Narrativa straniera Romanzi Il libero mercato dell'amore
 

Il libero mercato dell'amore Il libero mercato dell'amore

Il libero mercato dell'amore

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“Se il lavoratore adultero risulta essere più produttivo del lavoratore monogamo, allora si può dire a ragione che l’adulterio fornisca un contributo sostanziale all’economia.” Quando ha ottenuto un incarico a Fairfax, Stati Uniti, Oberstein ha lasciato la moglie e il figlio di cinque anni, per andare a vivere in un hotel. In Olanda è rimasta anche la sua nuova fiamma, che a volte lo chiama sconsolata. Tutto cambia quando in un momento di debolezza Oberstein acconsente a una richiesta dell'ex moglie che lo vorrebbe almeno un semestre l'anno in Olanda per aiutarla nell'educazione del figlio. Il meccanismo ben oliato della sua vita si inceppa. L'Olanda, e più in generale l'Europa, la terra che Roland trovava profondamente decadente e corrotta lo irretisce e lo travolge, dal punto di vista professionale e personale, e la sua fine è ingloriosa, dato che il libero mercato non è benefico al punto da porgere la mano a un perdente.



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Il libero mercato dell'amore 2014-11-19 08:10:47 Belmi
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Belmi Opinione inserita da Belmi    19 Novembre, 2014
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Ha sbagliato titolo

Dopo aver letto l'intero romanzo, che conta ben 500 pagine, vi posso assicurare di non aver trovato nessuna "traccia" che possa riportare alla parola amore.

Probabilmente, un titolo più adatto e secondo me più appropriato, sarebbe stato "Il libero mercato del sesso".

Devo ammettere che ho dell'amore una concezione forse un pò antiquata; per come lo intendo io dovrebbe almeno comprendere: il sentimento, il rispetto (fedeltà) e la condivisione.
Grunberg invece ne ha una concezione molto più moderna e cinica.

Il protagonista è l'economista Roland Oberstein, olandese di 41 anni, che senza consultare la moglie, accetta di trasferirsi in America, per fare il professore e continuare le sue infinite ricerche sulla bolla (gli economisti sanno di cosa parlo).
In Olanda non lascia solo quella che diventerà la sua ex moglie, ma anche il suo figlioletto e la sua "amica".

Tutto il romanzo ruota intorno a questo personaggio e si divide fra America e Olanda.
L'economista è un uomo egoista, inaffidabile, egocentrico e con una concezione un pò particolare dei sentimenti e del termine "cortese". Appassionato di Olocausto, non avrà mai una "dimora" accettabile.

Dopo tutto questo però devo dire che l'ho letteralmente divorato, Grunberg sa scrivere; è riuscito a tenermi lì anche se l'argomento per me era più irritante che piacevole. Affronta purtroppo la cruda realtà, senza tralasciare niente, credo proprio che sia riuscito ad includere quasi tutto il peggio di quello che si trova nella nostra società ed è riuscito a farlo in maniera non volgare.

Non è facile affrontare un argomento del genere e non finire nel volgare, la società purtroppo ci da molti spunti sull'argomento. Leggerò sicuramente ancora qualcosa di lui.

Lo consiglio, ma non fidatevi del titolo.

Buona lettura!

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