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"Perché non ci fidiamo del nostro istinto?"
"Uomini che odiano le donne" è il primo romanzo della celebre trilogia Millennium, pubblicata successivamente alla precoce scomparsa dell'autore svedese Stieg Larsson, avvenuta nel 2004 a soli 50 anni.
La trama è nota. Mikael Blomkvist, giornalista economico, direttore responsabile nonché fondatore del mensile d'inchiesta "Millennium", viene contattato da Henrik Vanger, anziano e potente industriale svedese. Henrik propone a Mikael di indagare sul caso della scomparsa della nipote prediletta, Harriet, avvenuta nel lontano 1966. Un mistero mai risolto. Sospetta che il colpevole sia da ricercare all'interno della cerchia familiare. “Si troverà ad indagare su ladri, avari, prepotenti. La più detestabile collezione di individui che lei abbia mai conosciuto: la mia famiglia”. Una sorta di enigma della camera chiusa.
Nel corso dell'indagine, il giornalista viene affiancato da Lisbeth Salander, abilissima hacker e ricercatrice dalla personalità tanto complessa e tormentata quanto magnetica.
Considerata la qualità dell'esordio e, presumo, dei successivi due romanzi della trilogia, è un peccato che questo versatile autore non abbia avuto il tempo per completare una serie che inizialmente avrebbe dovuto comprendere ben 10 titoli.
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