Narrativa straniera Romanzi Il diner nel deserto
 

Il diner nel deserto Il diner nel deserto

Il diner nel deserto

Letteratura straniera

Editore

Casa editrice

Ben Jones è un camionista sull'orlo della bancarotta che effettua consegne lungo la statale 117 del deserto dello Utah, una terra ospitale solo per chi ha scelto di isolarsi dal mondo. Un giorno Ben incontra Claire, che si nasconde dal marito in una casa abbandonata e suona le corde di un violoncello invisibile. L'amore per Claire porta Ben a stringere amicizia con Ginny, un'adolescente incinta in rotta con la madre, e a fare i conti con il burbero affetto di Walt, il proprietario di un diner nel deserto chiuso da anni in seguito a un terribile fatto di sangue. Tra rivelazioni inaspettate, scomparse improvvise e il furto di un prezioso strumento musicale, tutti incontrano il proprio destino, cieco come le alluvioni che allagano i canyon rocciosi.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 2

Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0  (2)
Contenuto 
 
4.0  (2)
Piacevolezza 
 
4.0  (2)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Il diner nel deserto 2021-08-24 09:24:28 alessandrabrac
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
alessandrabrac Opinione inserita da alessandrabrac    24 Agosto, 2021
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Il fascino del deserto

La NNE si conferma una casa editrice con autori e titoli veramente interessanti; dopo Ken Haruf con la sua Trilogia della pianura e Jesmin Ward con la Trilogia di Bois Sauvage ecco qua James Anderson con il primo libro della Serie del deserto.
Una storia veramente interessante ambientata nel deserto dello Utah lungo strada statale 117 con protagonista Ben Jones, un camionista in proprio che ha scelto di fare delle persone che hanno deciso di vivere in quel deserto i propri clienti privilegiati. Ed in un paesaggio brullo e crudo si possono fare incontri interessanti, dal vecchio Walt, proprietario ed ex gestore del diner che dà il titolo al libro, con una storia tragica nel suo passato, a John il predicatore che si trascina lungo la statale una croce, ai fratelli Lacey che vivono quasi in simbiosi e nascondono il loro passato. Ma soprattutto Claire, la violoncellista figlia della defunta moglie di Walt, e Ginny, un’adolescente incinta figlia di una ex di Ben. E, sotto sotto, un mistero o addirittura più misteri che piano piano avvolgono il lettore.
Insomma questo libro mi ha affascinato e tiene bene il punto anche rispetto ai meravigliosi libri di Kent Haruf. Infine, come al solito per i libri editi da NNE, una interessante nota della traduttrice Chiara Baffa.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
60
Segnala questa recensione ad un moderatore
Il diner nel deserto 2019-08-25 17:41:00 68
Voto medio 
 
4.0
Stile 
 
4.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
68 Opinione inserita da 68    25 Agosto, 2019
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Voci nel deserto

Il deserto e la sua luce, un confine sottile e confuso tra la vita e la morte traccia giornate sempre uguali, soli in mezzo a voci che svaniscono nelle strade vuote e ricoperte di sabbia, un luogo immortale dove tutto converge e ciò che sopravvive ha imparato a conservarsi.
Qui, nello Utah, c’è una strada da percorrere, la 117, un po’ reale ed un po’ immaginaria, e un uomo di nome Ben Jones, con un camion ed un rimorchio, senza una famiglia, che vive in affitto in una bifamiliare cadente e trasporta merce per i locali.
Continuamente preoccupato dalle proprie finanze non ha mai commesso niente di illegale, segue pazienza e perseveranza, sommerso dal silenzio lungo quell’ interminabile rettilineo che non è ne’ il paradiso ne’ l’ inferno, un po’ l’uno ed un po’ l’ altro, accompagnato solamente dalla fede in se’ stesso.
La fine del manto stradale della 117 e’ una linea brusca, pulita e definitiva, senza barriere od avvertimenti di alcun tipo ed è la fine del suo mondo.
In questo angolo di terra i fatti sono funzionali e dipendono dal luogo cui appartengono, sembrano scorrere nell’ indifferenza, senza particolare importanza, in un’ alternanza di vita, morte, amore, dolore, scanditi dagli altipiani e da una conversazione centellinata come l’ acqua.
Ecco il Diner nel deserto, una donna misteriosa, la caccia ad un violoncello smarrito o rubato, un vecchio che ha perso la donna amata, un passato violento, identità stravolte, un intreccio di volti, cadaveri occultati, un’ indagine in atto, sparizioni, fughe, ritorni ed altre porzioni di storie.
Ma cosa lega, guida ed intreccia gli accadimenti, che cosa ci incolla ad una vicenda con risvolti romantico-sentimentali, famigliari, un intenso realismo descrittivo e forza relazionale che diviene un crime dai risvolti tragici per tornare alla propria immutabile essenza?
Questi luoghi ed il deserto continuano a vivere di luce propria, di ombre, di silenzio, ogni umana percezione non basta ne’ è il motore degli eventi, ma solo un ingranaggio.
Ed allora il flusso di fatti e parole potrebbe raccontarci tutta un’ altra storia, poco cambierebbe, il dolore immutato, indefinibile, svuotato del proprio significato e reso immortale da un’ essenza e da una vita che accettano i confini della propria umana finitezza .

..... un giorno l’ arco della Casa nel Deserto si arrugginirà e svanirà, insieme alla casa ed alle strade ed al bacino idrico che scintilla in lontananza. Ma i fantasmi saranno reali. Persone reali che un tempo ci hanno vissuto, anche solo per qualche giorno di sole. Un giorno, forse, li considererò una famiglia. Nel deserto abita la luce...

Primo capitolo della trilogia del deserto, “ Il diner nel deserto “ è un testo pulsante, un viaggio nell’ essenzialità di un luogo trasudante verità, nei dialoghi, nei paesaggi, nei contenuti, immerso in una ciclicità temporale che detta tempi e modi.
Gli esseri umani vivono nell’ ombra, defilati ed assenti, antieroi trasferitisi in un angolo di terra per essere dimenticati o per rifarsi una vita.
Ben Jones ne è la voce, il collante, e segue un percorso obbligato dalle stagioni tra spiriti solitari, in primis se’ stesso, voce dell’ ascolto e della libertà, nella luminosità inviolata del deserto dello Utah.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
140
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Un animale selvaggio
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Ci vediamo in agosto
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'orizzonte della notte
Valutazione Utenti
 
4.3 (3)
Sepolcro in agguato
Valutazione Utenti
 
4.9 (2)
Five survive
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Lucy davanti al mare
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Compleanno di sangue
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
La prigione
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Day
Day
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Morte nel chiostro
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Pesci piccoli
Valutazione Utenti
 
4.1 (4)
Cause innaturali
Valutazione Utenti
 
3.5 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Lucy davanti al mare
Day
Ci vediamo in agosto
Il segreto della libraia di Parigi
Il club del pranzo della domenica
Il club delle fate dei libri
Il filo della tua storia
Un oceano senza sponde
L'ora di greco
Gli altri
Baumgartner
I lupi nel bosco dell'eterno
L'isola nello spazio
La stagione della migrazione a nord
Fino alla fine
L'ultima cosa bella sulla faccia della terra