portando con loro il segreto di questo libro. Peccato solo per l’assenza quasi totale di trama, eventi e passaggi logici che rende ostica e accidentata la lettura, ma nulla che spaventi un lettore allenato.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Tutti i romanzi citati nella recensione. Per la scrittura pregnantemente femminile, V. Woolf, Christa Wolf e Clarice Lispector.
Trovi utile questa opinione? 
170
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.2 (5)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Lucy davanti al mare
Day
Ci vediamo in agosto
Il segreto della libraia di Parigi
Il club del pranzo della domenica
Il club delle fate dei libri
Il filo della tua storia
Un oceano senza sponde
L'ora di greco
Gli altri
Baumgartner
I lupi nel bosco dell'eterno
L'isola nello spazio
La stagione della migrazione a nord
Fino alla fine
L'ultima cosa bella sulla faccia della terra