La sfida La sfida

La sfida

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Nel 1975 il grande Muhammad Ali, alias Cassius Clay, incontrò sul ring di Kinshasa, nello Zaire, il campione dei pesi massimi George Foreman. Quest'ultimo si serviva del silenzio, della tranquillità e della devastante presenza fisica per intimorire gli avversari. E non era mai stato sconfitto prima. Muhammad Ali tentava di riprendere il filo di una carriera in declino, e di riconquistare per la seconda volta la corona dei massimi, investendo nell'impresa tutta la sua intelligenza, il gusto della provocazione, il talento. Due uomini, due grandi campioni e due personalità opposte ma entrambe straordinarie. La sfida descrive la preparazione, il clima, la tensione delle settimane che precedettero l'evento, l'allenamento, il comportamento dei due rivali e, infine, l'indimenticabile match, reinventando ancora una volta il mito della boxe ma dando ampio spazio anche alle tensioni tra Ali, sostenitore del Black Power e dei musulmani neri, già amico personale di Malcolm X, e Foreman, poco propenso a fare della questione razziale una priorità o una ragione di vita.



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La sfida 2013-11-05 10:29:18 Donatello92
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Donatello92 Opinione inserita da Donatello92    05 Novembre, 2013
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Un capolavoro senza età

Ho ricevuto in regalo questo capolavoro senza aver mai sentito parlare di Norman Mailer ma essendo un assiduo praticante di sport da combattimento da ormai molti anni, compreso il pugilato, e quindi catalogandomi in quella cerchia di persone che, non appena sentono "Ali!" oppure "gancio e montante", scattano sull'attenti e comprano qualsiasi cosa.
Ebbene, sono stato felicissimo di questa lettura che descrive uno degli incontri più entusiasmanti della storia di questa sport (forse di tutti gli sport).
Ci tengo a precisare che la mia scelta di non attribuire i voti massimi a questo libro è scaturita dal non voler essere di parte e, soprattutto, dalla consapevolezza che, sebbene i temi trattati siano molti e vari, la Boxe è sempre presente nell'opera, e quindi potrebbe piacere di meno a chi non ne capisce e non se ne importa.
Non scenderò nei complessi artefatti della trama perchè essa è davvero ampia ma, quello che io non riesco a fare in poche righe, Mailer l'ha fatto alla perfezione in un romanzo neanche tanto lungo, raccontato in prima persona dalla partenza al ritorno di un'emozionante e favoloso viaggio nello Zaire.
Tutti dovrebbero leggere quest'opera se cercano dei contenuti perchè, al di là dello stile impeccabile di un autore che ho scoperto essere fra i migliori della sua epoca e che scrive in maniera coinvolgente e sapiente, ce ne sono davvero tanti: si parla dell'Africa e del suo Cuore Nero, del popolo scheletrico ed indistruttibile che la popola, dello n'golo e di molti altri principi che le razze sottomesse hanno protetto sfornando campioni come Ali, dell'orgoglio di una nazione, delle dittature, del contrasto fra ricchezza e povertà, dove la ricchezza però non può esistere, di come i mezzi forti siano di fattura semplice, dell'anima della parola stessa, dalla scrittura al confronto personale, delle imprese editoriali affrontante da Mailer a causa di grandi aspettative per la sua opera che, fortunatamente, non ne hanno minato il processo artistico e di una miriade anche di episodi e preconcetti che si avviluppano all'anima del lettore in un turbinio frenetico e talvolta angoscioso.
Tutte queste cose, però, sono alimentate dallo scontro fra Ali e Foreman che coinvolge un'intera nazione, la scompone e la fa rinascere, la anima e la distrugge attraverso il silenzioso e brutale George e il campione di solidarietà e pugni che tutti conosciamo.
Non troverete in quest'opera i vari motivational stile "vola come una farfalla e pugni come un'ape", bensì il sacrificio di un campione e l'ambizione dell'altro, dalle cose più banali come un succo di frutta bevuto al mattino, alle sconvolgenti rivelazioni di un paio di chilometri di corsa quando l'autore stesso se ne aspettava mille, come tutti erroneamente tendiamo a credere nei miti dello sport o di quasliasi altra cosa.
Mailer corre con Ali, tifa per Ali, parla di Ali, descrive Ali, diventa Ali.
Ma dall'altro lato c'è l'ombra di Foreman, il terribile e silenzioso pugile di colore.
Entrambi hanno le proprie motivazioni, il loro spirito, i moti di corpo ed anima che Mailer ritrova quasi nelle radici dell'Africa e dell'umanità stessa.
Sebbene i compensi in denaro, i viaggi e tutta la parte burocratica vengano impunemente sviscerati in quest'opera, tutto assimilerete tranne che le cifre in denaro ed il lato famoso ed invidiato di questi campioni.
Ne vedrete i sacrifici e le speranze, il lato umano che tendiamo a dimenticare dinnanzi al potere del buisness.
Ho stravolto la mia visione attraverso la lettura di queste pagine e ho rivalutato così tanti aspetti dell'umanità, dello sport e dei preconcetti che ci affliggono da ricordarlo ancora vivo nella mia mente nonostante lo abbia letto un pò di tempo fa.
E' un libro vivo e silenzioso, fatico a trovare le parole per descriverlo e, al di là di tutto, pieno di informazioni e cose che vorreste sapere.
Mailer realizza un'opera forse poco conosciuta ma di incredibile spessore: ne sa una più del diavolo sia della Boxe che dell'Umanità e descrive alla perfezione entrambi, ricordando di essere soltanto un uomo in cerca del successo, che sia quello della sua opera o quello dell'incontro di Ali, suo grande amico.
La descrizione dell'incontro e le pagine finali sono soltanto la corona di un romanzo regale.
Capolavoro.

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