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Diciannove minuti
 
Diciannove minuti 2012-06-25 21:11:23 andrea70
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andrea70 Opinione inserita da andrea70    25 Giugno, 2012
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Siete disposti ad ascoltare?

Peter Houghton, un ragazzo di 17 anni da sempre vittima di bullismo, un giorno si reca a scuola con lo zaino pieno di armi ed uccide 10 compagni, ferendone in modo grave altri 19.
Jodi Picoult inizia da qui e poi ci racconta la storia di Peter, dall'asilo al giorno della tragedia, guidandoci su un tortuoso cammino fatto di speranze deluse, umiliazioni, solitudine, sofferenza, spargendo compassione a piene mani. La domanda che mi sono posto ad un certo punto è stata: sono disposto ad ascoltare tutto questo? Me ne frega qualcosa o chi ha commesso un'atto del genere non ha nessuna attenuante ed è solo un mostro?.
Non ci vengono raccontate solo le vite distrutte delle vittime, ma e' brava la Picoult a spogliare il mostro per farci vedere di nuovo il bambino, il ragazzo Peter, a farci entrare nel dramma dei suoi genitori , disperati che cercano di capire dove hanno sbagliato , ponendosi domande per le quali non esiste risposta, straziante in particolare la figura della madre :"Tutti avrebbero ricordato Peter per quei 19 minuti della sua vita, ma gli altri nove milioni? Sarebbe stata Lacy la sua custode...se li sarebbe portati indosso, come perle preziose, ogni giorno della sua vita;perchè se li perdeva, il ragazzo che aveva amato, cresciuto e conosciuto se ne sarebbe andato davvero".
Peter allora è una vittima ? Anche, ma non l'unica, nelle vicende di bullismo esistono altre vittime silenzionse, tutti quei ragazzi che non hanno il coraggio di uscire dal personaggio che gli altri gli hanno cucito addosso; perchè essere se stessi vorrebbe dire perdere popolarità e diventare forse un perdente.
Mentre mi chiedevo se la Picoult non fosse un pò troppo "comprensiva" con quello che in fondo era diventato un pluriomicida per il quale non riuscivo a provare particolare compassione o empatia, mi ha lasciato "di sasso" con un colpo di scena finale che sposta un pò i termini della questione e apre a parecchie ulteriori riflessioni sul difficile mondo degli adolescenti, sulle loro difficoltà di raffrontarsi tra di loro e con la propria famiglia, "...come se la risposta fosse un tatuaggio visibile invece di una cicatrice sul cuore"...
Come al solito brava, trasuda umanità e compassione da ogni riga.

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Bellissima rece,interessante l'argomento.....aggiungo in lista!Grazie :D
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