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Fuga dalla follia
 
Fuga dalla follia 2014-01-26 16:11:32 MatteoADP10
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
5.0
MatteoADP10 Opinione inserita da MatteoADP10    26 Gennaio, 2014
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Sulle strade del vedo/non vedo

Era difficile fare meglio del precedente lavoro("Buio prendimi per mano") e dare nuova linfa vitale a protagonisti che erroneamente si pensava avessero dato il meglio di loro stessi, ma con Fuga dalla Follia Lehane riesce a convertire la saga in un thriller on the road dai piacevoli retrogusti epici. La trama è questa: Patrick Kenzie è reduce da pochi mesi dalla cattura del terribile Glynn, ormai è un eroe di quartiere, ma un giorno lui e la bella Angie vengono rapiti da un miliardario con salute davvero precaria. La richiesta del vecchio è semplice: ritrovare Denise, l'amata figliola scomparsa nel nulla. Denise ha avuto una vita d'inferno: ha perso madre, fidanzato e dignità in pochi mesi e adesso insieme a lei è sparito anche Jay Becker, mentore di Patrick e investigatore presso una società di investigazioni. Grazie a soffiate, colpi di scene, momenti esaltanti, ironici e drammatici, Patrick e Angie riusciranno, terminate le pagine, a uscirne comunque in piedi. Ma cosa si fa pur di rimanere sulle proprie gambe?

Dennis Lehane stupisce - manco a dirlo - con un libro dai toni fortemente dark, ma che poi si allevia nello svolgimento centrale. Impennata finale in stile psycho thriller per gli ultimi capitoli, scritti in maniera magistrale e portati in scena dal bostoniano in maniera ancora più incisiva. Il messaggio che vuole infondere l'autore è ovviamente la precarietà della verità basata su fulgide quanto superficiali conclusioni e ovviamente l'amore che si trasforma in odio col passare del tempo. Fuga dalla follia è un romanzo che incredibilmente riesce, in alcune scene, ad essere epico, un thriller atipico in cui l'amore(sì, l'amore) è messo in primo piano. E c'è amore ovunque: tra Patrick e Angie, tra Angie e il defunto marito Phil, tra Denise e suo padre e così via. Ma l'amore puro è raro da trovare e Lehane ci dimostra in che modo un sentimento così nobile molto spesso va via come il sapone dalle mani, molto facilmente, quasi con candore superficiale.

Un libro, questo terzo capitolo della saga dedicata alla coppia di detective più irriverenti degli USA, davvero da leggere, da gustare fino alla fine. Un libro che spesso si comporta come una danzatrice del ventre, con alcuni momenti in cui è tutto incredibilmente chiaro ed altri, ovviamente più frequenti(altrimenti non sarebbe un thriller, un buonissimo, ottimo thriller) in cui tutto appare capovolto, precario, incredibilmente dissolto nell'aria. Lehane capovolge la prospettiva almeno tre volte. E la sua penna pare prendere fuoco tra le pagine. Da leggere assolutamente.

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