Narrativa straniera Romanzi La linea della bellezza
 

La linea della bellezza La linea della bellezza

La linea della bellezza

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Estate 1983: Nick Guest, vent'anni, è ospite a lungo termine dei Fedden nella prestigiosa magione di Notting Hill, a Londra. Nel loro mondo aristocratico e sofisticato viene presto coinvolto l'ingenuo Nick che, nell'ingannevole e promettente atmosfera dell'Inghilterra anni Ottanta, scoprirà che la ricerca della bellezza rappresenta per lui un vero e proprio tormento così come sesso, potere e denaro lo sono per i suoi amici. Una storia d'amore con un giovane di colore di umili origini gli farà scoprire di che materia è fatto l'amore, ma sarà la tempestosa vicenda sentimentale con un bellissimo miliardario a cambiargli l'esistenza, costringendolo a mettere in discussione se stesso e la società in cui vive. Attraverso lo sguardo acuto e impietoso di Hollinghurst, la vicenda di Nick si trasforma nell'affresco di un periodo di transizioni e inquietudini cruciali.



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La linea della bellezza 2012-08-12 08:23:42 pirata miope
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pirata miope Opinione inserita da pirata miope    12 Agosto, 2012
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IL LAMPO SERPENTINO DI UN ISTINO

Il titolo del romanzo di Hollinghurst fa riferimento a un trattato di estetica del 1753 di un pittore inglese Hogarth, nel quale il “bello ideale” coincide con la “linea serpentinata”. Ed è proprio “il lampo serpentino di un istinto” a connotare lo stile di vita ossessivo di Nick e dell’ambiente alto borghese del quale egli,compagno di università del figlio di un deputato Tory, si trova ad essere ospite: la linea serpentina è un miraggio, un vicolo tortuoso, un fantasma che appare e scompare, e di cui tutti i personaggi del libro e lo stesso scrittore sono, in misura più o meno consapevole, vittime. Nick, il protagonista, giovane letterato, aspira a tradurre le sue esperienze di vita nello stile elegante, tutto volute ed intarsi, del suo ammirato maestro, Henry James, e lo stesso Hollinghurst, fedele alle prospettiva del suo eroe, adegua il modo di scrivere a quello del grande scrittore americano. Tuttavia fra la realtà e le aspirazioni nobilitanti dell’arte c’è uno scarto, sforzarsi di colmarlo porta a una perenne frustrazione: i quadri d’autore e i preziosi arredi della prestigiosi dimore aristocratiche fanno da beffardo sfondo ai sordidi esperimenti nel sesso promiscuo, nella droga e nei cinici intrallazzi politici. Siamo infatti nella Londra degli anni 80, quelli dell’Aids, delle speculazioni finanziarie, ben simboleggiati nel libro dalla Thatcher: idolatrata dalla ricca borghesia, la Lady di ferro fa la sua epifania di goffa dea senza carisma a una festa e danza con Nick. Ammaliato dai bagliori dell’alta società Nick, novello Proust, si trova a condividerne i riti mondani, i vizi nascosti e le bassezze umane: egli è troppo coinvolto, per essere giudice degli smarrimenti emotivi ed esistenziali che egli stesso prova. Il ritratto d’ambiente minuzioso viene filtrato pertanto da un sensibilità estremamente permeabile agli stimoli erotici, sentimentali ed estetici: la scoperta dell’amore con Leo e della libertà sessuale, la sofferta relazione con il bellissimo e autodistruttivo Wani, la problematica amicizia con la depressa Catherine e con la famiglia di lei, gli fanno scorgere la “doppia curva della bellezza” in sé e negli altri. Nel percorrerla alcuni si fermano a metà e si perdono, altri vanno fino in fondo, si salvano, e all’angolo di una strada illuminata dalla luce del crepuscolo ne riconoscono l’ombra evanescente.

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Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
A chi ama Henry James e Proust. Si tratta in fondo di un ritratto impareggiabile, scritto in una prosa elegante dell'alta società londinese negli anni 80'.
Affiora anche il tema dell'omosessualità e dell'Aids.
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