Narrativa straniera Romanzi Nella tormenta
 

Nella tormenta Nella tormenta

Nella tormenta

Letteratura straniera

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Una casa sulla riva di un lago ghiacciato, con una luce alla finestra dell'ultimo piano che ossessiona Tom. Per raggiungere la casa, e quella luce, Tom dovrebbe attraversare il lago, rischiando la vita… Così inizia Nella tormenta. L’Irlanda è paralizzata da una bufera di neve, e ritroviamo Tom in automobile, pronto a sfidare la tempesta per recuperare il figlio Luke, solo e malato nell'alloggio studentesco di una università inglese. Il viaggio è pericoloso, l’auto slitta sulle strade ghiacciate, ma non è solo il maltempo che Tom deve affrontare. Tra le continue telefonate della moglie, preoccupata, della piccola figlia Lilly, che vorrebbe divertire il padre con giochi di parole, e quelle di Luke solo e febbricitante nell'alloggio gelido, la tensione sale. Anche perché nell'auto c'è il figlio Daniel, o meglio, la sua voce, che si sovrappone a quella meccanica del navigatore. Daniel in carne e ossa, così diverso dagli altri figli, così complicato, se n’è andato da casa da tempo, senza dare spiegazioni. Tom avanza nella neve sempre più fitta, su strade sempre più difficili, con la voce impersonale che lo guida e quella del figlio scomparso che lo distrae, e i ricordi si solidificano davanti a lui come ghiaccio. Tom è un fotografo, per lo più di eventi famigliari: le foto che rievoca sono vivaci, allegre. Diventano inquietanti, invece, quando riguardano il padre, o Daniel, ancora Daniel, che tace solo quando Tom incappa in un incidente e, nonostante la fretta, decide di aiutare una sconosciuta finita fuori strada e ferita, fermandosi con lei fino all'arrivo dell'ambulanza. Ma Daniel ritorna sempre, implacabile, voce e immagini.



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Nella tormenta 2021-10-03 17:51:24 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    03 Ottobre, 2021
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La neve attutisce anche il dolore

Questo è un lungo viaggio di un padre verso un figlio, per riportarlo a casa per le feste, visto che una tormenta di neve ha reso quasi impossibili gli spostamenti. Ma il figlio verso cui questo padre sta andando è quello che ha perso, perché dopo un litigio, conseguente ad un disagio profondo interiore, quel figlio se ne è andato di casa e si è definitivamente perso, nei quartieri più brutti della città, nei suoi stessi abissi. In realtà questo è un lungo viaggio interiore. Complice la solitudine, la natura, il silenzio, il bianco della neve, i ricordi, il senso di colpa, l’amore mai spento, mai affievolito. La neve, di per sé, attutisce i rumori, smussa gli angoli, dà pace. Alla fine, in un qualche modo, questo padre trova la pace. E’ un libro di emozioni lievi ed intense, un altalenare di ricordi e di presente, che ti lascia un senso di caldo interno molto potente.

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Nella tormenta 2019-06-12 04:35:37 68
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68 Opinione inserita da 68    12 Giugno, 2019
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Cuore nella tormenta

L’ essenzialità del viaggio automobilistico di un padre attraverso un’ Inghilterra battuta da una bufera nevosa nei giorni che precedono il Natale per riportare a casa un figlio isolato e malaticcio, un viaggio della paura e della speranza, pervaso dall’ ossessione di una presenza ingombrante.
Di colpo tutto assume una strana connotazione, il presente scivolato nel luogo silenzioso in cui coscienza e ricordi si fondono in qualcosa di nuovo, non convincente, un uomo solo incatenato al peso ineluttabile del rimorso e, pur sapendo che in qualche modo deve scorgere anche solo un barlume di assoluzione per sopravvivere, non sa come farlo e non gli resta che mantenere l’ auto in strada, continuare a macinare chilometri per riportare Luke a casa.
La metafora di una vita lacerata, interrotta, sacrificata, il dolore di un ricordo non offuscato dal tempo, parabola espiatoria per accettare e cambiare la propria visione delle cose.
Un viaggio per dirsi addio e ridare un equilibrio ormai perso, per rimuovere uno strato di buia consapevolezza, un viaggio dei rimorsi, con la speranza e la necessità di un’ assoluzione definitiva .
Un viaggio all’ interno di se’, una coscienza con cui fare i conti ed un protagonista che si è fermato lì, in quei giorni lontani, inspiegabili agli occhi di un padre, anche quando ci si è ricostruirti una vita, un matrimonio e dei figli da amare.
Un viaggio per liberarsi da pensieri gelidi, perso in una terra di nessuno senza alcuna dimensione di appartenenza, un passato che è stato e un futuro che avrebbe dovuto essere.
Un viaggio riesumando alcune fotografie della memoria, che liberino il momento dal tempo sottraendolo al suo scorrere incessante.
Una percezione soggettivata, figlia di una debolezza che ricerca qualcuno da incolpare, provando ad essere sincero con se’ stesso, consapevole della assenza di un ordine, e se c’è stato si è infranto e non può più essere ripristinato.
Incontri, spezzoni di realtà, voci indistinte di una vita che adesso, in questi momenti, appare diversa, spenta e lontana e sembra non appartenerci. Una storia cui attribuire una dimensione nuova, con il terrore che niente abbia un senso, se non il proprio, e che rischi di scomparire nel nulla.
Il tema principe del romanzo riporta a tematiche psicologiche, un passato ancora aperto, i fantasmi del presente, un soliloquio protratto alla ricerca della verità, un nucleo famigliare dissolto, un’ eredità affettiva ed intellettiva, un ego controverso.
Nulla di nuovo, nei temi e nei contenuti, un’ idea apprezzabile ma non supportata all’ interno di una trama a singhiozzo, monocorde ed ossessiva, narrazione e personaggi a contorno abbandonati a se’ stessi, voci e volti indistinti e silenti travolti dal soliloquio del protagonista, unica, credibile, protratta tormenta del cuore....



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