Narrativa straniera Romanzi Il bambino che corre nel vento
 

Il bambino che corre nel vento Il bambino che corre nel vento

Il bambino che corre nel vento

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La trama e le recensioni di Il bambino che corre nel vento, romanzo di Andrea Busfield edito da Piemme. Fawad ha undici anni ed è «nato all’ombra dei talebani», come gli ripete sempre sua madre, Mariya. Non gli è chiaro cosa significhi esattamente, perché lei non aggiunge altro e lui era troppo piccolo quando quei fabbricanti di tenebre erano ancora in circolazione, ma una cosa è certa: una traccia di quell’ombra è rimasta sul volto della mamma. Severa e taciturna, non parla mai della famiglia perduta: il marito e il figlio più grande, uccisi, e la figlia rapita. Solo di tanto in tanto solleva lo sguardo dal cucito e rievoca i tempi felici, che nei suoi racconti hanno i colori di stanze dai grandi cuscini rossi e di un giardino dalle rose gialle. Fawad pensa che la mamma, con le immagini che si inventa, potrebbe fare la poetessa, se solo sapesse scrivere, e invece è costretta a fare le pulizie nelle case dei ricchi per tirare avanti. Mentre lei è persa nel buio dei ricordi, Fawad corre nel vento e nel sole polveroso delle strade di Kabul, dove, insieme ai suoi amici, si inventa ogni giorno nuovi trucchi per alleggerire le tasche degli stranieri di passaggio. Fino al giorno in cui Mariya trova impiego presso tre occidentali: Georgie, operatrice di una ONG; May, ingegnere; James, giornalista. Raccolto il poco che hanno, madre e figlio si trasferiscono a casa di quegli estranei: un mondo nuovo e bizzarro, fornito di tv e acqua corrente, ma fatto di stili di vita inconcepibili per chi è afgano. Spinto da un misto di curiosità e diffidenza, Fawad comincia a spiarne gli abitanti, fino a scoprire che tra quel mondo e il suo possono nascere l’amicizia e l’amore. Ma capisce anche che è impossibile sfuggire completamente alle tenebre. E lui stesso si troverà a fare i conti con l’ombra dei talebani quando questa tornerà a incombere sulle persone che più ama.

Andrea Busfield, giornalista inglese, è partita per l'Afghanistan nel 2001 per documentare la caduta dei talebani, e si è innamorata a tal punto di quella terra – e della sua gente – che vi si è stabilita per qualche anno. Il bambino che corre nel vento, suo romanzo d'esordio, nasce proprio da quell'esperienza, che le ha cambiato la vita.



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Il bambino che corre nel vento 2010-03-20 23:03:31 katia 73
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katia 73 Opinione inserita da katia 73    21 Marzo, 2010
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il bambino che corre nel vento

Un bel libro sull' Afghanistan e la sua triste storia vista con gli occhi di un bambino. Le avventure del piccolo Fawad appassionano fin dalle prime pagine, questo bambino che si sforza di essere uomo soprattutto per sua madre da quando sono rimasti soli e un pò perchè così impongono le tradizioni del luogo. Le loro vite si incrociano con tre stranieri con cui imparano a convivere nel rispetto reciproco delle loro religioni e usanze e Fawad scopre così che la vita può essere molto diversa da come l'ha vissuta lui fin'ora anche avere solo un letto tutto suo è per lui una novità, ma apparte alcuni episodi resta radicato nelle tradizioni del suo paese grazie anche alla madre che non smette mai di ricordarglielo anche se è una donna taciturna è molto forte e porta con se un grosso fardello, anche questo è un bel personaggio che popola un libro che consiglio di leggere.

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